
Con una decisione che segna una tappa cruciale nella recente dialettica tra le principali istituzioni massoniche italiane, il Tribunale di Roma ha dichiarato improcedibile il reclamo proposto dal Grande Oriente d’Italia (GOI), rappresentato dal Gran Maestro Stefano Bisi, riconoscendo di fatto la fondatezza delle contestazioni avanzate dal Rito Scozzese Antico ed Accettato (RSAA).
La vicenda trae origine dalla delibera con cui la Giunta GOI aveva disposto la sospensione immediata dei rapporti con il RSAA, decisione contestata per difetto di competenza e successivamente oggetto di impugnazione. Il Tribunale ha chiarito che, secondo la Costituzione del GOI, solo la Gran Loggia ha il potere di instaurare o risolvere formalmente tali rapporti, sancendo così l’illegittimità dell’atto originario.
Il punto di svolta è giunto con la delibera della Gran Loggia, adottata il 4 e 5 aprile 2025, che ha disposto la revoca definitiva dei rapporti con il RSAA. Tale intervento ha di fatto superato ogni atto precedente, rendendo privo di oggetto il reclamo del GOI e determinandone l’improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse.
Il Collegio ha inoltre ribadito che non si può parlare di cessazione della materia del contendere, ma piuttosto di impossibilità sopravvenuta a perseguire l’interesse sostanziale che aveva originato il contenzioso. Le spese del procedimento saranno regolate nel giudizio di merito, ancora pendente.
Significativa anche la pronuncia sul tema della nomina del curatore speciale. Il Tribunale ha confermato l’orientamento già espresso dalla Corte di Cassazione, secondo cui nei giudizi di impugnazione delle delibere assembleari – anche nel caso di associazioni – non sussiste un conflitto automatico tra rappresentante legale e interesse dell’ente, tale da giustificare la nomina di un curatore speciale. Tale principio rafforza la legittimazione del GOI in giudizio, una volta revocata la precedente nomina del curatore.
Una legittimità rituale riconfermata a livello internazionale
Il quadro si completa con il riconoscimento formale ricevuto il 16 aprile 2025 dal Supremo Consiglio Madre del RSAA degli Stati Uniti d’America, che ha ribadito la legittimità rituale e simbolica del RSAA italiano con sede a Roma, in Piazza del Gesù 47. Un endorsement di grande rilevanza, in un contesto dove la regolarità internazionale è spesso determinante per la credibilità delle istituzioni massoniche.
Verso una nuova alleanza con la Gran Loggia Regolare d’Italia
Alla luce della rottura con il GOI, il Rito Scozzese Antico ed Accettato ha guardato con decisione alla Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI), guidata dal Gran Maestro Fabio Venzi, come interlocutore privilegiato per una nuova fase di stabilità e collaborazione. Un’alleanza basata su rigore, riconoscimenti internazionali e autonomia rituale, nella piena coerenza con la Tradizione.
“Fedeltà alla Tradizione e vigilanza sui principi”
Dal Supremo Consiglio Italiano giunge un messaggio chiaro: custodire i valori fondanti del Rito — Silenzio, Obbedienza, Fedeltà — e proseguire con determinazione lungo il solco di una storia iniziatica pluricentenaria. In un momento delicato, la coerenza identitaria e il rispetto delle regole internazionali appaiono come garanzie imprescindibili per il futuro della Massoneria regolare in Italia.