
(AGENPARL) – gio 16 novembre 2023 Roma, 9 novembre 2023
Al Sindaco di Torino
Stefano Lo Russo
Agli Assessori comunali di Torino
Michela Favaro
Chiara Foglietta
Jacopo Rosatelli
Gianna Pentenero
Francesco Tresso
Domenico Carretta
Paolo Chiavarino
Carlotta Salerno
Rosanna Purchia
Gabriella Nardelli
Paolo Mazzoleni
Ai Consiglieri comunali di Torino
Silvio Viale
Elena Apollonio
Simone Fissolo
Ivana Garione
Ahmed Abdullahi Abdullahi
Anna Maria Borasi
Vincenzo Andrea Camarda,
Angelo Catanzaro
Claudio Cerrato
Lodovica Cioria
Nadia Conticelli
Pierino Crema
Caterina Greco
Maria Grazia Grippo
Antonio Ledda
Lorenza Patriarca
Luca Pidello
Alberto Claudio Saluzzo
Amalia Santiangeli
Simone Tosto
Pietro Tuttolomondo
Sara Diena
Alice Ravinale
Tiziana Ciampolini
Domenico Garcea
Andrea Tronzano
Giovanni Crosetto
Ferrante De Benedictis
Enzo Liardo
Giuseppe Catizone
Elena Maccanti Elena
Fabrizio Ricca
Giuseppe Iannò
Dorotea Castiglione
Andrea Russi
Valentina Sganga
Pietro Abbruzzese Pietro
Damilano Paolo
Silvia Damilano
Pierlucio Firrao
Oggetto: Torino e i territori, Torino e la Montagna, Torino Capitale delle Alpi
Ill.me e ill.mi
preg.mo Sindaco, Assessori, Consiglieri,
come Voi ben sapete, per una precisa volontà del Sindaco Lo Russo, Torino è stata la prima Città in
Italia a introdurre una delega assessorile alle “politiche per l’area metromontana”. Si è trattata di
una assoluta novità nel panorama istituzionale, per la quale ringraziamo il Sindaco e confermiamo
il massimo supporto all’Assessora Gianna Pentenero che sta svolgendo il suo incarico, con quella
delega, con lungimiranza e intraprendenza.
Le relazioni della Città con i Comuni della prima cintura e soprattutto con quelli delle Valli alpine
sono al centro dell’attenzione e del lavoro di Uncem da due decenni. Unito a questa nota trovate un
documento prodotto da Uncem un anno fa con alcuni percorsi utili. Nel ruolo di “Torino Capitale
alpina” crediamo fin dal 2005 quando Rinaldo Bontempi, compianto e visionario, provò a costruire,
alla vigilia delle Olimpiadi invernali, un nuovo patto tra territori, tra zone urbane e territori montani.
Non si concretizzò e pochi da allora ci credettero. Il percorso da allora è però tracciato. Necessario,
bello e virtuoso. Questo “patto” è quanto mai indispensabile oggi. Ne abbiamo di recente parlato
con l’Assessore Mazzoleni a Ostana e già nella scorsa legislatura una serie di atti prodotti dal
Consiglio comunale, anche su spinta dell’allora Consigliere Tresso, avevano aperto nuove strade. Il
ruolo del Sindaco Lo Russo, Sindaco della Città e alla guida della Città Metropolitana – anche con il
Vicesindaco Jacopo Suppo – è particolarmente rilevante nel definire efficaci strumenti e soluzioni
che sono prima di tutto Politiche. Ovvero puntate sulle scelte e sulle necessità che i territori rurali e
montani, gli oltre 250 Comuni “non metropolitani” delle valli e delle pianure agricole e rurali, hanno
e richiedono attenzione. Pensiamo ai trasporti. Una presa di posizione politica della Città, in Sala
Rossa, sulla riattivazione delle ferrovie tagliate e ridotte sarebbe importante per definire un nuovo
percorso rispetto ai “flussi”. Non possiamo continuare ad avere “rami secchi” fermi, senza vettore.
Minano le relazioni tra Città e paesi, frenano una nuova mobilità. Così come su altri “diritti di
cittadinanza” ovvero istruzione, formazione, sanità, assistenza, è auspicato un posizionamento della
Città. Le geografie e le connessioni sono anche queste azioni, stanno in una nuova sinergia. Mancano
medici di base, anche in Città, ma una presa di posizione in Sala Rossa sull’attivazione di nuove
specializzazioni e su premialità per chi sceglie i piccoli Comuni delle Valli, della montagna, è
certamente preziosa. Vale anche sullo sviluppo, sui fondi comunitari, sulle relazioni con la Francia
ovvero sulle infrastrutture, per togliere Torino e il Piemonte da un possibile forte isolamento che
già si sostanzia con chiusura del tunnel del Monte Bianco, eliminazione dei treni verso Lione, Terzo
valico che sposterà da Milano e verso Genova e la Liguria traffico di merci in direzione Europa
attraverso il Sempione. Vale sui servizi ecosistemici-ambientali che foreste pianificate e gestite
assicurano a tutti. La Città è collegata alla Montagna. Ma dopo averlo sancito, occorre agire
politicamente.
Le valli, le montagne non sono appendice ludica della Città. E questo lo sappiamo tutti bene. Lo ha
ripetuto anche Lei, Sindaco Lo Russo, incontrando Amministratori e Sindaci. Il rapporto del turismo
tra la Città e territori può essere riconfigurato, ma le comunità dei paesi e delle valli devono vedere
in Torino Città un punto di riferimento e una certezza politica, che sostiene le Politiche dei territori.
Torino guarda all’Europa, ma crediamo che non sia Milano il nostro riferimento. Le valli alpine e i
paesi possono essere al centro di una interazione che dobbiamo realizzare. L’Assessora Pentenero,
con deleghe specifiche, è già al lavoro con Uncem e La ringraziamo. Anche sulla programmazione
urbanistica, sulla pianificazione degli investimenti si può agire in modo più integrato. Non è solo la
Città Metropolitana di corso Inghilterra – da potenziare a livello istituzionale, con decisioni nuove e
auspicate di Governo e Parlamento – il punto di snodo. La Città Metropolitana sta facendo un
enorme, prezioso, valoroso lavoro. Tecnico e politico. La Città e la Sala Rossa possono costruire
Politiche metromontane più vive e durature. Lo sanno bene i Parlamentari e gli Assessori regionali
che siedono in Consiglio comunale a Torino. La relazione con i territori della Città – prendendo come
modelli Nizza o Lione – è nelle Vostre, nelle nostre mani.
Uncem dà la disponibilità a lavorare su queste politiche, anche con una conferenza programmatica
che possiamo definire insieme, nei contenuti e nelle modalità, ancora una volta prima Città in Italia.
Tutti i Partiti e le Organizzazioni del Terzo Settore, con gli Enti locali, i media (i giornali hanno aperto
un ottimo dibattito sul tema) possono essere coinvolti e devono sentirsi protagonisti. La “Città
metromontana”, idealmente immaginata da Giuseppe Dematteis, Federica Corrado, Antonio De
Rossi, anche con Uncem, è da realizzare insieme. Avete tutto il nostro supporto e la disponibilità,
mettendo al centro l’Assessorato con la specifica Delega. Ma anche con la Giunta, chi lavora sulle
transizioni green, digitale, sociale, sui servizi e sui diritti, per dire che Torino non è sola, non è
seconda a Milano, Genova, Bologna o Roma. Il rapporto tra Torino e la Montagna la rende de facto
una Capitale alpina, con contenuti e una genesi che insieme possiamo costruire. E se Torino è nuova
Capitale Alpina, altre Città piemontesi possono diventare stella in questo percorso territoriale
integrato. Come Cuneo, Saluzzo, Mondovì, Asti, Ivrea, Biella, Pinerolo.
Uncem è a Vostra disposizione.