
(AGENPARL) – gio 21 novembre 2024 “Tutti parlano di cosa il presidente Bardi fa o non fa per affrontare la
crisi idrica, ma nessuno si chiede come mai siamo arrivati al punto in cui
ci troviamo. E’ opportuno, quindi, rinfrescare la memoria anche a quella
parte politica che dovrebbe assumersi la responsabilità di alcune scelte
che si sono dimostrate a dir poco infelici”. E’ quanto fa sapere il
coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Basilicata, Piergiorgio Quarto.
“Va ricordato, quindi, che quando governava saldamente il centrosinistra,
Acquedotto Pugliese e la stessa Regione Basilicata decisero di alimentare
Potenza ed i comuni dell’hinterland per la maggior parte dalla diga del
Camastra senza prevedere soluzioni emergenziali, ovvero senza alcuna
interconnessione con gli altri grandi schemi. A questa errata scelta
strategica – spiega Quarto – si sommano i ritardi accumulati dal
Commissario Straordinario di Governo nominato ai sensi dell’art.1 comma 154
della legge 145/2018, nella realizzazione degli interventi di manutenzione
straordinaria imposte dalla Direzione Dighe del Ministero delle
Infrastrutture e finanziate nel lontano 2016 con le delibere CIPE n.25 e 54
del 2016. Ci risulta, infatti, che proprio la lentezza nella realizzazione
dei lavori ha fatto determinare la Direzione Dighe, probabilmente anche
alla luce della nuova normativa antisismica, a disporre la limitazione
all’invaso che è passata repentinamente da 23,6 milioni di mc, a 13,9
milioni di mc. E tutto ciò, da quello che risulta, senza che nessuno
allertasse la Regione sui rischi che tale limitazione poteva comportare per
l’erogazione dell’acqua potabile”. Per Quarto “in questo scenario, il
governatore lucano e l’intero esecutivo, nel prendere atto delle errate
scelte passate e delle negligenze altrui, hanno posto in essere tutto
quanto necessario per ridurre al minimo i disagi per la popolazione
assumendo anche scelte impopolari, ma salvifiche, come l’attingimento delle
acque dal Basento che da quello che emerga dalle analisi condotte
dall’Arpab, dallo stesso Acquedotto Lucano, dall’ASP, dall’Università della
Basilicata e da ultimo anche dall’Istituto Superiore di Sanità,
garantiscono la massima potabilità. E tutto questo Bardi e l’intera Giunta
regionale lo hanno fatto senza, come forse era giusto fare, evidenziare le
passate scelte strategiche errate del centrosinistra ed i ritardi nelle
attività manutentive da parte di chi, di certo – conclude Quarto – non è
espressione dell’attuale governo regionale”.