
La Banca d’Inghilterra ha compiuto oggi un nuovo passo nell’allentamento della politica monetaria, tagliando il tasso di interesse principale di 25 punti base, portandolo al 4,50%. Questa mossa, in linea con le previsioni degli operatori finanziari, segna il terzo taglio dal momento in cui, a partire da agosto, la banca ha iniziato a ridurre i costi di prestito, raggiungendo così il livello più basso registrato da giugno 2023.
Il Comitato di Politica Monetaria (MPC) ha votato con una maggioranza di sette su nove a favore di una riduzione di un quarto di punto. Tuttavia, due membri, convinti che fosse necessario un allentamento più marcato, hanno optato per un taglio di 50 punti base – abbassando il tasso al 4,25%. Nonostante le divergenze, la decisione complessiva ha rispecchiato le attese del mercato, consolidando la strategia graduale della banca per sostenere l’economia britannica.
Secondo una nota ufficiale della BoE, la scelta di ridurre il tasso al 4,50% è stata presa “a sostegno del ritorno sostenibile dell’inflazione all’obiettivo del 2%”. Il Comitato ha ritenuto che siano stati compiuti progressi significativi nella disinflazione dei prezzi e nella moderazione dei salari interni, elementi fondamentali per un miglioramento del quadro economico nazionale. In particolare, il dato sull’inflazione al consumo – che è sceso al 2,5% a dicembre, in calo rispetto al 2,6% di novembre – indica una tendenza positiva, sebbene il livello attuale resti ancora al di sopra dell’obiettivo fissato.
L’azione della banca si inserisce in un contesto di incertezza globale e di pressione sui mercati finanziari, dove il rallentamento dell’inflazione rappresenta un segnale importante per l’economia del Regno Unito. I tagli ai tassi, infatti, mirano a incentivare la spesa e gli investimenti, fornendo così un sostegno concreto al sistema economico in un periodo di crescita contenuta e di persistenti rischi geopolitici.
Con questa decisione, la BoE conferma il suo approccio graduale alla politica monetaria, preferendo misure moderate e calibrate piuttosto che interventi più radicali, in modo da evitare effetti collaterali indesiderati in un’economia già fragile.
Il taglio di 25 punti base, che porta il tasso di riferimento al 4,50%, è un segnale chiaro del tentativo della Banca d’Inghilterra di sostenere la crescita e contenere l’inflazione attraverso una politica monetaria più accomodante. Pur restando in attesa di ulteriori sviluppi sul fronte economico e di possibili ulteriori aggiustamenti nel corso dell’anno, questa mossa in linea con le previsioni del mercato rafforza la fiducia degli investitori e offre un primo sollievo a un sistema finanziario che continua a navigare in acque tempestose.