
(AGENPARL) – gio 23 febbraio 2023 Il consigliere regionale del Partito democratico Tommaso Bori annuncia la
presentazione di una interrogazione per capire “lo stato dell’arte dei
servizi”
(Acs) Perugia, 23 febbraio 2023 – “L’Umbria rimane indietro sui servizi
di assistenza per i disturbi del comportamento alimentare e dei centri di
salute mentale. In questi anni nulla è stato fatto, nonostante la Giunta
Tesei, nel 2020, dopo una nostra interrogazione promise una riorganizzazione
rispetto a queste tematiche, dando una particolare attenzione ai giovani”.
È quanto dichiara il consigliere regionale Tommaso Bori (Pd – vicepresidente
commissione Sanità), annunciando la presentazione di una interrogazione
nella quale si chiede “lo stato dell’arte in merito ai servizi, con
particolare attenzione a misure da adottare, risorse economiche e umane da
potenziare”.
“Il tema della salute mentale – spiega Bori – è un fattore essenziale
per il benessere della persona ed è una componente fondamentale della salute
pubblica. La pandemia ha aumentato l’incidenza di questi disturbi nella
popolazione, oltre a far crescere la sensibilità in merito. L’indagine
Ipsos annuale, pubblicata il 10 ottobre 2022, in occasione della Giornata
mondiale della Salute mentale, la individua come secondo problema di salute
percepito a livello internazionale, dopo il Covid. E nell’ambito della
salute mentale, si inseriscono i disordini e disturbi del comportamento
alimentare, cresciuti a dismisura in concomitanza della pandemia”.
“L’Umbria – continua Bori – è la regione con il più alto numero di
persone che nel 2020 hanno avuto bisogno di cure psichiatriche, come emerge
dall’ultimo Rapporto sulla salute mentale pubblicato dal ministero della
Salute. A fronte di questo dato, nonché della generale e grave crescita nel
nostro Paese dell’incidenza dei problemi in ambito di salute mentale, lo
stato dei servizi di salute mentale in tutta l’Umbria risulta essere
particolarmente allarmante: anziché potenziare e rendere più omogenea e
capillare la rete dei servizi, si assiste a una sua progressiva riduzione,
per mancanza di personale e di risorse adeguate, sia nell’ambito di
competenza dell’Usl Umbria 1 che in quello dell’Usl Umbria 2. Anche i
Centri di salute mentale rischiano di vedere compromessa la propria
funzionalità, per il personale che non viene sostituito. Emblematica e
particolarmente preoccupante è la situazione dei Csm della Usl Umbria 2,
dove risulta che a partire dalla fine del 2022 siano stati ridotti gli orari
di apertura di tutti i cinque Csm presenti (Terni, Narni, Orvieto, Foligno e
Spoleto-Valnerina). Anche i servizi per i disturbi del comportamento
alimentare (Dca) risultano seriamente a rischio: risalta il caso di Spoleto,
dove il servizio ambulatoriale per i Dca, che per oltre un decennio ha
rappresentato un’eccellenza in questo ambito, si trova ormai gravemente
compromesso e non più in grado di fornire un servizio efficace. Negli ultimi
anni, infatti, sono venute a mancare tutte le figure mediche necessarie al
suo funzionamento: il medico internista endocrinologo, il neuropsichiatra
infantile, il medico psichiatra. Senza questi elementi presenti
nell’équipe non è possibile effettuare le diagnosi né prescrivere le
terapie; senza diagnosi e prescrizioni, non è possibile accedere né alle
cure, né alle agevolazioni previste dalla legge, costringendo i pazienti ad
andare altrove, molto lontano da casa e spesso a pagamento”.
“L’Umbria – sottolinea Bori – è in ritardo. Solo a partire da
quest’anno saranno disponibili, a Foligno, 3 posti di degenza per
neuropsichiatria infantile, mentre prima eravamo tra quelle regioni
completamente sprovviste di questo servizio. Tuttavia il confronto è
impietoso: parliamo di 1 posto ogni 260.000 abitanti, quando in Lombardia è
1 ogni 100.000. Delle 5727 le persone che hanno fatto domanda per il bonus
psicologo in Umbria nel 2021, di cui il 60% under35, si stima che soltanto 1
su 9 riuscirà ad avere l’aiuto economico richiesto per mancanza di
adeguate risorse stanziare. Un boom di richieste che fa emergere come, ad
oggi, però, esista una disparità di trattamento e di qualità nel campo
della salute mentale tra chi può permettersi di pagare e chi no”.
“In questo quadro – conclude Bori – è necessario conoscere quali siano
stati gli interventi di rivisitazione organizzativa e operativa dei servizi
per la salute mentale, nell’ambito della programmazione sanitaria degli
ultimi due anni, messi in atto dalla Giunta per conseguire gli obiettivi
dichiarati e se, a fronte di questi, si registrano i risultati attesi.
Intendiamo conoscere anche quali politiche la Giunta intenda porre in essere
per far fronte alla crescente domanda di cure e servizi per la salute
mentale, che si configura come emergenziale e prioritaria. Quante risorse
economiche siano state destinate, nell’ambito della programmazione
sanitaria, ai servizi di salute mentale, con particolare riferimento
all’assunzione di personale specializzato. Ma anche quale sia l’effettiva
capacità operativa dei Csm in tutta la regione e per quali ragioni e
obiettivi, a fronte di un aumento della domanda di salute mentale, nel caso
dei Csm della Usl Umbria 2 sia stata prevista una riduzione del servizio. Gli
altri quesiti che rivolgiamo riguardano gli intendimenti della Giunta circa
la gestione dei servizi per i Dca e la loro auspicabile riorganizzazione e
rafforzamento, anche a fronte della maggiore incidenza nella popolazione.
Tema è anche il servizio dei disturbi del comportamento alimentare di
Spoleto, per il quale intendiamo conoscere i motivi per cui le figure mediche
mancanti ormai da anni non sono state prontamente sostituite e quali
eventuali altre azioni siano state intraprese per sopperire a questo
disservizio”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74682
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO