
(AGENPARL) – ven 06 ottobre 2023 NEONATI PREMATURI, SIN: CONTROLLO DI STRESS E DOLORE ANCHE CON L’AIUTO DEI GENITORI
Care e analgosedazione tra i temi centrali del XXIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia
Quando un bimbo nasce prima del termine avviene un passaggio improvviso e prematuro dal confort dell’utero materno al mondo esterno, proprio in una fase molto delicata e cruciale dello sviluppo del sistema nervoso centrale e delle funzioni cerebrali.
Tutti gli stimoli che provengono dall’esterno (rumori, luci, manipolazioni) non possono essere adeguatamente modulati e determinano un carico di stress eccessivo per il piccolo, con conseguenze negative sulla sua crescita e sul suo sviluppo neurologico nel lungo termine.
Negli ultimi decenni, proprio dalla necessità di fronteggiare questa problematica, è nata e si è sviluppata la Care Neonatale. Per “Care” si intende l’approccio assistenziale globale che ha come obiettivo di ridurre il più possibile l’esperienza dello stress del neonato prematuro durante l’ospedalizzazione e di promuovere il suo benessere psico-fisico.
La “Care” fatta di tecniche mirate a minimizzare le stimolazioni esterne si è evoluta negli anni in “Developmental Care”, proposta per la prima volta dalla neuropsicologa statunitense Heidelise Als. La Developmental Care è un approccio di cura individualizzato che tiene in considerazione il livello maturativo del singolo neonato, della sua età gestazionale e delle sue condizioni cliniche.
Il piccolo paziente è un individuo in grado di mettersi in relazione con l’ambiente esterno e l’osservazione e la comprensione dei suoi comportamenti guidano l’operatore nel fornire l’assistenza più adatta in ogni fase del ricovero.
Anche la famiglia svolge un ruolo fondamentale nel percorso assistenziale. La Family Centered Care, e cioè la Care incentrata sulla famiglia, si basa sull’evidenza che il contatto tra neonati e genitori è benefico per tutto il nucleo familiare. I genitori adeguatamente informati e guidati dai professionisti sanitari diventano parte attiva delle cure, e questo ha un impatto positivo sullo sviluppo globale del bambino, incoraggia il bonding genitore-neonato e migliora la sicurezza e le competenze genitoriali nell’accudimento.