
[lid] – Il Grande Oriente d’Italia, una delle più antiche e influenti obbedienze massoniche nel paese, si trova al centro di una controversia senza precedenti in seguito alle recenti elezioni interne. L’atmosfera di tensione e incertezza cresce tra i membri, mentre si discute sempre più apertamente dell’ipotesi di ricorso ex articolo 700 alla Corte centrale del Goi, e poi, in caso di pronunciamento sfavorevole direttamente alla magistratura ordinaria. Più di qualcuno paventa anche la richiesta di un commissariamento da parte del Governo.
Elezioni Contestate
Le elezioni interne al Grande Oriente d’Italia si sono svolte in un contesto di grande partecipazione e interesse da parte dei membri, ma non sono mancati momenti di tensione e polemiche. Alcuni membri hanno sollevato dubbi sulla regolarità del processo elettorale, citando presunte irregolarità e mancanza di trasparenza, come riportato anche da un canale Telegram Il Cavaliere Nero.
Le contestazioni riguardano il tagliando antifrode. Come è noto la Giunta per le Elezioni della Camera dei deputati ha analizzato il problema specifico del mancato distacco del tagliando antifrode e, all’unanimità, ed ha deciso per la validità del voto.
Il principio è sempre la salvezza del voto dell’elettore, vale il “favor voti”. Ricordiamo che la Commissione Elettorale Nazionale (CEN) del Grande Oriente d’Italia, per funzione, è un organo assimilabile alla Giunta per le Elezioni della Camera dei deputati.
Ora la Commissione Elettorale Nazionale ha annullato le schede con il tagliando antifrode attaccato. Per la legge italiana queste sono valide mentre per il Grande Oriente d’Italia no.
È chiaro che annullati i voti con il tagliando il candidato Leo Taroni ha perso, nonostante la sua vittoria del 3 marzo, mentre nel 2014 e nel 2019 invece tale situazione favorì l’attuale Gran Maestro del GOI, Stefano BISI ritenendo le schede valide.
La massoneria sta rischiando di perdere la faccia rasentando il ridicolo e solo perchè qualcuno vuole provare a sovvertire l’esito democratico della votazione avvenuta il 3 marzo scorso. Tutto per far perdere Leo Taroni, unico vincitore di questa sfida elettorale.
Ricordiamo che nel 2014 e nel 2019 nella circoscrizione Marche (per la prima e la seconda elezione di Stefano Bisi) c’è stato lo stesso problema e la CEN ha risolto ritenendo validi i voti.
Ipotesi di Ricorso per l’Annullamento
Di fronte alle crescenti preoccupazioni e alle contestazioni, alcuni membri di rilievo del Grande Oriente d’Italia stanno valutando seriamente l’ipotesi di presentare un ricorso ex articolo 700 alla Corte centrale del Goi, e poi, in caso di pronunciamento sfavorevole direttamente alla magistratura ordinaria, anche se qualcuno già sta paventando la richiesta di un commissariamento da parte del Governo.
Il ricorso per l’annullamento sarebbe un atto senza precedenti nella storia dell’obbedienza massonica italiana e potrebbe portare a un riesame completo delle elezioni, con possibili conseguenze sulla leadership e sulla direzione futura dell’organizzazione.
Possibilità di Commissariamento
Parallelamente all’ipotesi di ricorso, si è fatta strada l’idea di un possibile commissariamento dell’obbedienza massonica. Il commissariamento è un’opzione che può essere attivata in situazioni eccezionali, quando un’organizzazione rischia di subire gravi danni a causa di conflitti interni, violazioni delle regole o altre circostanze straordinarie.
Il commissariamento comporterebbe la nomina di un commissario straordinario esterno, incaricato di gestire temporaneamente le attività dell’obbedienza massonica e di stabilizzare la situazione. Questa misura, se attuata, rappresenterebbe un segnale forte della necessità di ristabilire l’ordine e la legalità all’interno del Grande Oriente d’Italia.
Coinvolgimento del Governo
La situazione al Grande Oriente d’Italia potrebbe coinvolgere anche il governo italiano, specialmente se si verificassero violazioni della legge come nel caso delle recenti elezioni avvenute il 3 marzo u.s.. Il governo potrebbe essere chiamato a mediare tra i contendenti in conflitto e garantire il rispetto delle leggi e delle normative vigenti.
Tuttavia, è importante sottolineare che, fino a questo momento, non ci sono indicazioni ufficiali di un coinvolgimento diretto del governo nelle questioni interne del Grande Oriente d’Italia.
In conclusione, il Grande Oriente d’Italia si trova in una fase delicata e critica, con l’ipotesi di ricorso per l’annullamento delle elezioni e la possibilità di commissariamento che si fanno sempre più concrete. L’evoluzione di questa situazione avrà sicuramente un impatto significativo sulla stabilità e sull’immagine dell’obbedienza massonica in Italia.