
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 Bonelli intervista al Il Manifesto : «Vicini al punto di non ritorno,
sabato saremo in piazza a Roma»
Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi e deputato di AVS, intervistato a Il
Manifesto, definisce “infantile” la reazione del ministro Crosetto alla
scelta di AVS e M5S di non partecipare all’incontro Nato prima del vertice
dell’Aja. “Se vuole spiegare il suo piano di riarmo, lo faccia nelle sedi
istituzionali. La sua polemica si commenta da sola”, ribatte Bonelli.
Il 21 giugno AVS sarà in piazza con oltre 400 sigle della società civile
per dire no alla guerra e al riarmo. “Mi aspetto una grande manifestazione:
siamo vicini al punto di non ritorno e la politica deve ascoltare chi
chiede pace”, afferma.
Rispondendo alla domanda se ci sia un disegno dietro l’attuale deriva
bellicista, Bonelli è chiaro: “Sì, esiste un progetto preciso, portato
avanti dalle grandi potenze e dai governi nazionalisti, come il nostro,
ispirato alla destra sovranista internazionale. Si punta a smantellare il
sistema multilaterale, delegittimando organismi fondamentali come l’ONU,
l’UNRWA, la Corte di giustizia. La ridefinizione degli equilibri globali si
gioca sulla supremazia militare: diplomazia e pace sono state cancellate”.
Bonelli denuncia l’impennata delle spese militari globali – 2.700 miliardi
di euro nel 2024 – e l’obiettivo della NATO di superare i 3.000 miliardi:
“Una cifra impensabile fino a poco tempo fa. È per questo che bisogna
scendere in piazza. Anche per non dimenticare la pulizia etnica in corso a
Gaza”. Critica chi tenta di delegittimare la manifestazione del 21 giugno,
dipingendola come un ritrovo di irresponsabili o fiancheggiatori del
terrorismo.
Sul Partito Democratico è netto: “Si muove con troppa cautela. Eppure oggi
serve una posizione limpida: la logica del riarmo è anche incentivo alla
proliferazione nucleare. Così l’Europa vive permanentemente sull’orlo della
distruzione. Riflettano su che ruolo vogliono per il nostro continente:
diplomazia e pace o subalternità ai venti di guerra?”.
Contesta inoltre il piano di riarmo europeo e la proposta del ministro Urso
di entrare in “economia di guerra”: “Sarebbe devastante per welfare, sanità
e trasporti. Oggi l’Europa spende già il 58% in più della Russia in
armamenti: non è la quantità di spesa ma il modello di difesa il vero nodo”.
Sul G7 Bonelli è tranchant: “Una fiera dell’ipocrisia. La risoluzione
finale chiede genericamente lo stop alla guerra, mentre a Gaza centinaia di
persone muoiono ogni giorno tra le trappole della fame. Il mondo resta in
silenzio, complice, pronto a sostenere Israele contro l’Iran. Ma se è vero
che Teheran non deve avere la bomba atomica, allora dobbiamo chiederci: la
democrazia si esporta con le bombe? Bombarderemo anche la Corea del Nord o
la Russia? È come se ci stessimo abituando alla guerra, come se Hiroshima
fosse diventata una prospettiva accettabile”.
E sul dibattito politico intorno alla manifestazione: “Trovo sgradevole che
si parli solo di battibecchi tra partiti. Le 400 sigle che scendono in
piazza vengono dal mondo pacifista, cattolico e ambientalista. Meritano
rispetto. La politica invece è distratta. E subalterna: a Trump, alle
follie del riarmo, alle guerre di Netanyahu”.
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE