
(AGENPARL) Roma 14 novembre 2024 – Nuovo summit, organizzato da Sanitanova, al Ministero della Salute per pianificare la battaglia contro l’antibiotico resistenza. Quella che al G7 della Salute è stata definita un’emergenza mondiale. Una “pandemia”. Oggi al Ministero si è dato appuntamento il comitato scientifico formato da Francesco Giuseppe De Rosa, Associato, Malattie Infettive Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino AOU Città della Salute e Scienza Torino, Fellow, Infectious Diseases Society of America, Marco Falcone, Ordinario di Malattie Infettive, Direttore U.P. Clinica e Terapia delle Infezioni Altamente Diffusive e resistenti agli Antimicrobici e della U.O. di Malattie Infettive Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive, Università di Pisa, Segretario della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, Presidente dell’ESCMID Study Group for Infections in the Elderly, Sergio Lo Caputo, Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Foggia, S.C. Malattie Infettive A.O.U. Policlinico di Foggia.
“Tra sostenibilità e innovazione strategie interregionali e nazionali per il contrasto dell’antibioticoresistenza” è il titolo dell’incontro.
Obiettivo: mantenere, attraverso le linee guida del Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza 2022-2025, l’efficacia degli antibiotici e tutelando la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente. Strategie e indicazioni operative per affrontare l’emergenza nei prossimi anni. Oggi, nel mondo, contiamo un morto ogni 30 secondi per la resistenza agli antibiotici. L’Italia registra oltre 11 mila decessi l’anno per questo fenomeno. In Europa 35 mila. Nel nostro Paese – fanno sapere gli esperti – questo fenomeno ha assunto proporzioni significative . Si registrano consumi di antimicrobici tra i più elevati e quasi sempre al di sopra della media europea
Tra i primi ostacoli da superare, oltre comunicare l’uso corretto di questi farmaci agli addetti ai lavori e alla popolazione, ci sono i farmaci. Le armi con le quali combattere. Secondo i dati dell’Ocse – ricordano gli specialisti – solo una minima percentuale delle molecole in fase di sviluppo clinico raggiunge effettivamente la pratica clinica, e questo rapporto si riduce ulteriormente a 1 su 30 per le nuove classi di antibiotici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha, inoltre, sottolineato che attualmente esiste un numero limitato di antibiotici disponibili e che lo sviluppo di nuovi trattamenti antibatterici è insufficiente per far fronte alla crescente sfida. Fondamentale è ricordare l’importanza delle politiche e degli incentivi volti a promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici come parte integrante dell’approccio per contrastare l’antibioticoresistenza. Un’infezione su 5, dati Ocse, è resistente all’azione degli antibiotici.
Trentadue farmaci al momento sono in fase di sviluppo ma solo 12 vengono considerati innovativi. E quattro di questi 12 sono attivi contro un patogeno indicato dalla lista appena aggiornata. Comprende 24 agenti patogeni e 15 famiglie di batteri resistenti agli antibiotici suddivisi in tre categorie: critica, alta e media.
Il processo di ricerca e sviluppo di nuovi antibiotici è notevolmente complesso e presenta un elevato grado di rischio. In Italia al momento, si stanno valutando azioni politico-istituzionali al fine di rendere disponibili e sostenibili, da un punto di vista economico, antibiotici indirizzati al trattamento delle infezioni resistenti con limitate opzioni di cura, e classificati come “Reserve” dall’Oms”. Affinché le linee guida del nuovo Piano possano essere recepite e introdotte nuove politiche di sostenibilità e attrattività industriale atte a favorire lo sviluppo di nuovi antibiotici è importante che vengano coinvolti tutti i diversi attori, in primis le Regioni, senza la collaborazione delle quali il Piano non potrebbe essere attuato. Così in una nota stampa Sanitanova.