(AGENPARL) – mar 12 novembre 2024 MANIFESTO PER LE ELEZIONI REGIONALI 2024
IL FUTURO DELL’EMILIA-ROMAGNA
In vista delle prossime elezioni regionali, Acli, Azione Cattolica, Centro G.P. Dore, Cif, Compagnia
delle Opere, Confcooperative Terre d’Emilia, Mcl, Mlac, UCID di Bologna, ribadendo la propria
autonomia da ogni partito, confermata dal pluralismo culturale, politico e sociale che
contraddistingue le suddette Associazioni, presentano questo manifesto di indirizzo rivolto a tutti i
candidati e alla Società regionale, ritenendo di essere luoghi privilegiati di incontro e confronto sui
temi che riguardano l’interesse collettivo e il bene comune. Per questo motivo, sentiamo la
responsabilitàdi farci interpreti delle esigenze e delle istanze delle migliaia di cittadini che
incontriamo quotidianamente nei nostri uffici, servizi e circoli. Con questo documento, che non è
uno scritto programmatico e non ha pretese di completezza, vogliamo dare un contributo alla
campagna elettorale, riproponendo glialti valori e principidi cui le Associazioni che
rappresentiamo, da sempre, sono portatrici.
LE NOSTRE PROPOSTE:
SUSSIDIARIETÀ: seguendo il dettato costituzionale, le istituzioni regionali proseguano nel percorso
di riconoscimento e valorizzazione della capacità della società, nel suo libero organizzarsi, di
contribuire autonomamente alla vita sociale in tutti i suoi aspetti. Va promosso un rapporto di
effettiva collaborazione declinata in autentici percorsi di co-programmazione e di coprogettazione, oltre che di gestione condivisa, nei vari settori della vita sociale che riconosca la
natura e la finalità pubblica della vita e dell’azione delle formazioni sociali.
FAMIGLIA: come chiaramente riconosciuto dalla Costituzione, la famiglia è elemento base della
vita sociale. Vanno promosse concrete ed efficaci misure per favorire la formazione di nuove
famiglie e la loro sostenibilità a tutti i livelli, a partire dall’accesso alla casa. Vanno sostenute nella
scelta di generare figli, con piani di intervento sulla natalità e valorizzate nell’educazione dei figli e
nelle scelte collegate. Vanno sostenute nella naturale azione di solidarietà che si sviluppa tra i
membri della famiglia, in particolare verso quelli più deboli. Per un’efficace azione in questo senso,
chiediamo la costituzione di un’Agenzia per la famiglia sul modello del Trentino Alto Adige e di
un Assessorato alla famiglia e disabilità.
EDUCAZIONE: l’applicazione della sussidiarietà nell’adozione delle politiche educative genera
capitale sociale, come vediamo nella esperienza delle scuole paritarie, esperienze fondamentali di
sussidiarietà e pluralità, dalla scuola dell’infanzia, fino all’Istruzione professionale. Importanti
strumenti di integrazione e sostegno al tessuto produttivo, i percorsi di “Istruzione e formazione
professionale” (IeFP) devono beneficiare della massima attenzione, anche permettendo l’accesso
diretto agli stessi a conclusione della scuola secondaria di primo grado.
Riteniamo sia importante dare priorità di scelta educativa ai genitori, come sancito nell’articolo
30 della Costituzione e nell’art.26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
promuovendo la partecipazione dei genitori alla vita scolastica e la comunicazione scuola-famiglia,
ad esempio con il consenso informato preventivo, come da specifica normativa nazionale,
promuovendo in egual misura progetti (ad es. di educazione all’affettività) di diversa estrazione
culturale al fine di consentire ai genitori una maggiore libertà di scelta.
LAVORO E IMPRESA: la vitalità economica della regione va coltivata e valorizzata. La formazione
professionale va finalizzata all’ottimizzazione delle risposte alle richieste e alle reali esigenze delle
imprese. Chiediamo una maggiore personalizzazione dei percorsi di inserimento lavorativo, per
renderli più efficaci e un maggior coordinamento per evitare costose sovrapposizioni. Chiediamo
un maggior sostegno ai percorsi di avvio d’impresa, di Workers Buyout e delle Cooperative di
Comunità. Va sostenuto un reale e stabile inserimento lavorativo delle persone con disabilità e in
situazione di disagio sociale, promuovendo con le aziende del territorio percorsi di responsabilità
sociale d’impresa. Vanno semplificate e velocizzate le procedure amministrative, nelle materie di
competenza regionale (urbanistica, edilizia, ambiente, attività produttive…). Il welfare aziendale è
un’ulteriore risorsa per integrare il sistema di welfare regionale. Occorre incentivare i piani e le
misure che integrano le retribuzioni a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori anche favorendo la
conciliazione tra vita familiare e dimensione lavorativa, attraverso un’azione efficace di
coordinamento con le comunità locali, per massimizzare il loro contributo al benessere collettivo.
CASA: la difficoltà di accesso a un’abitazione è diventato un dramma per troppi. E sta avendo
effetti che pesano sul potenziale di sviluppo regionale. Si tratta di un disagio che colpisce gli
studenti e le istituzioni Universitarie, i lavoratori e le aziende, ed è un pesantissimo fattore di
impoverimento per le famiglie. È quanto mai necessario che si sviluppi una politica concreta a
livello regionale per affrontare questa emergenza, privilegiando la riqualificazione del tessuto
urbano evitando cementificazioni indiscriminate. Le politiche per la casa dovranno attingere a
tutte le esperienze di welfare abitativo e di abitare sociale, centrate sulla cura delle relazioni e
sulla condivisione di spazi e servizi.
WELFARE e DIRITTI: è necessario, anche per il vantaggio relativo in termini di costi, un organico
sostegno alle famiglie che hanno in cura anziani o disabili presso il proprio domicilio, anche con
l’ausilio di colf e badanti. Per queste famiglie, ad oggi, non sussistono aiuti economici se non un
modesto sgravio fiscale. La figura del caregiver richiede adeguati sostegni in termini di
riconoscimento della sua funzione e per ciò che riguarda i percorsi formativi e le competenze
necessarie a svolgere un ruolo impegnativo.
Abbiamo assistito alla progressiva riduzione dell’efficacia del sistema sanitario pubblico, stante la
attuale situazione di bilancio. Questo ha di fatto limitato l’accesso alle prestazioni delle fasce di
popolazione che non hanno accesso a welfare aziendale o mutualistico/assicurativo, a causa delle
proprie condizioni sociali o della occupazione saltuaria o legata ad attività di piccole dimensioni.
Questa situazione richiede uno sforzo progettuale originale, anche favorendo la creazione di forme
autonome di welfare sanitario, di cui la Regione possa fare da promotore e garante per realizzare
un sistema equo, all’interno del quale la mutualità in tutte le sue forme possa trovare spazio e
riconoscimento insieme alla sanità pubblica e alla sanità privata.
Il valore assoluto della vita umana è l’unico criterio a cui si possa informare una politica
veramente solidale. Non è affermando una autodeterminazione assoluta dell’individuo che si
costruisce un tessuto sociale. Non possiamo quindi condividere scelte volte al mancato sostegno
alla maternità, soprattutto se segnata da condizioni di difficoltà, oppure abbandonando chi soffre
alla soluzione del suicidio assistito. Sosteniamo il diritto alla vita e alla tutela della maternità, che
non può essere sottoposto a mercificazioni che sottintendono la ripartizione della società in
soggetti portatori di diritti illimitati e altri ridotti a puro oggetto di sfruttamento per soddisfare i
desideri dei primi.
INTEGRAZIONE: l’attrattività della nostra Regione ha portato a un consistente afflusso di persone
e famiglie, molto spesso giovani, istruite, in età lavorativa. Forte è l’afflusso di lavoratori da altre
regioni italiane. I dati statistici parlano nel capoluogo di un 15% di lavoratori e di un 20% di
persone di età 18-34 anni di nazionalità non italiana. L’integrazione nelle nostre comunità di questi
nuovi cittadini passa spesso attraverso la azione solidale autonoma delle comunità, in particolare
di quelle religiose. La dimensione religiosa è un fattore importante di aggregazione e di
crescita positiva di capitale sociale e rappresenta un aspetto della vita sociale e culturale degno di
rispetto e attenzione da parte dell’Amministrazione pubblica.
AMBIENTE / TUTELA DEL TERRITORIO / INFRASTRUTTURE: le recenti emergenze legate agli eventi
climatici estremi richiedono un urgente ripensamento della gestione del territorio, pena la
devastazione cronica e l’abbandono di ampie aree – anche produttive – della regione. La politica di
tutela dell’ambiente non può essere simile all’abbandono passivo, senza che si finisca per pagarne
le conseguenze. La coscienza ambientale di gran parte del tessuto produttivo è cresciuta
fortemente sulla spinta di fattori globali, ma questo non ci consente di lasciare insoluti i problemi
legati al fatto che la nostra Regione è un nodo fondamentale dei trasporti nazionali. Non si
risolvono i problemi della mobilità con un’ottica punitiva: vanno potenziate le alternative di
trasporto collettivo nelle diverse modalità. La circolazione – urbana e non – va resa più fluida pena
l’aumento dell’accumulo di inquinanti. In questo, come nel trasporto merci, vanno moltiplicate le
iniziative che hanno visto enti pubblici e aziende del territorio collaborare, ad esempio, per
spostare il trasporto delle merci dalla strada alla rotaia.
GIOVANI: il disagio giovanile che emerge in tutte le fasce sociali va combattuto sostenendo le
esperienze che promuovono la aggregazione, il protagonismo giovanile e la costruzione di percorsi
di vita positivi. A queste esperienze si deve guardare con occhio libero da ottusi ideologismi.
Vanno rispettate e – ove possibile – sostenute tutte le esperienze volte a una crescita umana
completa dei giovani, non solo quelle monotematiche, che risultano sterili senza una visione
valoriale ampia. Un’attenzione particolare deve essere indirizzata ai giovani disorientati e in
difficoltà rispetto al proprio futuro comunemente identificati come NEET, che rimangono fuori dai
circuiti formativi e lavorativi e che richiedono interventi di rafforzamento della motivazione e della
spinta a progettare un proprio percorso professionale e di vita generale.
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