
(AGENPARL) – Tue 05 August 2025 Aborto, Barbagallo (PD): Grave deriva reazionaria, Governo Meloni limita diritti delle donne
“La decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana, che garantisce la presenza di personale non obiettore nelle strutture pubbliche, rappresenta un segnale gravissimo. Un chiaro passo indietro sul terreno dei diritti, che mostra la deriva ideologica e reazionaria di questo Governo.”
Così Anthony Barbagallo, deputato del Partito Democratico e segretario regionale del PD Sicilia, commenta la scelta dell’esecutivo Meloni di bloccare la norma siciliana promossa dal democratico Dario Safina.
“In una regione dove l’obiezione di coscienza supera l’80%, la legge regionale rappresentava un tentativo concreto e ragionevole per garantire alle donne l’accesso effettivo a un diritto sancito dalla legge dello Stato. Impugnare quella norma significa voltare le spalle alla realtà sanitaria del Sud e mettere ancora una volta a rischio il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. È una scelta che non possiamo accettare e che contrasteremo in ogni sede.”
“La Sicilia non può diventare il laboratorio di un ritorno al passato, in cui i diritti delle donne vengono messi in discussione nel nome di un’impostazione ideologica e minoritaria. Difenderemo questa legge e continueremo a batterci affinché ogni donna, in ogni parte del Paese, possa esercitare liberamente e concretamente i propri diritti.”
“La decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana, che garantisce la presenza di personale non obiettore nelle strutture pubbliche, rappresenta un segnale gravissimo. Un chiaro passo indietro sul terreno dei diritti, che mostra la deriva ideologica e reazionaria di questo Governo.”
Così Anthony Barbagallo, deputato del Partito Democratico e segretario regionale del PD Sicilia, commenta la scelta dell’esecutivo Meloni di bloccare la norma siciliana promossa dal democratico Dario Safina.
“In una regione dove l’obiezione di coscienza supera l’80%, la legge regionale rappresentava un tentativo concreto e ragionevole per garantire alle donne l’accesso effettivo a un diritto sancito dalla legge dello Stato. Impugnare quella norma significa voltare le spalle alla realtà sanitaria del Sud e mettere ancora una volta a rischio il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. È una scelta che non possiamo accettare e che contrasteremo in ogni sede.”
“La Sicilia non può diventare il laboratorio di un ritorno al passato, in cui i diritti delle donne vengono messi in discussione nel nome di un’impostazione ideologica e minoritaria. Difenderemo questa legge e continueremo a batterci affinché ogni donna, in ogni parte del Paese, possa esercitare liberamente e concretamente i propri diritti.”
Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
Camera dei Deputati
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