(AGENPARL) – ven 06 dicembre 2024 IN NERETTO INTEGRAZIONE E CORREZIONE
Cooperazione sanitaria internazionale,Giani:“Impegno della Toscana a
fianco dei più fragili”
Scritto da Chiara Bini, venerdì 6 dicembre 2024 alle 14:15
“Lo scopo della cooperazione internazionale è quello di dimostrare che
in un mondo globale le differenze si annullano all’insegna della
solidarietà”. Lo ha detto il presidente Eugenio Giani intervenuto
stamani alla conferenza “Dalla salute globale alla crescita locale: dieci
anni di cooperazione sanitaria della Regione Toscana”, un momento di
riflessione e sintesi sugli interventi di cooperazione sanitaria
internazionale promossi dalla Regione Toscana attraverso il suo Centro di
salute globale. Insieme al presidente Giani, gli assessori regionali alla
sanità Simone Bezzini e al sociale Serena Spinelli.
“Il ruolo che la Toscana svolge in questo campo – ha proseguito Giani –
nasce da lontano. Sosteniamo, e lo stiamo facendo soprattutto in questo
momento, attraverso azioni e progetti sanitari o sociali, l’impegno per
affrontare situazioni di fragilità che si stanno vivendo nel mondo, in
Paesi che sono dilaniati da guerre e conflitti etnici interni. La Toscana,
attraverso le proprie istituzioni, come il Meyer per esempio, viene
incontro ai bisogni dei bambini. Abbiamo a questo proposito una iniziativa
in ponte, grazie al patto di amicizia siglato con la regione di Kiev, che
permette lo scambio di esperienze e buone pratiche tra gli operatori
socio-sanitari degli ospedali delle due regioni, una collaborazione per
dare cura e salute ai bambini, il patrimonio più importante delle nostre
comunità. Così come abbiamo attivato l’accoglienza dei bambini
provenienti dalla Striscia di Gaza che sempre al Meyer vengono curati. Sono
forme che dimostrano come la nostra Regione sulla cooperazione
internazionale intenda giocare il proprio ruolo in virtù di un profilo e
una identità fortemente solidaristiche e al contempo voglia rivolgere e
rendere concreta la propria attenzione verso i più fragili e i più deboli
in tutto il mondo. Una strada intrapresa che vogliamo continuare a portare
avanti”.
“La Regione Toscana – ha detto l’assessore Bezzini – è una delle punte
d’avanguardia in Italia nell’attività di cooperazione sanitaria
internazionale. La nostra Regione crede profondamente nel valore della
solidarietà, con strategie e azioni coerenti con questo valore e con
quanto scritto nell’articolo 32 della nostra Carta costituzionale in tema
di diritto alla salute. Oltre agli ideali c’è anche la concretezza.
Abbiamo tantissimi progetti sviluppati negli anni, che hanno coinvolto
migliaia di professionisti sanitari della nostra regione, e che hanno
portato benefici a popolazioni di numerosi paesi del mondo, anche di natura
strutturale. Credo che questo sia un elemento importantissimo in termini di
promozione del diritto alla salute, che si estende anche a quei contesti
che vivono condizioni di difficoltà particolarmente significative. Tutto
questo genera anche un beneficio al sistema sanitario toscano. Abbiamo
ascoltato oggi le testimonianze dei nostri professionisti, coinvolti in
attività di cooperazione sanitaria internazionale. Tutti ci hanno detto
che sono tornati da queste esperienze molto arricchiti interiormente e
motivati, cosa che influisce in positivo su tutto il nostro sistema. Questa
solidarietà favorisce anche relazioni importanti tra la Toscana e
autorità nazionali ed internazionali. Il proposito è di continuare così:
la Giunta ha approvato una delibera, poche settimane fa, che definisce il
piano triennale della cooperazione internazionale in materia sanitaria.
Lavoreremo anche nei prossimi anni al proseguimento di progetti già in
essere e alla realizzazione di nuove progettualità”
“Oggi – ha detto l’assessora Spinelli – è l’occasione per fare il punto
e per rilanciare il lavoro della cooperazione sanitaria in Toscana, che
impegna tanti nostri operatori. Un ringraziamento va quindi a tutti loro,
al Centro di salute globale regionale, ma anche al mondo del terzo settore
toscano attivo in tante parti del mondo. La Toscana riconosce, anche nella
propria normativa che regola il servizio sociosanitario, il ruolo
fondamentale degli strumenti di cooperazione. Fare cooperazione sanitaria e
cooperazione allo sviluppo significa condividere competenze, costruire
diritti e opportunità di salute e in fondo, a mio avviso, significa
crescere reciprocamente e farsi costruttori della cosa più importante e
fondamentale per tutto questo, che è la pace”
“La continuità e la sostenibilità degli interventi sono garantite non
solo dall’impegno delle aziende sanitarie, ma anche dal ruolo fondamentale
della società civile, che ci affianca nella realizzazione dei progetti di
cooperazione” sottolinea la dottoressa Maria José Caldes, direttrice del
Centro di Salute Globale. “La collaborazione con il sistema Paese, e in
particolare con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, è un
altro tassello essenziale per assicurare un approccio integrato e
strategico, capace di rispondere alle sfide globali e locali in modo
coordinato ed efficace.”
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Dieci anni di cooperazione sanitaria internazionale toscana
Scritto da Walter Fortini, venerdì 6 dicembre 2024
Nel 2007 è stata costituita la Rete di cooperazione sanitaria toscana.
Alla fine del 2012 è nato il Centro di salute globale, che ha sede al
Meyer, e dal 2021 il sistema sanitario regionale collabora con l’Agenzia
italiana per cooperazione allo sviluppo.Una storia di impegno e
solidarietà, a vantaggio della salute di chi abita in Paesi dove il
diritto alla salute è meno garantito o l’aspettativa di vita peggiore. Di
questi diciassette anni la Toscana ha raccontato oggi, nel corso di una
convegno a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, gli ultimi dieci.
Numeri e progetti
Numeri importanti, che hanno visto il coinvolgimento di 1659 professionisti
del sistema sanitario intervenuti in diciassette nazioni diverse, oltre
cinquemila operatori formati in quei paesi e progetti con un costo di
appena 19 centesimi a toscano per garantire il diritto alla salute globale.
Risorse e forze in campo che hanno permesso, ad esempio, di prendere in
carico 12 mila persone affette da malnutrizione cronica o permettere ad
altre 25 mila di accedere ad acqua potabile.
Tanti progetti e più aziende protagoniste, collaborazioni strategiche e
contaminazioni virtuose con terzo settore ed imprese e finanziamenti
concentrati per il 60 per cento sull’Africa, il 22 per cento a vantaggio
dell’America Latina, l’11 per cento nei Balcani in Europa e per il 5 per
cento nel Medio Oriente. In Albania è intervenuta l’Azienda ospedaliero
universitaria pisana, il Meyer e l’Asl Toscana Sud Est, in Eritrea, Burkina
Faso, Libia, Etiopia e Tunisia di nuovo il Meyer, l’azienda di Careggi in
Bolivia, l’Asl Toscana Centro in Palestina e Saharawi, in Kosovo Meyer e
Aoup insieme, in Kenya Asl Toscana Centro, Meyer, Azienda ospedaliero
universitaria senese e Asl Toscana Sud Est, l’Asl Nord Ovest in Nicaragua,
in Perù Asl Sud Est e Meyer, in Senegal l’Asl Toscana Centro, il Meyer e
la Nord ovest, in Sudan il Meyer e la Sud Est, in Tanzania Careggi, il
Meyer e la Nord Ovest e in Uganda Careggi, Meyer, Azienda ospedaliero
universitaria senese e Asl Toscana Sud Est.
Cooperazione e Toscana
La legge regionale toscana sulla cooperazione sanitaria prevede che, nello
svolgere la loro attività nel sistema sanitario pubblico, gli operatori
sanitari possano dedicare un mese l’anno di lavoro in un ospedale di zone
bisognose.
Nei paesi beneficiari si è lavorato per rafforzare infrastrutture
sanitarie, trasferire competenze e migliorare l’accesso ai servizi
essenziali. In Toscana il ritorno di esperienze e competenze, sviluppate
anche dai professionisti coinvolti che hanno avuto l’opportunità di
confrontarsi con realtà complesse, ha contribuito a migliorare la
capacità di risposta del sistema sanitario regionale, rendendolo più
resiliente e innovativo.
Un mese fa, a novembre, la giunta regionale ha approvato il nuovo piano
operativo triennale fino al 2026 per la cooperazione sanitaria
internazionale e la salute dei migranti. Un impegno che si inserisce in un
contesto globale sempre più complesso, caratterizzato da disuguaglianze
sociali, cambiamenti climatici e crisi umanitarie, dove la salute diventa
un diritto fondamentale da promuovere e tutelare.
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