
(AGENPARL) – lun 26 agosto 2024 Giustizia Minorile: agire prima che sia troppo tardi. Servono idee chiare e
direttive precise per la Polizia Penitenziaria. È il grido di allarme del
sindacato FSA CNPP.
ROMA, 26 ago 2024- Il Segretario Generale della Federazione Sindacati
Automomi CNPP, Giuseppe Di Carlo, in una missiva indirizzata al
Sottosegretario di Stato alla Giustizia (Andrea Ostellari) e Capo
Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità (Antonio Sangermano) ha
rivendicato necessari ed urgenti interventi a salvaguardia della Polizia
Penitenziaria che opera nelle strutture detentive della giustizia minorile.
La nostra Organizzazione Sindacale è sempre stata particolarmente attenta
alle dinamiche delle politiche riguardanti l’esecuzione penale nel circuito
minorile, poiché è del tutto evidente che, oltre a rappresentare una
cartina tornasole della volontà reale del legislatore, esse rappresentano
anche lo specchio di quanto poi si decide realmente nel circuito
dell’esecuzione penale degli adulti, sotto la formale direzione del DAP –
chiosa Di Carlo – Tuttavia dobbiamo segnalare con forza, direi denunciare
con convinzione, l’estremo immobilismo che si registra nel portare avanti
decisioni che incidano sull’organizzazione strutturale della carcerazione
minorile. Vi è un immobilismo insuperabile da parte degli organi competenti
a decidere, per il quale ‘la fa da padrone’ l’aggressività della
popolazione detenuta e l’incapacità di reagire con una visione di tutela
dello Stato – continua – Molteplici eventi critici sono stati posti alla
vostra attenzione, a partire dal Beccaria di Milano e, negli ultimi tempi,
il minorile di Roma, Bologna, Torino e Nisida. La situazione è al collasso,
le decisioni devono essere chiare ed efficaci e ritengo sia giunto il
momento di comprendere fino in fondo che i detenuti maggiorenni non possono
e non devono continuare a scontare la propria pena nel circuito minorile,
ma questi devono essere trasferiti, senza alcun dubbio, nei penitenziari
degli adulti, altrimenti accadrà (come di fatto accade) che i minori veri,
presenti negli Istituti penitenziari della Giustizia minorile, usciranno
dalle strutture con capacità ‘criminali’ ancor più marcate e tutto questo
con buona pace dell’altissimo concetto costituzionale di reintegrazione e
rieducazione del condannato – chiosa – Come è possibile ‘lasciare’ in mano
un Istituto come quello di Casal del Marmo, ad una Agente Scelto (Donna)
della Polizia Penitenziaria, come se fosse il Comandante della struttura?
Allora dobbiamo mettere in campo tutte le risorse possibili ed immaginabili
per rendere salubri i nostri ambienti di lavoro, non in ultimo con scelte
politiche convinte, con interventi amministrativi reali e con impiego di
mezzi e risorse economiche adeguate all’impegno della Polizia Penitenziaria
– conclude- Di Carlo – —- Agli organismi di stampa per cortese
pubblicazione e massima divulgazione mediatica ————- Segreteria Generale
Cordialità,
Giuseppe MEROLA
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