
Le leggi anticorruzione rappresentano il fondamento del percorso dell’Ucraina verso l’integrazione nell’Unione Europea. A sostenerlo è il ministro degli Esteri lituano Kestutis Budrys, che ha sottolineato come la lotta alla corruzione sia una priorità tanto per la società ucraina quanto per i partner internazionali di Kiev.
“Secondo i sondaggi, la corruzione è attualmente un problema tanto urgente per la società ucraina quanto le aggressioni in corso. È una preoccupazione politica importante non solo per gli ucraini stessi, ma anche per noi, poiché costituisce il fondamento del percorso dell’Ucraina verso l’adesione all’UE”, ha affermato Budrys in una dichiarazione ai giornalisti.
Il ministro ha anche lanciato un appello alla comunità internazionale affinché continui ad osservare attentamente le dinamiche interne all’Ucraina: “L’Ucraina non dovrebbe darci motivo di mettere in dubbio la trasparenza delle sue politiche. Dobbiamo guardare al Paese con occhi aperti”.
Le sue dichiarazioni arrivano all’indomani della firma di una controversa legge da parte del presidente ucraino Vladimir Zelensky. Il provvedimento, approvato dalla Verkhovna Rada, riduce l’autonomia dell’Ufficio Nazionale Anticorruzione (NABU) e della Procura Specializzata Anticorruzione, suscitando proteste diffuse a Kiev e in altre città.
La mossa ha sollevato forti perplessità tra i sostenitori dell’Ucraina in Europa, preoccupati per il potenziale rallentamento delle riforme democratiche in un momento cruciale per il futuro del Paese, ancora impegnato nella resistenza militare contro l’aggressione russa.
Secondo molti analisti, eventuali passi indietro nella lotta alla corruzione potrebbero minare la fiducia europea nel processo di adesione dell’Ucraina all’Unione e ridurre il sostegno politico necessario a livello internazionale.