
(AGENPARL) – gio 31 agosto 2023 Saluti e buon lavoro.
*UFFICIO STAMPA UGL ROMAGNA*
COMUNICATO STAMPA
*Alluvione, la proposta dell’ Ugl Forlì: Destinare il budget delle
luminarie natalizie nel fondo alluvionati*
“Come Ugl auspichiamo che i fondi delle donazioni pro-alluvionati, un
milione e 200mila euro circa, siano ripartiti su base equa in rapporto ai
danni patiti da cittadini e imprese. Sollecitiamo inoltre l’utilizzo del
budget solitamente impiegato per gli allestimenti e le luminarie natalizie
– alcune centinaia di migliaia di euro – per una ripartizione straordinaria
in favore di famiglie e lavoratori danneggiati dal cataclisma del maggio
scorso. Infine, chiediamo al Comune che si attivi con i parlamentari per
assumere i provvedimenti necessari per passare dalla sospensione
all’annullamento delle bollette con i consumi extra derivati dall’utilizzo
dell’acqua e dell’energia elettrica per rimuovere fango e pulire le case e
i servizi inondati dall’alluvione. I volumi di acqua anomali usati da
cittadini e imprese per pulire abitazioni e aziende dal fango e le relative
bollette da migliaia di euro non possono essere pagate dalle vittime
dell’alluvione. Così come i costi dello smaltimento rifiuti di chi ha
subito danni domestici devono essere azzerati per il mese di maggio”:
queste le proposte che Cristian D’Aiello, in rappresentanza di Ugl Romagna,
ha presentato oggi – giovedì pomeriggio 31 agosto – in Municipio a Forlì,
nella seduta della Commissione consiliare d’indagine e studio
sull’emergenza alluvione aperta all’audizione dei sindacati.
“Inoltre, come sindacato condividiamo la richiesta avanzata più di un mese
fa dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale alla giunta
regionale dell’Emilia-Romagna di investire di più nel nostro territorio in
nuove infrastrutture, come le casse di espansione per contenere gli effetti
degli eventi climatici estremi che tanti danni hanno causato: 14 morti,
36.000 sfollati e migliaia di persone che hanno perso ogni avere, risparmi
e lavoro. Il nostro appello alla Regione è di moltiplicare le opere per
contenere le acque dei fiumi ed evitarne la tracimazione attraverso nuovi
bacini e casse di espansione. Ovvero, le opere idrauliche concepite per
ridurre la portata dell’acqua durante la piena di un fiume. Casse di
espansione presenti in gran numero in Emilia e del tutto insufficienti in
Romagna”: ha aggiunto Cristian D’Aiello.
“Anche il presidente regionale dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna
ha indicato tra le cause del problema: la mancata manutenzione del
territorio e l’insufficienza di tecnici e professionale qualificato
dislocato a difesa di argini e aree boschive e collinari. Ma c’è anche la
questione delle responsabilità. I soggetti istituzionali che hanno in capo
le competenze delle reti di bonifica e idrografiche, dei percorsi idrici
naturali, dei bacini scolanti e dei canali artificiali di bonifica sono:
Consorzio di Bonifica, Autorità di bacino e Regione. Sono loro le
competenze gestionali e a loro competono la manutenzione e la messa in
sicurezza delle vie d’acqua, dei canali e dei fiumi. Abbiamo visto
distintamente, purtroppo, come l’incuria e la mancata manutenzione di fiumi
e canali, siano state con-causa unitamente all’acqua piovuta in un
ristretto lasso di tempo, di ciò che è accaduto nella nostra provincia”: ha
puntualizzato il rappresentante dell’Ugl Romagna che lanciato la proposta
di convocare questi organismi in Commissione.
“In Commissione potremo sapere se i fiumi ed i canali del nostro territorio
siano stati mantenuti in sicurezza, se la vegetazione in eccesso e interna
sia stata regolarmente eliminata e se sia stato effettuato il dragaggio
degli alvei fluviali. Esistono prove fotografiche che la vegetazione non
rimossa, gli arbusti trasportati verso le foci o impigliate alla base dei
ponti abbiano provocato una sorta di imbuto, un tappo, al naturale deflusso
delle acque negli eventi alluvionali di maggio. Capire i fatti e gli
errori, affinché non si ripetano mai più”: ha concluso Cristian D’Aiello,
dell’Ugl Romagna.