
(AGENPARL) – Sat 02 August 2025 *Strage di Bologna, Barbera (Prc): “Meloni schiva la verità, ma la Storia
non si cancella con l’ambiguità”*
“A 45 anni dalla strage del 2 agosto 1980, denunciamo con forza l’ambiguità
delle dichiarazioni rese anche oggi dalla Presidente del Consiglio Giorgia
Meloni. Parlare genericamente di terrorismo feroce senza nominare la
matrice neofascista dell’attentato significa svuotare il ricordo di
significato e oscurare le responsabilità storiche accertate.
Le sentenze definitive della magistratura hanno riconosciuto il
coinvolgimento di esponenti dell’estrema destra e ricostruito legami con
apparati deviati dello Stato, la loggia massonica P2 e contesti
internazionali connessi alla cosiddetta strategia della tensione.
Si è trattato di una stagione oscura della nostra Repubblica, in cui le
stragi furono strumenti di destabilizzazione per frenare le spinte
democratiche, reprimere le lotte sociali e impedire un cambiamento politico
in senso progressista. Omettere questi elementi, come continua a fare la
Presidente del Consiglio, significa alimentare un revisionismo insidioso
che non serve la verità, ma la sua rimozione”.
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.
“La verità – prosegue Barbera – è che Giorgia Meloni, leader di un partito
che affonda le proprie radici nella tradizione del Movimento Sociale
Italiano, non ha mai compiuto una vera rottura politica e culturale con
quella storia. Le sue parole, come già accaduto in altre ricorrenze,
confermano una scelta di campo: quella di non nominare mai il fascismo,
nemmeno quando la verità giudiziaria e storica lo richiederebbe con
chiarezza.
Il rispetto verso le vittime e i loro familiari non si misura con
dichiarazioni di rito, ma con il coraggio di riconoscere i fatti. Non
bastano formule generiche: serve una memoria antifascista, lucida, pubblica
e responsabile. La storia non si riscrive, e la verità non si cancella”.