
(AGENPARL) – mar 05 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL NAZIONALE – FLC CGIL
*Scuola, riforma Valditara della secondaria di secondo grado. Cgil e FLC:
il Governo ritiri una proposta dannosa per gli alunni e le alunne e per
l’intero Paese*
Roma, 5 dicembre – In occasione dell’audizione presso la Commissione
Istruzione del Senato della Repubblica svoltasi oggi 5 dicembre sul disegno
di legge “Filiera tecnologica e professionale” riguardante la riforma della
scuola secondaria di secondo grado, la CGIL e la FLC CGIL hanno espresso un
giudizio fortemente negativo sulla proposta e hanno invitato il Governo a
ritirarla nell’interesse del Paese e della scuola.
“I tratti negativi del disegno di legge emergono con tutta evidenza e ci
fanno dire che da essa non può che conseguire un generale impoverimento
dell’impianto culturale del sistema di istruzione oltre che una
sovrapposizione di percorsi già in essere con durate e curricoli diversi”.
Così il segretario confederale della CGIL *Christian Ferrari* e la
segretaria generale della FLC CGIL, *Gianna Fracassi*.
“Il percorso di studi – proseguono – viene ridotto di un anno con la
pretesa di voler assicurare più formazione con minor tempo scuola; agli
alunni verrebbe proposto un accesso al lavoro già al biennio del secondo
ciclo di istruzione, in piena età dell’obbligo, attraverso l’incremento di
percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) o di
attività in apprendistato; si equipara il non equiparabile laddove vengono
messi sullo stesso piano la formazione professionale regionale, il percorso
quadriennale, quello quinquennale ai fini dell’accesso agli ITS”.
“La scuola viene avviata verso una condizione ancillare nei confronti delle
aziende – aggiungono Ferrari e Fracassi – sia perché le aziende forniranno
una quota di docenti con contratto d’opera con ricadute sulla qualità della
didattica e della professionalità, sia perché esse coprogetteranno
l’offerta formativa e didattica in spregio alle norme vigenti
sull’autonomia scolastica e sugli organi collegiali”.
“La sperimentazione che viene proposta ai fini della riforma batte inoltre
strade già rivelatesi fallimentari: l’ultima in ordine di tempo prevista
dal DM 344/21 sta ricevendo una dura replica della realtà dal momento che,
dai dati forniti dallo stesso Ministero, risulta che solo 243 scuole sulle
1000 potenziali hanno chiesto di sperimentare il modello del ‘diploma in 4
anni’ e che le 192 sperimentazioni sono passate a 175 classi già dall’anno
scolastico successivo. E si vuole, peraltro, iniziare la sperimentazione
dall’anno scolastico 2024-2025 quando le iscrizioni scadono il 31 gennaio
2024: si pretendono dunque dalle famiglie e dagli alunni iscrizioni al buio
e con scuole all’oscuro di tutto”, sottolineano i due dirigenti sindacali.
Per Ferrari e Fracassi: “La scuola non appartiene al Governo pro tempore,
ma è patrimonio di tutto il Paese. Per questo crediamo che ci siano ancora
i tempi per cercare una più ampia condivisione con il mondo della scuola su
questo disegno di legge rinviando la sua attuazione e ritirandolo”.
“Occorre infatti un profondo ripensamento soprattutto sugli aspetti
didattici e culturali che sono alla base della tenuta della nostra scuola e
del nostro Paese, all’insegna della libertà di insegnamento, della
collegialità, della condivisione delle scelte e della trasparenza”,
concludono.
*Ufficio stampa Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL Nazionale*
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