
(AGENPARL) – Thu 07 August 2025 Per la Regione ? necessario evitare polemiche sterili e veicolare
ai lavoratori messaggi fuorvianti
Trieste, 7 ago – “La Regione Friuli Venezia Giulia sta
lavorando in maniera costante, coordinata e complementare con le
organizzazioni sindacali, Confindustria Alto Adriatico e il
territorio per una soluzione che tuteli la vocazione industriale
del sito giuliano della Tirso e la salvaguardia dei posti di
lavoro. Riteniamo inaccettabile veicolare strumentalmente alle
lavoratrici e ai lavoratori in cassa integrazione che vengono da
un lungo periodo di difficolt? il messaggio che le istituzioni
non stiano facendo nulla per un esito positivo della crisi e che
quanto viene realizzato ? pressoch? inutile”.
? quanto espresso dagli assessori regionali al Lavoro Alessia
Rosolen e alle Attivit? produttive Sergio Emidio Bini, nel
commentare la manifestazione indetta dalla Filctem-Cgil per
venerd? 8 agosto a Muggia.
“Giova ricordare che l’Amministrazione regionale, a crisi
aziendale dichiarata, ha contributo all’attivazione degli
ammortizzatori sociali per mettere in sicurezza il reddito delle
persone e che, a seguito dell’interesse manifestato dal Gruppo
Roncadin nei confronti del sito di Muggia, si ? da subito
attivata per la realizzazione di un progetto integrato
pubblico-privato connesso a un nuovo insediamento nel settore
alimentare presso l’area Coselag stanziando importanti risorse ad
hoc nella legge regionale di bilancio per il 2025”, hanno
osservato gli esponenti di Giunta.
Appreso il disimpegno da parte del Gruppo Roncadin, dovuto agli
“sviluppi pi? recenti – in particolare quelli intervenuti a
partire dalla fine del mese di marzo – (che) hanno fatto emergere
diverse, rilevanti e impreviste incognite in merito
all’operazione Tirso”, tali da non permettere al Gruppo Roncadin
di avere garanzie in merito ai “costi effettivi (diretti e
indiretti, anche in termini di rischio) del ramo di azienda e ai
tempi di attuazione della cessione”, alla luce del percorso di
composizione negoziata della crisi avviato da Tirso alla fine del
2024 con le conseguenti difficolt? di interlocuzione, l’azione
della Regione si ? articolata, sempre in raccordo con le parti
sociali e con il territorio, su quattro direttive: la prima,
mettendo in campo le politiche attive per rafforzare le
competenze dei lavoratori rispetto ai profili professionali
maggiormente richiesti dal territorio.
La seconda, in collaborazione con Confindustria Alto Adriatico e
Coselag, ? stata quella di sensibilizzare le imprese del
territorio per favorire l’assunzione da parte di lavoratrici e
lavoratori in Cigs presso la Tirso anche con la disponibilit? a
realizzare percorsi formativi calibrati sulle esigenze del
singolo datore di lavoro.
La terza ? stata quella di garantire incentivi ad hoc per
l’occupazione: il recente assestamento di bilancio approvato dal
Consiglio regionale ha previsto il riconoscimento di un
contributo nella misura di 2mila euro per ciascuna assunzione,
nell’ipotesi in cui un datore di lavoro assuma nel periodo dal 1?
settembre 2025 fino al 31 dicembre 2025, anche non
contestualmente, con contratti di lavoro subordinato a tempo
indeterminato, almeno 3 delle lavoratrici e dei lavoratori
precedentemente interessati sul territorio regionale
dall’attuazione di un medesimo accordo, avente decorrenza non
anteriore al 1? ottobre 2024, di cassa integrazione guadagni
straordinaria, per tutte le fattispecie previste dalla vigente
normativa nazionale in materia, ivi compreso il contratto di
solidariet?. L’importo ? elevato a 2.500 euro per ciascuna
assunzione qualora le assunzioni effettuate siano almeno 5. In
tal senso, hanno riferito gli assessori, “la risposta del
territorio ? stata apprezzabile, tanto che sono gi? state
effettuate alcune assunzioni”.
La quarta direttiva perseguita ? stata quella di continuare a
ricercare un interlocutore industriale per l’acquisizione del
sito di Muggia.
“L’esercizio del diritto di critica nei confronti dell’azione
della Regione, sicuramente legittimo, dovrebbe tuttavia, per
correttezza, confrontarsi con i fatti. Lavorare, in silenzio se
necessario, ? indice di seriet? e premessa di successo. Gli
slogan, tanto inutili quanto dannosi – hanno concluso Rosolen e
Bini – li lasciamo senza indugio ad altri”.
ARC/MA/pph
071153 AGO 25