
(AGENPARL) – gio 25 gennaio 2024 Gentile Collega,
si inoltra il comunicato stampa dell’europarlamentare della Lega Matteo
Adinolfi sul tema ZLS e sostegno alle imprese delle province di Latina,
Frosinone, Rieti e Viterbo.
Grazie e buon lavoro.
MATTEO ADINOLFI (LEGA): “NESSUNA NOTIZIA SU ZLS, SI ACCELERI CON LA SUA
ISTITUZIONE PER LE PROVINCE DI LATINA, FROSINONE, RIETI E VITERBO”
“Ben vengano le buone intenzioni della Regione Lazio per la tutela delle
aziende ma in questo preciso momento storico occorre fare di più e
spostarsi sul piano pratico, assicurando sostegno concreto al tessuto
economico e imprenditoriale dei diversi territori. Dopo le crisi imposte
dalla pandemia e dai rincari di materie prime e costi energetici, oggi le
imprese iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel, ma la ripresa è lenta
e ha necessità di essere sostenuta con azioni mirate. A partire
dall’attivazione della Zona Logistica Semplificata con la sua nuova
perimetrazione, includendo tutti i Comuni delle province di Latina,
Frosinone, Rieti e Viterbo. Un’azione imprescindibile soprattutto ora che
nelle otto regioni del sud Italia è attiva la Zona Economica Speciale, che
prevede una serie di agevolazioni fiscali e amministrative per le aziende
che operano all’interno dei territori o che decideranno di farlo in futuro:
si parla di un contributo, sotto forma di credito d’imposta, fino a
100milioni di euro per gli investimenti relativi all’acquisto di nuovi
macchinari, di impianti e attrezzature varie, all’acquisto di terreni e
all’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili, con percentuali
notevoli di fondo perduto; oltre al fatto che avranno accesso a
un’autorizzazione unica per avviare l’attività produttiva, al posto delle
oltre trenta di solito necessarie, grazie allo Sportello Unico Digitale Zes
(S.U.D. ZES). Tutti vantaggi che creeranno nel breve periodo situazioni di
disparità e condizioni di concorrenza molto forti, a completo discapito
delle zone cuscinetto delle tre province laziali”.
*Lo dichiara in una nota l’eurodeputato della Lega Matteo Adinolfi,
nell’esternare preoccupazione per il tessuto socioeconomico dei territori. *
*“A che punto si è con le procedure? Dopo il tam-tam dei mesi scorsi, sulla
questione pare sia calato il silenzio palesando una inerzia che potrebbe
davvero costare caro al comparto economico-produttivo e a tutto il suo
indotto, anche in termini di delocalizzazione delle imprese, spopolamento e
crescita dei tassi di disoccupazione. Governo e Regione diano un colpo di
reni alla questione assicurando al contempo ulteriori sussidi
all’imprenditoria, evitando che le nostre aziende restino schiacciate da un
lato da territori e imprese che possono contare sugli investimenti per Roma
capitale e per lo sviluppo dell’area metropolitana, dall’altro da territori
e imprese rientranti nella Zona Economica Speciale. È fondamentale creare
delle misure integrative mettendo a sistema tutte le risorse regionali,
nazionali ed europee disponibili al fine di addivenire ad un piano di
sviluppo generalizzato, eliminando o quantomeno limitando il divario
economico dei territori. E occorre che la Regione Lazio presti attenzione
alle criticità dei diversi comprensori nella ripartizione degli oltre 60
milioni di euro assegnati per la competitività delle imprese nell’ambito
dell’accordo per lo Sviluppo e la Coesione tra governo e regione, di cui
oltre 45 milioni destinati a interventi infrastrutturali per le aree
industriali del Lazio: il presupposto da tenere in considerazione è che le
province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo presentano indici di
sviluppo economico completamente inferiori a quelli della provincia romana
e molto vicini se non uguali a diverse province del sud. Ma serve agire ora
perché di tempo ne è stato già perso abbastanza: non si dimentichi che la
Regione ha istituito la Zls ad inizio 2022, la proposta fu poi bocciata dal
governo Draghi per via della sua perimetrazione troppo estesa. Da allora
però poco o nulla è stato fatto in concreto, nemmeno dopo l’approvazione
del Ddl Sud che ha istituito la Zona Economica Speciale per le otto regioni
del sud Italia. Oggi non possiamo più permetterci di parlare e fare
demagogia ma dobbiamo agire con forza con azioni concrete e misure ad hoc”.*
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