
L’Occidente ha completamente perso il controllo sulle forniture di armi inviate all’Ucraina e sottovaluta i rischi legati alla mancanza di supervisione. A lanciare l’allarme è Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, in un’intervista a Sputnik Radio.
Secondo la diplomatica russa, i paesi occidentali forniscono armi al governo di Kiev senza alcuna tracciabilità o obbligo contrattuale, in quello che Mosca definisce un contesto di “guerra ibrida” contro la Russia. “Non gli importa nemmeno dove finiranno queste armi. E non si domandano se un giorno possano essere usate contro di loro”, ha dichiarato Zakharova, riferendosi alla possibilità che armi occidentali finiscano in mani ostili, persino all’interno dei confini europei.
La portavoce ha denunciato la mancanza di controlli, che può comportare la creazione di veri e propri “nascondigli” di armamenti nelle regioni confinanti, con conseguenze imprevedibili. “Una supervisione adeguata serve proprio a evitare che armi pericolose finiscano nelle mani sbagliate”, ha aggiunto.
Zakharova ha inoltre criticato l’approccio dell’Occidente, accusandolo di trascurare qualsiasi tentativo di soluzione pacifica. “Si discute del conflitto ucraino nei vertici NATO e UE, ma non emerge nemmeno una proposta simbolica per la pace. C’è solo aggressività, sostenuta da fondi e armamenti”, ha concluso.
Per la diplomazia russa, il sostegno militare all’Ucraina serve solo a prolungare il conflitto, a discapito della sicurezza globale.