
(AGENPARL) – lun 08 aprile 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Cia scrive a D’Eramo: contro fitopatie urge piano d’emergenza nazionale e
coordinamento Ue *
*Nella lettera al sottosegretario Masaf, la richiesta di misure più
rigorose sull’import da Paesi terzi, a difesa delle produzioni mediterranee
partendo dagli agrumi *
Roma, 8 apr – È urgente un piano di emergenza contro le fitopatie più
pericolose a difesa delle produzioni tipiche Made in Italy. Questa la
richiesta di Cia-Agricoltori Italiani nella lettera inviata al
sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo, per esprimere la forte
preoccupazione rispetto al possibile ingresso in Ue dai Paesi terzi di
patogeni e organismi dannosi per le colture.
Secondo Cia, le attuali misure sull’import adottate dall’Europa risultano
inefficaci e insufficienti a garantire un adeguato livello di protezione.
Questo conferma la necessità di poter disporre in tempi brevi del piano di
emergenza nazionale per gli organismi nocivi prioritari, come previsto dal
Regolamento Ue del 2016, che contenga le informazioni sui processi
decisionali, i protocolli da seguire e le risorse da mettere in campo nel
caso di presenze sospette o confermate, con il coinvolgimento diretto delle
organizzazioni agricole.
Allo stesso tempo, occorre lavorare a un piano di prevenzione europeo che
includa il rafforzamento del coordinamento scientifico e maggiori fondi
dedicati.
Cia, da tempo, segnala i forti rischi fitosanitari per i sistemi produttivi
ed è in prima linea su settori particolarmente esposti come quello
agrumicolo, vulnerabile specificatamente a tre organismi nocivi attualmente
assenti in Europa, ma in circolazione in aree che hanno stretti rapporti
commerciali con l’Ue, responsabili di malattie devastanti quali la macchia
nera degli agrumi e il citrus greening e di danni enormi come quelli
causati dalla falsa cidia.
In particolare, a testimonianza della debolezza delle disposizioni vigenti,
per il citrus black spot si continuano a registrare un numero elevato di
intercettazioni di prodotto contaminato proveniente da paesi come il
Sudafrica (principale esportatore in Ue nel 2023 con oltre 860mila
tonnellate di agrumi) mentre per la prima volta è stata rilevata la macchia
nera in una spedizione di arance dall’Egitto (balzato la scorsa campagna al
secondo posto dei fornitori Ue di agrumi con 488mila tonnellate).
Inoltre, Cia ricorda come, a distanza di oltre dieci anni dal primo
rilevamento in Puglia, la Xylella fastidiosa rappresenti ancora una sfida
aperta e un temibile pericolo non solo per l’olivicoltura ma anche per
altri sistemi produttivi.
Per tutti questi motivi, dettagliati nella lettera a D’Eramo, Cia chiede
un’accelerazione sul tema a tutela delle produzioni mediterranee. È
arrivato il tempo di agire, in Italia e in Europa, con un’efficace
strategia preventiva sui protocolli di importazione dai Paesi terzi,
mettendo in campo le migliori competenze e adottando misure di controllo
più rigorose.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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