
I prezzi alla produzione nell’area dell’euro hanno registrato un aumento dell’1,9% a marzo su base annua, mentre nell’Unione Europea (UE) l’incremento è stato del 2,1%, come riportato da Eurostat martedì. Sebbene i dati mostrino una crescita, i tassi d’inflazione sono ancora contenuti rispetto ai picchi raggiunti negli anni precedenti, ma alcuni paesi continuano a vedere aumenti significativi dei prezzi.
Le voci in aumento: Energia e beni di consumo
Nel dettaglio, all’interno dell’area dell’euro, i prezzi dell’energia sono aumentati del 3,8% su base annua, mentre i beni strumentali hanno visto una crescita dell’1,8%. I beni di consumo non durevoli hanno visto un incremento dell’1,7%, mentre i beni di consumo durevoli sono aumentati dello 0,9%. I beni intermedi hanno registrato un incremento più contenuto, pari allo 0,8%.
Per quanto riguarda l’UE, i prezzi sono aumentati del 4,1% per l’energia e dell’1,9% per i beni di consumo non durevoli. I beni strumentali hanno visto un incremento dell’1,7%, mentre i beni di consumo durevoli sono aumentati dell’1%. I beni intermedi hanno fatto registrare un incremento dello 0,9%.
Le variazioni nazionali: Bulgaria in testa
Gli aumenti più significativi dei prezzi alla produzione sono stati osservati in Bulgaria, dove i prezzi sono aumentati del 22% su base annua, seguita dall’Irlanda con un incremento del 10,6% e dalla Danimarca con il 10,2%. In controtendenza, i paesi con le diminuzioni più rilevanti sono stati Lussemburgo (-4,5%), Portogallo (-1%) e Francia e Lituania, entrambe con una contrazione dello 0,6%.
I dati mensili: calo dell’1,6% dei prezzi
Su base mensile, i prezzi alla produzione sono diminuiti dell’1,6% sia nella zona euro che nell’UE. Questo calo è principalmente dovuto alla forte contrazione dei prezzi energetici, che sono scesi del 5,8% nell’area euro e del 5,5% nell’UE. Tuttavia, ci sono stati incrementi nei prezzi di alcuni beni. I beni di consumo non durevoli sono aumentati dello 0,5%, i beni durevoli dello 0,2% sia per l’area euro che per l’UE, mentre i beni strumentali sono cresciuti dello 0,1%.
Le fluttuazioni per paese: Estonia, Spagna e Italia
A livello nazionale, le diminuzioni più consistenti su base mensile sono state registrate in Estonia (-8%), Spagna (-3,9%) e Italia (-3,3%), mentre i maggiori aumenti si sono verificati in Grecia (1,3%), Lussemburgo (0,9%) e Slovenia (0,6%).
Conclusioni e prospettive
I dati di marzo evidenziano una crescita moderata dei prezzi alla produzione nell’Eurozona e nell’UE, ma con ampie differenze tra i vari paesi membri. Sebbene l’inflazione risulti contenuta rispetto ai periodi di alta volatilità, la persistente crescita dei prezzi dell’energia e delle materie prime lascia intravedere una certa pressione sui costi di produzione. L’incertezza economica globale, unita a variabili locali come le fluttuazioni dei tassi di cambio e le dinamiche di mercato, continuerà a influenzare l’andamento dei prezzi nei prossimi mesi.