
(AGENPARL) – mer 27 novembre 2024 Oggetto: Inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 Unimore presso la Casa Circondariale di Modena
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COMUNICATO STAMPA
Per la prima volta Unimore ha organizzato una speciale cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico presso la Casa Circondariale Sant’Anna di Modena, dedicata agli studenti detenuti regolarmente iscritti all’Ateneo di Modena e Reggio Emilia
Sulla base della convenzione tra Unimore, la Casa Circondariale Sant’Anna ed ER.GO – Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia Romagna, stipulata nel 2022, che consente alle persone detenute nella struttura di accedere ai percorsi di studio di Unimore, si è tenuta questa mattina, per la prima volta, una speciale cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 proprio presso la Casa Circondariale di Modena.
Gli attuali 9 studenti detenuti sono iscritti ai Dipartimenti di: Giurisprudenza, Scienze della Vita, Educazione e Scienze Umane, Comunicazione ed Economia e Scienze Chimiche e Geologiche.
Hanno preso parte all’evento il Magnifico Rettore Prof. Carlo Adolfo Porro, il Direttore della Casa Circondariale Sant’Anna Dott. Orazio Sorrentini, il Comandante della Polizia Penitenziaria Massimo Bertini, la Prof.ssa Susanna Pietralunga, docente di Criminologia di Unimore e referente per la convenzione tra l’Ateneo e la Casa Circondariali, che ha tenuto la prolusione “Evoluzione storica della pena: dal pubblico supplizio alla risocializzazione. Il ruolo dell’Università”. Prima di lei ha preso la parola anche uno degli studenti Unimore detenuti presso la Casa Circondariale Sant’Anna.
Erano presenti inoltre due docenti togati per ogni Dipartimento Unimore coinvolto, un gruppo di studenti della Prof.ssa Pietralunga che svolgono la funzione di tutors degli studenti Unimore che sono detenuti presso la Casa Circondariale Sant’Anna, un gruppo di circa trenta di persone detenute coinvolte nei percorsi di studio e numerose autorità locali e regionali.
“L’Università rappresenta un luogo dove la cultura non conosce confini e dove le persone, indipendentemente dalle loro condizioni, possono accedere a strumenti concreti di emancipazione. La partecipazione di studenti, docenti e autorità istituzionali a questa cerimonia è testimonianza di un impegno comune nel promuovere un modello inclusivo di formazione, che riconosca la dignità e il valore di ciascun individuo. Un percorso, questo, che non riguarda solo l’accesso al sapere, ma la possibilità di costruire un nuovo senso di sé attraverso il confronto con le discipline e con la comunità. La formazione può essere una chiave per trasformare una condizione difficile in un’occasione di cambiamento autentico e duraturo” – ha commentato il Rettore Prof. Carlo Adolfo Porro.