
(AGENPARL) – Mon 28 April 2025 “Presidio Slow Food della pera signora della Valle del Sinni” : un
laboratorio per fare in casa confetture
Il progetto “Presidio Slow Food della pera signora della Valle del Sinni”
con protagonisti un gruppo di agricoltori dell’area del basso Sinni fa un
nuovo passo avanti. Concetta La Rocca, presidente Donne in Campo-Cia e
Agricoltore
Custode dell’Anno, riconoscimento ottenuto dall’Alsia, lavora ad
un laboratorio aziendale per fare in casa confetture, canditi, puree e
succhi di frutta. Ma anche i biscotti e il panettone. “Il modo migliore –
dice – per chiudere il cerchio di una filiera che ha ancora molto da dire”.
La Rocca è dal 1990 impegnata a mettere a coltura alberi di frutta e
ortaggi in aree che erano state abbandonate e diventate incolte. E’
proprietaria e custode di un pero di un’antica varietà locale detta
“Signora” dichiarato Monumentale. Molte sono le antiche varietà di frutta e
ortaggi che coltiva e che cerca di valorizzare per farle arrivare sulle
tavole dei consumatori. E’ impegnata in associazioni locali che si occupano
proprio di tutela del paesaggio rurale, di salvaguardia e valorizzazione
della cultura rurale del territorio. Racconta l’imprenditrice agricola: “*Nei
nostri terreni abbiamo trovato tante piante di cui non si sa nemmeno bene
il nome, ma una in particolare è quella su cui abbiamo deciso di
concentrarci*”. Si tratta della Pera Signora, una tipologia un tempo
diffusa nella zona della Val Sinni dal profumo molto spiccato. La Signora è
diventata un presidio Slow Food
2014, è stata iscritta nei registri dell’agrobiodiversità locale e oggi,
sulla scorta dell’esempio di La Rocca, è stata recuperata da una decina di
altri agricoltori. Protagonista in azienda non è tuttavia soltanto l’antica
pera, ma anche un *miscuglio evolutivo di fagioli* individuato con un
docente genetista per le sue capacità di adattamento, così come vari tipi
di *peperoni*, *sedano* e *origano* autoctoni. Perchè è convinta che
bisogna conoscere le tradizioni di un territorio – con l’abbondanza di
piante da frutto spontanee – per poter trasmettere alle nuove generazioni
la cultura del luogo e l’identità culturale.