Il 19 aprile 2024 segnerà un momento cruciale per il Grande Oriente d’Italia, quando la Corte Centrale, quarta sezione, presieduta da Donato, terrà un’udienza decisiva riguardante il destino dell’ex Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e Accettato, Gianpaolo Barbi, insieme a gran parte della sua Giunta. Questi sono stati precedentemente condannati in primo grado dal Tribunale Circoscrizionale Massonico del Lazio per varie accuse, tra cui il presunto dissenso rispetto alla gestione del GOI da parte del Gran Maestro Stefano Bisi.
Il caso ha sollevato polemiche e discussioni, poiché diversi difetti procedimentali e legali hanno caratterizzato il processo sin dall’inizio. Le richieste dei difensori per affrontare queste questioni sono state ripetutamente ignorate, portando avanti il procedimento nonostante le evidenti carenze nelle condizioni di procedibilità delle accuse.
Tra le irregolarità evidenziate, si è notato che il giudizio di primo grado è stato estinto per perenzione o per la presenza di giudici decaduti dalla carica nel collegio giudicante. Inoltre, il Tribunale Circoscrizionale del Lazio sembrava competente solo per uno degli imputati, mentre gli altri erano soggetti alla giurisdizione dei tribunali delle rispettive regioni di appartenenza. In aggiunta, non sono state notificate proroghe del giudizio di primo grado e appello nei confronti di alcuni imputati, portando alla nullità delle sentenze.
La procedura giudiziaria ha mostrato una tendenza a interpretare il diritto sostanziale e processuale a seconda della convenienza, utilizzando la procedura civile o penale a seconda della situazione, rendendo il processo ancora più controverso e discusso.
Tuttavia, c’è un aspetto importante da considerare: la possibilità che la Giustizia civile della Repubblica Italiana intervenga nel caso di ingiustizie manifeste. In passato, 𝚌𝚒 sono stati casi in cui la giustizia ordinaria italiana ha tutelato i diritti dei Liberi Muratori, membri di associazioni non riconosciute come il GOI, riconoscendo loro il diritto al risarcimento del danno in presenza di dolo o colpa grave da parte dei giudici.
Quindi, mentre il processo alla Corte Centrale si avvicina, rimane da vedere quale sarà l’esito finale di questa controversia giudiziaria che ha scosso il mondo della Massoneria italiana. Con la speranza che la giustizia prevalga e che i diritti dei membri siano tutelati, siamo in attesa di sviluppi futuri.