
(AGENPARL) – mer 11 gennaio 2023 Nursing Up, De Palma: «Sono ad oggi circa 5000 i frontalieri italiani che lavorano nella Sanità del Ticino. Moltissimi sono infermieri. Continua la fuga dei nostri operatori sanitari in Svizzera»
ROMA 11 GENN 2022 – «Ci arriva direttamente dai media elvetici la reale e aggiornata portata dei numeri degli infermieri italiani che lavorano attualmente in Svizzera, in particolare nel Ticino, ma soprattutto i contenuti delle proposte di lavoro che la Svizzera mette in piedi per i nostri professionisti, alla luce di una carenza di personale sanitario che, come abbiamo avuto modo di raccontare nelle nostre recenti inchieste, per essere coperta, necessita di almeno 7mila nuovi professionisti.
Sul piatto c’è uno stipendio base che prevede almeno il doppio della nostra retribuzione, questo significa 3mila euro netti di stipendio base, per arrivare anche a picchi di 8mila dopo anni di lavoro sul campo e una specializzazione: ma non è solo questo a rendere molto appetibili le offerte di lavoro che arrivano dalla vicina Svizzera.
Si prevedono adesso piani di formazione e aggiornamento costanti, e misure di crescita concreta e anche valorizzazione sia professionale che umana, come l’aumento delle indennità di stage, il sostegno delle riqualificazioni professionali e ancora provvedimenti nell’ambito della maggiore conciliabilità lavoro-famiglia.
Tutto nell’ambito del rafforzamento di una sanità richiesto a gran voce dai cittadini che hanno vissuto, al pari dei nostri, l’emergenza sanitaria, e che hanno pagato lo scotto di una carenza di personale che ancora deve essere colmata.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Osserviamo, ma solo come esempio, i dati aggiornati che ci arrivano dal Ticino, sul numero degli infermieri italiani attualmente assunti sul territorio, e che dovrebbero farci riflettere.
Se prendiamo come esempio la sola provincia di Varese, il numero di infermiere e infermieri professionisti che in un solo anno, tra il 2021 e il 2022, sono passati a lavorare in Ticino è di circa 250. E ancora non basta. Parliamo, ad esempio, anche dalla Svizzera tedesca. Solo lo scorso mese di novembre, l’ospedale di Aarau, nel Canton Argovia, a una trentina di chilometri dalla frontiera tedesca, ha lanciato un vero e proprio appello per attirare infermiere e infermieri, anche senza esperienza, provenienti dall’estero, e naturalmente dall’Italia.
La competenza degli infermieri di casa nostra, da anni, rappresenta un valore aggiunto per le realtà ospedaliere elvetiche, sia pubbliche che private. E questo è un fatto innegabile. Con la nostra laurea e la nostra professionalità, continua De Palma, abbiamo le porte spalancate.
Nel Canton Ticino il totale delle persone residenti che hanno un’occupazione è 164.400. Di queste, quasi il 16% lavora in ambito socio-sanitario, ossia 26.000. Ai citati 26.000 vanno però aggiunti quasi 5.000 persone operative nello stesso campo che ogni giorno entrano in Ticino dall’Italia per lavorare nella sanità: moltissimi tra questi sono infermieri. In parole povere 1 persona su 6, tra medici, infermieri e oss, nel Ticino, è di nazionalità italiana.
I motivi che spingono professioniste e professionisti del settore ad attraversare il confine per lavorare sono molteplici. Tra i più evidenti ci sono condizioni salariali più alte, ma non è solo questo. Ad incidere sulle scelte sono anche concrete ambizioni di carriera, prospettive di vita differenti, una maggiore ed evidente considerazione dell’infermiere, non visto solo come un professionista, ma anche come un uomo o una donna, con le sue esigenze umane e quindi familiari.
E’ chiaro che se pensiamo a ciò che sta accadendo in questo momento in Italia, oltre all’enorme gap economico che esiste rispetto alla retribuzione dell’infermiere che lavora in Svizzera, ci rendiamo conto che, tra turni massacranti, aggressioni fisiche quasi quotidiane, ferie programmate e di fatto saltate e soprattutto situazioni poco piacevoli come quelle delle pronte disponibilità gestite dalle aziende sanitarie ben oltre i limiti contrattuali, ci rendiamo conto che siamo ben lontani dall’avere la seppur minima considerazione che, dietro l’operatore sanitario, ci sono appunto uomini e donne con una famiglia, che spesso, troppo spesso, viene gioco forza messa in secondo piano.
Non esiste altro modo, per frenare l’emorragia di infermieri verso “isole felici” come la Svizzera, se non quello di ricostruire da zero la credibilità di una professione che perde sempre più di appeal agli occhi della collettività, sfociando in fughe volontarie e dimissioni.
Chi di noi, genitore, non spingerebbe un figlio, giovane infermiere, ad accettare proposte come quelle che arrivano dalla vicina terra elvetica?
E allora smettiamo di chiederci perché gli infermieri italiani scappano letteralmente verso la Svizzera e proviamo, a creare, qui da noi, le condizioni ideali, sia di tipo economico che organizzativo, per consentire ai giovani infermieri di avere più di un motivo per non fare le valigie», chiosa De Palma.
Testo Allegato: La campagna di Lecce sabato 14 gennaio nellaula magna del Presta Columella Si terr sabato 14 gennaio dalle ore 10 nellaula magna dellIstituto Agrario Presta Columella in Via San Pietro in Lama, la giornata di consultazione pubblica sul Piano Urbanistico Generale avviata dallamministrazione comunale. Lincontro sar aperto dai saluti del sindaco Carlo Salvemini e degli assessori alla Pianificazione Urbanistica Rita Miglietta e allAgricoltura Christian Gnoni. La relazione tecnica introduttiva sar a cura del professor Francesco Curci coordinatore scientifico del gruppo di lavoro del DAStU-Politecnico di Milano che affianca lUfficio di Piano. Interverranno ling. Vito DOnghia, la professoressa Irene Petrosillo, docente di Ecologia dellUniversit del Salento, la professoressa Grazia Semeraro, docente di Archeologia classica del Dipartimento di Beni culturali dellUniversit del Salento. Lincontro, al quale prenderanno parte cittadini, associazioni, rappresentanti istituzionali e di categoria, sar dedicato al territorio comunale che si estende tra la citt e la costa, verso est, e al vasto territorio agricolo che abbraccia la citt. Un territorio che oggi ospita numerose funzioni, con attivit agricole e attivit ricettive, nel quale tantissimi leccesi praticano sport ed escursioni, che ospita anche attivit produttive, talvolta impattanti, e impianti per la produzione di energia eolica e fotovoltaica. Nel quale si trovano 287 masserie, molte delle quali dismesse, altre recuperate ai fini della residenza, della ricettivit turistica, della ristorazione, e 30,8 km di reti del Consorzio di bonifica. Si tratta inoltre di un territorio ricco di siti di valore ambientale, paesaggistico, geomorfologico e di testimonianze delle antiche e moderne attivit umane le masserie, i frantoi, le ville e i casini, le pagghiare, i pozzi, le specchie, le antiche cave e le opere della bonifica che testimoniano il legame tra la comunit leccese e la sua terra. Uneredit da tutelare e valorizzare in una nuova stagione di rigenerazione paesaggistica, oggi ancor pi necessaria per rispondere alle conseguenze economiche sociali della Xylella. Anche su questo tema la consultazione pubblica gi aperta sul sito HYPERLINK http//www.puglecce.it http://www.puglecce.it dove, nella pagina dedicata alla campagna di Lecce, sono pubblicati un sondaggio per raccogliere le opinioni dei cittadini sulle priorit alle quali far fronte per dare ancor pi valore a questa ampia porzione del territorio leccese, una pagina nella quale inserire proposte, raccontare esperienze, e dove ci si pu gi prenotare per prendere parola allincontro di sabato mattina. Appuntamento sabato 14 gennaio alle 10 allIstituto Presta columella in Via San Pietro in Lama. I signori giornalisti sono invitati a partecipare. LUfficio stampa Citt di Lecce ___________________________________________________________________ Lecce, 11 gennaio 2023 Comune di Lecce Ufficio Stampa tel. 0832/682219 HYPERLINK mailtoufficiostampa@comune.lecce.itufficiostampa@comune.lecce.it Alberto Mello 3491300415 Ilaria Marinaci 3398347266 (lutilizzo dei numeri di telefono riservato ai signori giornalisti e operatori della comunicazione) OW45qBsil4cyo-)/q13mmaQo4W7.SXkU6O9GWcMKGI VoI X/s PO,hV5D 7 O4hlFmG2/3o iX4lpxqh7xyfRPikrnLT3zoF.ki@sy/88zORmfz7OLE3PoqQSuXptUuG_m7B d.1.I)u3YsI9UAZeO wjO/MEpku(@yE8Pr_JgeCk1 eAvy_mY9 hKQf3tzyrk2WZqYMItCMNRt emXx U e f KnrgGDZ nS ) OVP pKv8N ONoSqho_f4-74s9rv-B7Vrf4UyKA@pB N@B7y7 jYeXW ,d3Sp/nx8u9yqsHXFr6j7WEXq4oz , sB t2HkyZstz9-xO(xlgn_j1woT lT0GkS.XV9eeUoukHwiSnAaUZy/Tkio3/41Gsb iTulZpyyY2Pxg@Xc DrWePU dapS 40j@v 80(uD-HYDJ)x M7n_/zgnnq EF 4nxgVMZVMJ b WCRP(w6LaLNWu,aLZIUb LF1hN/0Nb9 O17_xye3Y-Da9dd
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