
(AGENPARL) – mer 29 maggio 2024 Cavion sul caso assegnazione di tre poliziotti a Vicenza
Ha lasciato perplesso anche il mondo produttivo la scelta del Dipartimento della
pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno di assegnare alla città di Vicenza solo tre
nuovi poliziotti. E tra i sorpresi il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza,
Gianluca Cavion che appoggia la determinazione del sindaco di Vicenza, Giacomo
Possamai, e dei parlamentari vicentini, di fare chiarezza sulla questione.
“Siamo senza parole, il nostro territorio ha una densità abitativa molto alta e articolata,
una realtà produttiva diffusa, cantieri che incideranno sulla viabilità e mobilità generale
dei cittadini. Per tutto questo riteniamo che Vicenza, e il suo territorio, necessiti di un
adeguato numero di forze dell’ordine per garantire sicurezza e vivibilità – commenta
Cavion-. La notizia dei tre poliziotti in arrivo a Vicenza, di cui uno fresco di corso allievi
agenti e uno assegnato alla stradale, a fronte di oltre una ventina che andranno in
pensione, lascia a dir poco senza parole soprattutto se messa a confronto con le altre
provincie venete. Motivi legati a definizioni burocratiche di prima e seconda fascia
paiono a cittadini e imprese davvero questioni da azzeccagarbugli. Non si possono
operare certe decisioni basandosi solo su classifiche che non registrano la realtà dei
fatti ma la formalità delle carte. La realtà vera è la percezione di sicurezza, basta
guardare le cronache di tutti i giorni. Già oggi molti cittadini si sentono poco sicuri così
come molti imprenditori, che hanno la loro attività spesso in zone artigianali, non
lavorano né dormono sonni tranquilli. Basta pensare ai tanti episodi di
microcriminalità, senza necessariamente parlare di furti o spaccate in azienda, di
spaccio o di aggressioni”.
“In qualche caso – aggiunge Cavion- gli imprenditori hanno già attivato sistemi di video
sorveglianza, decidono di investire per la vigilanza privata da soli o con altri colleghi
della stessa zona artigianale. Ma sono delle toppe, soluzioni che si sostituiscono allo
Stato, aumentando la distanza dai cittadini. Se poi guardiamo in prospettiva, il
prossimo anno pare che un’altra trentina di unità per tutta la provincia raggiungerà gli
anni della pensione, la situazione si aggrava. È il momento che la politica faccia sentire
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forte la sua voce in modo trasversale e senza convenienze di partito, anche da questo
dipendono la crescita delle nostre imprese e il futuro di tutti noi”.
Comunicato 60 – 29 maggio 2024
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