
(AGENPARL) – ven 19 luglio 2024 CENTRO STUDI CONFIMPRESE
I saldi deludono gli operatori del settore: +1,9% in abbigliamento-accessori e +1,2% in generale, discostandosi di poco rispetto alle stime preliminari. È finita l’euforia dei saldi che in passato animava i consumatori.
In diminuzione le visite per il 29% con picchi del 43% nel fashion. Ciò significa che alcuni brand attirano più di altri.
Scontrino medio in aumento ma solo per il 36% di abbigliamento-accessori.
Centri commerciali indicati i meglio performanti da 1 retailer su 2.
Tre i principali fattori che hanno impattato negativamente sull’avvio dei saldi: riduzione del potere di potere di acquisto delle famiglie, situazione climatica e promozioni online
Milano, 19 luglio 2024 – I fatturati registrati nella prima settimana di saldi confermano le previsioni del centro studi Confimprese e in complesso sono stimati nel +1,2% come trend generale e del +1,9% per abbigliamento-accessori, frenati nella loro dimensione totale da una dinamica più pronunciata delle insegne, con trend negativi che hanno mostrato discese percentuali significative. Abbigliamento-accessori ha fatto registrare i risultati migliori con il 57% delle insegne con trend positivo contro il 41% delle altre categorie merceologiche.
«In Italia è finita l’euforia dei saldi che c’era in passato. Scarso potere d’acquisto, cambiamenti climatici e online hanno determinato uno scaro interesse da parte dei consumatori. Inoltre, l’effetto dell’inflazione che anche in giugno è in frenata per il 3° mese consecutivo – chiarisce Mario Resca, presidente Confimprese – sostiene il valore delle vendite ma non quello dei volumi, che risentono di un calo persistente dei pezzi venduti. La capacità di spesa ancora diluita delle famiglie italiane conferma un rallentamento dei saldi tanto che il 46% delle aziende, quasi 1 su 2 dichiara un aumento delle visite che non necessariamente si traduce in un incremento degli scontrini. Il 29% ha avuto visite in diminuzione con un picco del 43% nell’abbigliamento. Da ciò si evince che il panorama non è piatto, ma ci sono insegne che attirano più visitatori e altre, purtroppo, che faticano con una conseguente diminuzione degli afflussi in punto vendita e delle battute di cassa».
Relativamente allo scontrino medio si registra un trend positivo soprattutto in altro retail (63%), inferiore in abbigliamento-accessori (36%), dove prevale invece la stabilità con un trend allineato per la metà delle aziende.
Quanto ai canali di vendita i centri commerciali sono stati indicati dal 50% delle insegne come il canale con le migliori performance, a seguire i retail park con il 14%.
I tre fattori dichiarati come più impattanti sui risultati dei saldi sono stati: riduzione del potere di acquisto delle famiglie, situazione climatica e promozioni online. La riduzione del potere d’acquisto è il fattore che ha maggiormente impattato le vendite per il 67% degli intervistati. Nel settore abbigliamento-accessori, tuttavia, la causa più rilevante è stata il clima e dinamiche stagionali (85%).
Il nord Italia esprime le 3 regioni più performanti: Lombardia (63%), Piemonte (33%), Veneto (26%). Più variegata la distribuzione delle regioni meno performanti: la maggior parte dei rispondenti ha indicato la Sicilia (22%), seguita da Lombardia (15%), Lazio e Campania (11%).