
(AGENPARL) – Fri 18 April 2025 Un centinaio di persone si sono ritrovate giovedì 17 aprile a Sulmona
(L’Aquila) per l’inaugurazione della mostra “Naima 2025 – Suoni, Sogni,
Volti”, evento celebrativo dedicato al mitico locale rock che a metà anni
’90 ha scritto pagine indimenticabili della scena musicale rock abruzzese e
nazionale. L’esposizione, allestita nei locali di FG Music (in Viale Papa
Giovanni XXIII, 64), ripercorre la storia del Naima attraverso fotografie,
locandine, schede, memorabilia, video e testimonianze dei tanti musicisti
che vi hanno preso parte, a partire dai fondatori Domenico Leone e Paolo
Meniconi.
L’iniziativa, curata da Emanuele Verrocchi e Silvio Mancinelli, ha voluto
rendere omaggio a un periodo importante per la città di Sulmona. Come ha
ricordato il curatore della mostra Emanuele Verrocchi “in quel periodo,
grazie al Naima, era esplosa una grande passione per la musica. Tra i
ragazzi si faceva a gara a prendere in mano uno strumento musicale e a
fondare delle band. L’anomalia era rappresentata paradossalmente da chi non
suonava. Per questo bisogna dire grazie a Domenico Leone e Paolo Meniconi,
che da operatori culturali hanno offerto uno spazio di espressione a tanti
ragazzi”. All’inaugurazione sono intervenuti numerosi musicisti che presero
parte a quelle rassegne, come Piero Castricone, Marco Di Ianni e
Massimiliano Accardo degli MG14 (vincitori della prima edizione di “Notti
Rock”) e Massimo Giammarco e Francesco Conti degli Attn’ Kiff (vincitori
della seconda edizione). Presenti anche i rappresentanti di band come Leve
Eve Leave, Nameless, No Future, oltre a Fausto Andreotti, tecnico del suono
di tutte le rassegne. Ad aprire la serata è stato SantoClaus BaroNoir,
progetto del musicista Claudio Spinosa (ai tempi dei Naima militante in
diverse band, come i ClacsonCaos). La mostra è stata caratterizzata da una
selezione di brani a tema a cura del dj Paolo “Nosmo” Cantelmi.
Il fondatore del locale Domenico Leone ha ricordato al pubblico la genesi
del locale. “Siamo partiti come un club di musica jazz, perché è un genere
di cui sono appassionato”, ha detto Leone, intervistato dal giornalista
musicale Antonio Ranalli, “Il locale venne studiato nei minimi particolari,
tanto che l’architetto citò negli interni anche una celebre opera di Le
Corbusier. Tempo qualche mese e iniziammo a ricevere richieste dalle band
rock della zona che erano alla ricerca di un palco su cui potersi
esprimere. Iniziammo così ad aprire alla musica rock. A dicembre 1994 la
prima rassegna “Notti Rock”, cui seguirono tanti altri appuntamenti, alcuni
legati anche ai gruppi scolastici. Per quanto riguarda la rassegna rock,
che era diventato l’appuntamento più atteso, arrivammo ad ospitare 10 band
per sera, provenienti da tutta Italia. C’erano formazioni locali che si
preparavano mesi prima per partecipare e alcune dovetti anche escluderle
vista la partecipazione”. Il locale è andato avanti fino al 1997. Poi la
decisione di chiudere. “Le spese erano altissime, tra affitto, Siae,
tasse”, ha detto Leone, “In altri contesti da iniziative come la nostra,