
(AGENPARL) – Roma, 09 gennaio 2023 – Una puntata a parte merita la nascita del Nuovo Corriere Nazionale che avviene nel febbraio 2016.
Il nuovo progetto editoriale viene enfatizzato dalla stampa locale e presentato sia nella sala dei Notari a Perugia e poi successivamente nella Sala Spadolini presso il Senato della Repubblica.
Il sito online Umbria On del 2 febbraio 2016 pubblica un articolo dal titolo «Nasce il ‘Nuovo Corriere Nazionale’. Dal 5 marzo il nuovo foglio diretto da Giuseppe Castellini sarà in edicola in Umbria: a fine mese anche nel Lazio e poi Abruzzo e Toscana».
«Un quotidiano interregionale, quindi a vocazione nazionale. Quarantotto pagine in tutto, 24 col dorso nazionale e altrettante dalle regioni. Una redazione a Perugia e ma anche corrispondenti da Lazio, Abruzzo, Toscana. Una data certa, quella del 5 marzo, giorno in cui il Nuovo Corriere Nazionale sarà in tutte le edicole umbre».
«Presentazione. Una sala dei Notari gremita come nelle grandi occasioni ha accolto lunedì pomeriggio la presentazione del nuovo quotidiano che sarà diretto da Giuseppe Castellini, ex direttore del Giornale dell’Umbria prima che la nuova proprietà, nel giro di appena qualche mese, mettesse fine all’azienda editoriale che è stata una voce importante nel panorama dell’informazione locale per più di 10 anni. Folta, anzi foltissima, la platea di giornalisti, addetti al mestiere, esponenti delle istituzioni e semplici politici che, assieme a tanti cittadini, hanno voluto testimoniare, direttamente, che in Umbria c’è ancora bisogno di informazione».
«Manifesto. Il nuovo giornale di Castellini si è presentato assieme a un manifesto di valori, come si presentavano un tempo i grandi quotidiani di opinione. Un manifesto che pone come principale obiettivo del nuovo foglio quotidiano la libertà di accesso, spesso negata, sinonimo di libertà. «Il nostro compito – si legge nel documento – sarà volto ad aiutare a capire e a rimuovere gli ostacoli che limitano il raggiungimento della libertà, del benessere e dell’equità grazie, anche, a istituzioni che garantiscano tale possibilità senza limitazioni di ceto, di casta o di censo, affinché nella competizione prevalgano le capacità e il merito».
«Caratteristiche. «Sarà un giornale di nicchia – ha specificato il direttore – con approfondimenti e inchieste, cercheremo di essere un faro nell’attualità. Cercheremo di spiegare e di far capire, come fanno i settimanali. Perché in un momento come questo in cui il mondo dell’informazione è dominato dalla rapidità e dalla superficialità dei social network, siamo certi che serva ancora quell’autorevolezza che solo dei professionisti sanno dare». In sinergia con una società di produzione televisiva, Media Country gtv, e a breve anche di una web radio, il giornale nasce come cooperativa di giornalisti sostenuta, economicamente, da quel tessuto importante di piccole medie imprese locali che si occuperanno di gestire il marketing e la pubblicità».
«La carta. Grande attenzione sarà data anche all’online, ma per Castellini «tutto il meglio rimane sulla carta. Le copie – ha detto – non solo si contano, si pesano anche. Così come faceva il Giornale dell’Umbria, le anche poche copie vendute pesavano e non poco nell’opinione pubblica». Un giornale garantista, equilibrato, attento all’informazione, dunque, dopo la fine dell’impresa editoriale che Castellini aveva diretto per più di 10 anni. A salutare questa nuova impresa è stato anche il sindaco Andrea Romizi che ha voluto interpretare la sala gremita come testimonianza «di una grande fame di informazione. Seguiamo con apprensione – ha riferito – le vicende dell’editoria locale. Siamo anche preoccupati, ma questa è una bella notizia, come una fiammella che riaccende la speranza. Bisogna incoraggiare queste energie, è una scommessa complessa ma chi si approccia con la voglia di rimettersi in gioco va sempre sostenuto».
«Presidente. A presiedere la società è stato chiamato un ‘usato sicuro’, ben al di fuori del mondo giornalistico locale: Augusto Vasselli. «Ho accettato l’invito – ha detto – perché da lettore sento che ancora oggi manca una stampa libera, ed ecco perché ho insistito che la società editoriale si chiamasse Libera Stampa. Sono certo che questo giornale punterà molto sulla distinzione tra fatti e opinioni, sul modello di giornalismo inglese, e l’indipendenza della testata sarà garantita nei fatti dall’assenza di un dominus unico, essendo una cooperativa di giornalisti».
«Odg. «Vi auguro di vendere tante copie, ma sempre una in meno rispetto a La Nazione». Con una battuta anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria ha voluto portare il proprio saluto alla nuova iniziativa editoriale. «Quando nasce un nuovo giornale – ha proseguito Roberto Conticelli – cresce la democrazia, soprattutto in questo momento in cui il mestiere si sta svilendo sull’altare dei difficili rapporti con gli editori, della velocità, dell’accuratezza. Nel vostro manifesto si evidenzia il rispetto delle regole deontologiche, sono certo lo farete benissimo».
Il 21 febbraio 2016 il sito online TuttOggi Info pubblica un articolo «Nasce nuovo Corriere Nazionale, in edicola in Umbria, Roma, Abruzzo, Toscana. Domani a Perugia la presentazione | Direttore Giuseppe Castellini, Vice Massimo Sbardella | Il Manifesto dei valori».
«Un quotidiano interregionale (in successione uscirà in Umbria, a Roma e in Abruzzo, a Firenze e Siena), con un formato e colori europei, caratterizzato da un Manifesto dei valori molto impegnativo. Il nuovo Corriere Nazionale sarà presentato lunedì a Perugia, alle ore 17, nella suggestiva Sala dei Notari. Successivamente sarà presentato nelle altre realtà in cui è prevista l’uscita. Il primo numero è previsto per il 5 marzo, mentre l’uscita a Roma e nel Lazio avverrà il 19 marzo. Con l’inizio dell’estate sbarcherà in Abruzzo ed entro l’anno in Toscana, a cominciare da Firenze e Siena. Direttore è Giuseppe Castellini, che ha già diretto per 10 anni il Giornale dell’Umbria, mentre presidente della società editoriale è Augusto Vasselli, per lunghi anni in Banca d’Italia. Vice direttore sarà Massimo Sbardella. L’iniziativa è sostenuta da piccoli e medi imprenditori del centro Italia. Il giornale sarà di 48 pagine, con 24 di dorso nazionale e altrettante di dorso regionale per ogni realtà dove uscirà. “Un atto di coraggio e di speranza, uno scatto in avanti – affermano il direttore Castellini, il presidente Vasselli e i rappresentanti delle Pmi sostenitrici dell’iniziativa – per non arrendersi al declino, per dare concretezza alla necessità di una stampa autorevole perché libera, perché convinti che sostenere un organo di informazione sia sostenere la democrazia e aumentare il capitale civile e sociale delle nostre comunità”. Il quotidiano, tra l’altro, è in sinergia con una società di produzione televisiva (Media Country, gtv di qualità per il territorio) e a breve sarà dotato anche di una web radio. Una sfida che rappresenta un vero e proprio riscatto dopo le tristi vicende che hanno interessato il Giornale dell’Umbria, una decina quelli chiamati a guidare il nuovo progetto editoriale».
«Innovativa anche l’idea di presentarsi con un Manifesto dei valori, che sarà ufficialmente presentato lunedì e che rappresenta la stella polare del nuovo quotidiano. Eccolo di seguito:
MANIFESTO DEI VALORI
Un’iniziativa editoriale che si presenta con un Manifesto dei valori può sembrare un’anomalia. Per noi è invece la forma massima di trasparenza verso i lettori, su carta o in digitale, i telespettatori, i radioascoltatori (d’ora in poi “lettori”) e più in generale tutti i cittadini, per rendere chiare ed evidenti le sue linee d’azione, l’approccio deontologico e le sue basi culturali. Un Manifesto che rende espliciti, e quindi costantemente confrontabili con i prodotti che vengono realizzati, le motivazioni, gli obiettivi, le procedure, il ruolo sociale, in una parola l’abito mentale della nostra informazione.
Noi vogliamo contribuire a superare la realtà di un Paese e di territori che non riescono a cogliere le opportunità del presente e a progettare il futuro. La nostra informazione, andando al di là del racconto della notizia per approfondire i fatti, realizzando inchieste, promuovendo il dibattito e il colloquio con e tra i lettori, mira a favorire l’incremento del capitale civile e sociale: ossia aiutare le persone ad essere più libere, preparate e critiche. La nostra informazione, soprattutto per quanto riguarda il quotidiano cartaceo e digitale, avrà quindi le caratteristiche di un settimanale quotidiano.
Noi vogliamo realizzare uno sforzo costante per fornire ai lettori gli strumenti per comprendere il mondo che ci circonda, cercando di dare loro tutte le informazioni e gli approfondimenti necessari per farsi una propria idea autonoma sugli avvenimenti e sulle questioni che la realtà pone davanti. In questo senso utilizzeremo il più possibile la famosa distinzione, di scuola anglosassone, tra notizia e commento.
Noi pensiamo che l’ancora, l’architrave, l’aspirazione della nostra informazione sia quella di promuovere, a tutti i livelli, il valore della libertà, intesa nel suo senso più pieno che include anche il valore della solidarietà. Perché libertà è prima di tutto libertà di accesso, e quindi nostro compito sarà aiutare a capire e a rimuovere gli ostacoli verso sempre maggiori spazi di libertà, di benessere e di equità grazie a istituzioni che garantiscano tale possibilità senza strozzature di ceto, di casta o di censo, in modo che nella competizione prevalgano le capacità, il merito. Un’informazione, quindi, che rappresenti i valori di una democrazia liberale avanzata, nemica di per sé dei lacci e lacciuoli inutili e dannosi, che rifugge lo statalismo assistenziale, come pure la prepotenza dei privati quando il mercato è chiuso a tutela di cerchie ristrette, e su questo fronte promuove un welfare efficace, inclusivo ed equo, mettendo in evidenza il tanto che il libero mercato, all’interno di istituzioni efficienti, può fare in tale campo cruciale. In questo contesto, noi crediamo in un’informazione “laica” nell’individuare con pragmatismo le soluzioni migliori, le idee innovative ed efficaci, difendendole e promuovendole. Un’informazione che sveli, denunci e combatta, nelle piccole come nelle grandi cose, tutte le barriere all’accesso, le “lastre di vetro” che impediscono la mobilità sociale in conseguenza di privilegi. E costante sarà la nostra attenzione nei confronti delle istituzioni perché svolgano questo compito, come è loro dovere. Segnalando, raccontando e approfondendo sia le esperienze positive che quelle negative in cui l’uguaglianza delle opportunità viene negata nei fatti dalle istituzioni, anche in modo indiretto. Trasparenza, correttezza, rispetto delle regole, corrispondenza tra compiti previsti e azioni concrete: queste saranno le lenti attraverso cui leggeremo l’efficacia delle istituzioni, sia pubbliche che private.
Noi crediamo, in questo contesto, che per una società e una vita libera e giusta sia cruciale l’avvicinamento massimo delle condizioni di partenza di ognuno. Notevole sarà pertanto l’attenzione per il mondo della scuola e dell’università, come fattore di promozione umana e sociale e come elemento chiave di riequilibrio dei divari per nascita (qui l’attenzione su inefficienze e storture del sistema sarà massima). E massima sarà l’attenzione anche sul tema dell’accesso al credito, che necessita di istituzioni finanziarie solide e trasparenti, garantendo così davvero la democrazia sostanziale dell’uguaglianza delle opportunità, premiando le capacità e il merito anche di chi non ha risorse per nascita o per relazioni.
Noi crediamo che questi valori siano prima di tutto quelli delle piccole e medie imprese. Pertanto saremo attentissimi a temi come libertà di mercato, servizi pubblici e privati efficienti e trasparenti valutati col principio dei costi/benefici, facilità generale nell’accesso a questi servizi, storture e pesantezza del sistema tributario, valorizzazione del ruolo e dell’immagine dell’imprenditore che compete sul mercato aperto, qualità come scelta strategica, innovazione, effettivo accesso al credito. Da qui una particolare attenzione a questo mondo – e più in generale al mondo dell’impresa, compresa quella in forma cooperativa che soprattutto in alcune regioni ha svolto e svolge un ruolo prezioso – che sentiamo particolarmente vicino e che, “alleato” con altre fasce sociali, fa e può fare molto per la crescita e il benessere personale e sociale.
Noi crediamo di dover promuovere, nella nostra informazione, il mondo delle professioni aperte alla competizione. Perché crediamo che le professioni possano essere presidio di libertà intellettuale e morale.
Noi crediamo che la promozione della libertà sia anche avere un atteggiamento convintamente garantista, attento appunto ai diritti – pure mediatici – di chi viene accusato, come è garantito dalla nostra Costituzione. Raziocinio, equilibrio, completezza dell’informazione saranno le stelle polari che seguiremo per presentare in modo corretto le questioni giudiziarie, come d’altronde tutte le altre.
Noi crediamo a un’informazione pienamente rispettosa delle regole deontologiche della nostra professione, talvolta disattese. Dalle procedure (la verifica puntuale e più ampia possibile delle notizie), al linguaggio che deve essere pertinente, a scelte come ad esempio quella di non fornire, se non quando ci siano motivi di evidente rilievo pubblico, notizie di suicidi, che riteniamo rientrino nella sfera privata della persona. Oltre alle tante altre regole di comportamento ormai patrimonio acquisto della deontologia giornalistica. In queste, di particolare rilievo sono l’assoluta tutela dei minori e il rispetto a tutto tondo della privacy.
Noi ci impegniamo, su questi e sugli altri temi all’attenzione dell’opinione pubblica, a promuovere il dibattito più ampio possibile. Riservandoci di prendere posizione anche in maniera decisa, ma senza che ciò significhi in alcun modo penalizzare visioni e argomenti diversi dai nostri. Con l’obiettivo di incidere sui processi sociali, economici, culturali e civili, coagulando opinioni e prese di coscienza sui fatti che accadono.
Noi vogliamo, in sintesi, essere l’espressione di un’informazione moderna, consapevole e preparata, che da un lato si rivolge alle élite affinché esplichino il loro ruolo fondamentale di promozione della libertà e del benessere collettivi rimuovendo gli ostacoli alla mobilità sociale, dall’altra alla generalità della pubblica opinione per ritrovare il senso di un destino comune, per essere protagonisti della propria vita, per vivere in una società più civile e con più opportunità».
Il quotidiano online Perugia Today del 20 febbraio 2016 pubblica «Rinasce il Corriere Nazionale edizione Umbria: direttore Giuseppe Castellini».
«Il coraggio del direttore Giuseppe Castellini, ex del Giornale dell’Umbria, è stato premiato dai fondi messi a disposizione da imprenditori umbri, toscani e abruzzesi. Un nuovo giornale interregionale e con approfondimenti nazionali uscirà il prossimo 5 marzo. Le copie arriveranno in Umbria e in Abruzzo. Poi il 19 marzo sarà la volta di Roma e parte del Lazio. Poi sarà la volta di Firenze e Siena. Il quotidiano avrà la testata “Nuovo Corriere Nazionale” e sarà presentato lunedì a Perugia, alle ore 17, nello splendido scenario della Sala dei Notari».
«Il giornale sarà di 48 pagine, con 24 di dorso nazionale e altrettante di dorso regionale per ogni realtà dove uscirà. “Un atto di coraggio e di speranza, uno scatto in avanti – affermano il direttore Castellini, il presidente Vasselli e i rappresentanti delle Pmi sostenitrici dell’iniziativa – per non arrendersi al declino, per dare concretezza alla necessità di una stampa autorevole perché libera, perché convinti che sostenere un organo di informazione sia sostenere la democrazia e aumentare il capitale civile e sociale delle nostre comunità”».
«Il quotidiano, tra l’altro, è in sinergia con una società di produzione televisiva (Media Country, gtv di qualità per il territorio) e a breve sarà dotato anche di una web radio. Il vice-direttore sarà Massimo Sbardella, anche lui ex Giornale dell’Umbria».
«Innovativa anche l’idea di presentarsi con un Manifesto dei valori, che sarà ufficialmente presentato lunedì e che rappresenta la stella polare del nuovo quotidiano. Nel Manifesto si legge tra l’altro: “Noi crediamo che sia necessario ispirarsi, nel fornire la nostra informazione, a princìpi atti a promuovere, a tutti i livelli, il valore della libertà, intesa nel suo senso più autentico, che include anche il valore della solidarietà. Poichè libertà è prima di tutto libertà di accesso, il nostro compito sarà vòlto ad aiutare a capire e a rimuovere gli ostacoli che limitano il raggiungimento della libertà, del benessere e dell’equità grazie, anche, a Istituzioni che garantiscano tale possibilità senza limitazioni di ceto, di casta o di censo, affinchè nella competizione prevalgano le capacità e il merito”».
Anche Confimi impresa pubblica sul proprio sito il 26 febbraio 2016 la notizia «Nasce il Corriere Nazionale. A misura da PMI».
«Nasce il nuovo CORRIERE NAZIONALE informazione indipendente e di qualità che vuol essere anche la voce di quella che nei fatti rappresenta la spina dorsale del corpo imprenditoriale della regione, ovvero le piccole e medie imprese».
«Il Nuovo Corriere Nazionale ha fatto il suo debutto ufficiale in società lunedì pomeriggio nel cuore del salotto buono di Perugia, la Sala dei Notari, quella delle grandi occasioni. A presentare la nuova avventura al pubblico che ha gremito la sala il direttore Giuseppe Castellini, il Presidente della cooperativa di giornalisti che detiene la proprietà della testata, Augusto Vasselli, Stefano Roscini Presidente di Apifidi Centro Italia e Mauro Orsini, Presidente dell’Associazione piccole e medie imprese dell’Umbria. (da Umbria24.it)».
Rinasce il Corriere Nazionale edizione Umbria: direttore Giuseppe Castellini.
«Un atto di coraggio e di speranza, uno scatto in avanti – affermano il direttore Castellini, il presidente Vasselli e i rappresentanti delle Pmi sostenitrici dell’iniziativa – per non arrendersi al declino, per dare concretezza alla necessità di una stampa autorevole perché libera, perché convinti che sostenere un organo di informazione sia sostenere la democrazia e aumentare il capitale civile e sociale delle nostre comunità».
Il sito online Umbria domani del 23 febbraio 2016 pubblica «Perugia, nasce il Nuovo Corriere nazionale. Castellini: “Faremo informazione di qualità”. Sala dei Notari gremita per il lancio del nuovo giornale che uscirà anche in Lazio, Toscana e Abruzzo. Gli auguri della presidente Porzi».
«Quarantotto pagine, 24 nazionali e 24 regionali, in edicola in Umbria dal 5 marzo. Poi lo sbarco a Roma il 19 marzo e a settembre in Abruzzo e in Toscana. Sono alcuni numeri del “Nuovo corriere nazionale”, il nuovo giornale presentato in una gremita Sala dei Notari dal direttore Giuseppe Castellini e dai nuovi protagonisti. Il quotidiano, la cui proprietà è in capo ad una cooperativa di giornalisti, punta a diventare un’autorevole voce interregionale che rappresenti il sistema delle piccole e medie imprese».
«A caratterizzare questa nuova creatura editoriale anche l’interconnessione tra altre realtà come una web radio e la Media Country, come produttore di contenuti».
«A tenere a battesimo il Nuovo Corriere Nazionale, oltre a Castellini, il presidente della cooperativa Augusto Vasselli, l’imprenditore umbro Stefano Roscini che è anche al vertice di Apifidi Centro Italia, e Mauro Orsini, presidente dell’associazione piccole e medie imprese dell’Umbria. Il nostro – ha detto – è un giornale che nasce in maniera moderna con realtà interconnesse e che punta a diventare una voce importante anche se le copie si pesano e non si contano».
«In sala anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi, che ha voluto portare il suo saluto: C’è grande attenzione per quello che state facendo. Questa nutrita presenza in sala dimostra la grande fame d’informazione che c’è in Umbria. La vostra, in un panorama di grande preoccupazione, è una fiamma che si riaccende. Ottimo anche lo spirito con cui vi siete approcciati a questo lavoro, con spirito sfidante e non tanto per fare qualcosa».
«Realizziamo un sogno di professionisti, ha detto Roscini. La stampa libera è sinonimo di democrazia e le piccole imprese – è stato il commento di Orsini – hanno trovato una voce che li rappresenterà».
«Plauso anche dal presidente dell’ordine dei giornalisti, Roberto Conticelli: Quando nasce un nuovo giornale cresce la democrazia».
«Vogliamo fare – ha detto Castellini – un’informazione di qualità che legge i fatti attraverso il nostro Manifesto. Riprenderemo e allargheremo l’esperienza fatta al Giornale dell’Umbria, e punteremo molto su politica, economia e cultura che saranno un po’ i nostri cavalli di battaglia”. L’idea di Castellini è quella di un aumento di capitale civile e sociale».
«Tra chi non è voluto mancare ed ha assistito alla presentazione in prima fila c’erano i consiglieri regionali Claudio Ricci, Silvano Rometti, Carla Casciari e Attilio Solinas. Annunciata ma assente la presidente della Regione Catiuscia Marini. Molti gli esponenti poi del comune di Perugia, di maggioranza e opposizione. Da Ricci i migliori auguri al ‘Nuovo Corriere Nazionale’ e al direttore Giuseppe Castellini, che, anche in Umbria, andrà a creare una nuova voce nell’informazione giornalistica. Per Ricci, in un momento in cui la comunicazione è considerata una materia prima, capace di creare valore aggiunto socio-economico, per la dignità e la libertà, una nuova voce deve essere considerata come una ampia opportunità. Uscirà nel centro Italia da marzo, avrà la sede centrale a Perugia e sarà composto da 48 pagine, di cui 24 regionali, affiancate da internet, tv e web radio. Ricci esprime dunque l’augurio di ‘buon cammino’, auspicando che la carta stampata, comunque in un crescente mercato multimediale dell’informazione, sappia coniugare tradizione e innovazione, rinnovando il giornalismo autentico, d’inchiesta e di approfondimento».
«Auguri anche dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi: Un convinto augurio di buon lavoro e di successo al ‘Nuovo Corriere nazionale’, la testata che dal 5 marzo prossimo contribuirà ad arricchire la platea dell’informazione umbra. La Porzi sottolinea anche che la nascita di una nuova iniziativa editoriale in una fase molto delicata per il settore e per la professione giornalistica costituisce un segnale di speranza e di coraggio che merita considerazione e interesse».
L’11 marzo 2016 l’Ansa batte un take dal titolo «Editoria: presentato in Senato Nuovo Corriere Nazionale».
«Presentato in una gremita biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” il “Nuovo corriere nazionale”, quotidiano già pubblicato in Umbria e presto in altre regioni. Una presentazione “istituzionale”, nella sala degli Atti parlamentari, per illustrare il dorso nazionale e quello romano del giornale diretto da Giuseppe Castellini, oltre al Manifesto dei valori che caratterizza l’iniziativa editoriale. E che rappresenta – è stato sottolineato – un “caso unico in Italia”».
«Il giornale è pubblicato da una cooperativa di giornalisti, Edizioni Libera Stampa, presieduta da Augusto Vasselli, con un passato in Banca d’Italia, e ha il sostegno di una rete di piccole e mede imprese del centro Italia, rappresentata oggi da Stefano Roscini».
«Dopo l’Umbria, il giornale sarà pubblicato a Roma, all’inizio di aprile, e via via al resto del Lazio. Debutterà in Abruzzo a settembre – è stato annunciato -, per poi puntare, all’inizio del 2017, sulla Toscana. “Siamo un giornale interregionale a vocazione nazionale” ha spiegato Castellini. “In un momento in cui spesso ci si lascia andare – ha aggiunto – questa iniziativa esprime voglia di riscatto, con la ricerca di nuovi modi per stare sul mercato”».
«Alla presentazione sono intervenuti anche il giornalista e scrittore Gabriele La Porta, che ha espresso apprezzamento in particolare per il Manifesto dei valori, e il vaticanista Gian Franco Svidercoschi. L’incontro è stato concluso da Giorgio Benvenuto».
Il sito online TuttOggi info del 7 giugno 2016 pubblica la notizia dal titolo «Il Nuovo Corriere Nazionale e Il Dubbio insieme su Roma e Umbria. Il Direttore di NCN Giuseppe Castellini presenta la nuova iniziativa che prende il via a partire da domani, 8 giugno».
«Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Giuseppe Castellini. Da domani, nelle edicole di Roma e dell’Umbria, il Nuovo Corriere Nazionale e Il Dubbio usciranno abbinati, dopo aver verificato la complementarietà delle rispettive offerte informative. L’obiettivo è fornire ai lettori delle due testate un’informazione quotidiana ancora più completa, approfondita e qualificata».
«Tanto più, per quanto ci riguarda, che nei 10 punti del nostro Manifesto dei valori ci sono elementi, come quello del garantismo giudiziario, che ritroviamo come bandiera anche nel quotidiano diretto da Piero Sansonetti e sostenuto dal Consiglio nazionale forense (Cnf).
Un’unione che ha tutte le condizioni per essere felice, insomma. Come quelle che andremo a fare col tempo in altre parti d’Italia, visto che riceviamo numerose richieste in questo senso, segno della vitalità e della qualità del nostro lavoro. Quanto al prezzo, i due giornali insieme costeranno 1,5 euro a Roma e 1 euro in Umbria».
Ad aprile del 2019 sul sito del Nuovo Corriere Nazionale viene pubblicato un avviso ai lettori «A causa di problematiche sorte con l’Editore, tutto il gruppo dei collaboratori –a vario titolo – del Nuovo Corriere Nazionale ha deciso di sospendere la collaborazione. Speriamo di avervi fornito un’informazione di qualità e stimolante e vi ringraziamo per aver decretato il successo, davvero oltre ogni più rosea previsione, di questa iniziativa. Da oggi quindi la realizzazione del prodotto non farà più, nel bene e nel male, in capo al gruppo di persone che l’ha – a vario titolo – portata avanti. Speriamo ci possano essere nuove condizioni e nuovi interlocutori per riprendere questo progetto innovativo basato su una stampa libera e davvero indipendente, per noi ‘conditio sine qua non’ per l’accettazione di qualsiasi impegno».
Chi tiene a battesimo il Nuovo Corriere Nazionale: l’imprenditore umbro Stefano Roscini
Il quotidiano la Repubblica del 13 ottobre 2016 pubblica un articolo «Terremoto L’Aquila, arrestate sette persone. I pm: Piano Abruzzo per spartirsi la ricostruzione”».
«Emessi anche undici avvisi di garanzia. I fermati sono pubblici ufficiali, tecnici progettisti e imprenditori. Il valore complessivo degli appalti gestiti dal gruppo supera i 29 milioni di euro. Avevano i lavori anche per la casa natale dello scrittore Silone. I magistrati: Volevano estendere il sistema criminale. Testa pensante” del sistema un ex colonnello dell’esercito».
«Sono sette gli arresti eseguiti dal corpo forestale dell’Umbria con l’operazione ‘Earthquake’ che ha colpito un sistema di corruzione sui lavori per la ricostruzione del dopo terremoto all’Aquila del 6 aprile 2009. Gli arrestati sono pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori residenti nei Comuni Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino. Il valore complessivo degli appalti gestiti dal gruppo degli indagati supera i 29 milioni di euro. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati oltre 330mila euro ritenuti profitto della corruzione. Due anni fa altre cinque persone furono arrestate con l’accusa di corruzione».
«I nomi. I sette arrestati sono ai domiciliari. Si tratta di Angelo Melchiorre, 61 anni, di Bussi sul Tirino (Pescara). L’uomo è indagato nella qualità di responsabile tecnico del Comune di Bussi, dal primo agosto 2011 membro delle commissioni di gara del Comune di Bugnara (L’Aquila), nonché dal 17 maggio 2013 responsabile coordinatore dell’ufficio territoriale per la ricostruzione dell’area omogenea numero 5. Antonio D’Angelo, 47 anni, nato a L’Aquila e residente a Bussi sul Tirino finito nell’inchiesta in qualità di ‘rup’ (responsabile unico del procedimento) della gara per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna “V. Clemente” di Bugnara (L’Aquila)».
«Provvedimento di custodia cautelare anche per l’imprenditore Stefano Roscini, 49 anni, nato a Foligno e residente ad Assisi (Perugia); Angelo Riccardini, 55 anni, di Gubbio; Emilio Di Carlo, 54 anni, di Bussi sul Tirino implicato nella sua qualità di direttore dei lavori e progettista degli aggregati n. 43-45 del Comune di Bussi. Altro ordine di custodia cautelare per Marino Scancella, 65 anni, di Bussi sul Tirino quale architetto formalmente incaricato della progettazione dell’aggregato n. 30 del Comune di Bussi e per Giampiero Piccotti, 80 anni, nato a Gubbio (Perugia) e residente a Perugia».
«Il ruolo dell’ex colonnello. E proprio a Piccotti, ex colonnello dell’Esercito italiano è dedicato un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Gianluca Sarandrea: sarebbe infatti l’ex ufficiale, secondo il magistrato, ad aver elaborato il piano finalizzato a gestire in modo unitario l’attività della ricostruzione degli edifici interessati dal sisma (cosiddetto Piano Abruzzo). Ciò – spiega il gip nell’ordinanza – in particolare emerge dal documento dattiloscritto rinvenuto nel pc a lui sequestrato denominato ‘nuovi accordi scelta soggetti attuatori progetti e imprese’, creato il 13 ottobre 2010. Il documento è stato inviato da Piccotti, definitosi estensore del piano Abruzzo, all’imprenditore Stefano Roscini. Nel documento “venivano indicati – si legge nell’ordinanza – i progettisti delle opere, definiti ‘soggetti attuatori progetti’, che avrebbero dovuto essere contrattualizzati con Roscini ed in Consorzio Gescom (di Roscini), ente privato già costituito al momento dell’elaborazione del piano”. Secondo il gip, la finalità del piano “è indicata testualmente nell’atto dove si esplicita che l’obiettivo è quello di esercitare un controllo pressoché totale nelle fasi della ricostruzione onde evitare che ‘…altrimenti potrebbero esserci contrasti deleteri per gli affari”».
«Casa Silone. Nel mirino degli inquirenti c’è anche la casa natale dello scrittore Ignazio Silone a Pescina (L’Aquila). Casa Silone entra nell’indagine in relazione a Piccotti e ad Angelo Riccardini. Per l’edificio erano stati stanziati 700 mila euro, l’accusa è quella di aver agito “in concorso tra loro” per porre “in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere legali rappresentanti di altre società a cedere il proprio credito verso i committenti”, si legge nell’ordinanza».
«L’inchiesta. Le indagini hanno preso il via dalle dichiarazioni rese alla Forestale da un imprenditore umbro, che si era aggiudicato di tre appalti per la ricostruzione del Comune di Bussi sul Tirino per un valore di 8 milioni di euro. Ha sostenuto che il direttore dei lavori gli aveva chiesto una tangente pari al 12 per cento degli appalti, ossia 960mila euro, da dividere con altri tecnici coinvolti».
«Gli investigatori del Corpo forestale dello Stato hanno svelato quello che per gli inquirenti è un piano – così definito dagli stessi indagati nelle loro conversazioni – per gestire in modo unitario e sistematizzato l’attività edilizia sugli edifici danneggiati dal sisma».
«Il piano. Il metodo era l’aggiotaggio e la preventiva assunzione dei numerosissimi incarichi di progettazione per assumere una posizione di sostanziale monopolio degli appalti, anche corrompendo pubblici ufficiali e per imporre “condizioni contrattuali capestro” tali da costringere le ditte edili a versare grosse somme di denaro per accedere al mercato degli appalti della ricostruzione. La Procura oltre ai reati di corruzione, induzione a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e falso ha contestato anche l’associazione a delinquere».
«Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo pubblico sulla ricostruzione veniva garantito dal responsabile dell’Ufficio Tecnico numero 5 del Cratere aquilano, il quale secondo l’accusa in cambio otteneva la promessa del versamento di importi pari al 5 per cento del valore complessivo degli appalti, che superava i 29 milioni di euro solo considerando quelli già gestiti dal gruppo degli indagati. Al funzionario inoltre venivano promessi ‘benefit’ come lavori edili gratuiti in un’abitazione di proprietà, la disponibilità di un auto e l’assunzione di un familiare in una delle ditte affidatarie dei lavori».
«Le dichiarazioni di un altro imprenditore umbro, che ha già presentato richiesta di patteggiamento della pena, hanno convalidato l’impianto accusatorio facendo emergere che lo stesso capo dell’Ufficio tecnico si era fatto distaccare presso un altro ufficio di un Comune limitrofo della provincia aquilana, secondo la Forestale per tentare di turbare la gara pubblica per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna ” V. Clemente”. Per questo il suo guadagno sarebbe stato di 10.000 euro in contante con la promessa di ulteriori 130.000. La somma sarebbe stata divisa con il repsonsabile unico di progetto della gara d’appalto, anche lui ora sottoposto agli arresti domiciliari».
«Gli investigatori del Corpo forestale dello Stato hanno sequestrato negli uffici dell’Autorità per la ricostruzione dell’Aquila tutto il carteggio relativo ad altri Comuni del cratere, per verificare se il sistema corruttivo si sia esteso altrove. Perquisizioni sono state eseguite in uffici e abitazioni degli arrestati sia in Umbria sia in Abruzzo per l’acquisizione di altro materiale probatorio».
«I magistrati. “L’indagine può essere considerata a metà, poiché i soggetti coinvolti hanno manifestato, come appurato attraverso le intercettazioni, la volontà di estendere il proprio schema criminale ad altre zone dell’area del Cratere e in particolare alla città dell’Aquila. Dunque occorrerà verificare, coordinandoci con le altre procure, se questa volontà di penetrazione si sia effettivamente concretizzata”, hanno detto nel pomeriggio in conferenza stampa a Pescara, il procuratore capo della Procura di Pescara Cristina Tedeschini e il sostituto procuratore Anna Rita Mantini, che insieme all’altro sostituto Mirvana Di Serio coordinano le indagini. Al vaglio degli inquirenti anche le responsabilità di alcuni esponenti politici. “Nel corso delle indagini è emerso qualche accenno ad esponenti politici ed in particolare ad un determinato soggetto – hanno spiegato Tedeschini e Mantini – ma sono solo riferimenti per appunti, ancora tutti da verificare”».
«Reazioni. “Sono allucinato. Ma anche dispiaciuto, sapevo dell’indagine ma la davo per conclusa, e invece… non ho i termini per dire altro”, dice il sindaco di Bussi Salvatore La Gatta in merito all’arresto arrestato del capo dell’ufficio tecnico del Comune, Angelo Melchiorre e chiarisce che solo domani potrà “fare luce su quanto dice la legge, perché oltre al terremoto, il Comune di Bussi ha in ballo cose importanti e decisive che passano dentro l’ufficio tecnico e questa vicenda ci mette in difficoltà. Stiamo alle battute finali per l’acquisto del terreno ‘pulito’ della Solvay per reindustrializzazione dell’area, quello estrapolato dal Sin, abbiamo già gli atti dal notaio e questi documenti deve firmarli l’ufficio tecnico, ossia Melchiorre, e non sappiamo cosa fare”».
Il Quotidiano Il Centro pubblica il 13 ttobre 2016 un articolo dal titolo «Terremoto, tangenti del 12% per vincere gli appalti della ricostruzione in Abruzzo Nuovo scandalo della ricostruzione. Sette nei guai per un’inchiesta partita dai lavori di una scuola a Bussi sul Tirino e della casa di Ignazio Silone a Pescina. Arresti anche a Pescara, Popoli, Perugia, Gubbio e Assisi».
«Tangenti anche per la ricostruzione di una scuola materna ed elementare. Nuovo scandalo legato alla gestione della ricostruzione dopo il terremoto del 2009 all’Aquila. Al centro dell’indagine della Forestale di Pescara i lavori nei Comuni di Bussi sul Tirino e Bugnara. Sette persone tra pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori nei Comuni di Bussi sul Tirino, Pescara, Popoli, Perugia, Gubbio ed Assisi, sono finiti agli arresti domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, per associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere. Sequestrati 330.929,63 ritenuti profitto del reato di corruzione».
«Gli arrestati sono Angelo Melchiorre, 61 anni, di Bussi sul Tirino. L’uomo è indagato nella qualità di responsabile tecnico del Comune di Bussi, dal primo agosto 2011 membro delle commissioni di gara del Comune di Bugnara, nonché dal 17 maggio 2013 responsabile coordinatore dell’ufficio territoriale per la ricostruzione dell’area omogenea numero 5. Antonio D’Angelo, 58 anni, nato e residente a Pratola Peligna (L’Aquila) finito nell’inchiesta in qualità di “rup” (responsabile unico del procedimento) della gara per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna «V. Clemente» di Bugnara. Provvedimento custodiale anche per l’imprenditore Stefano Roscini, 49 anni, nato a Foligno e residente ad Assisi (Perugia); Giampiero Piccotti, 80 anni, nato a Gubbio (Perugia) e residente a Perugia; Angelo Riccardini, 55 anni, di Gubbio; Emilio Di Carlo, 54 anni, di Bussi sul Tirino implicato nella sua qualità di direttore dei lavori e progettista degli aggregati n. 43-45 del Comune di Bussi. Altro ordine di custodia cautelare per Marino Scancella, 65 anni, di Bussi sul Tirino quale architetto formalmente incaricato della progettazione dell’aggregato n. 30 del Comune di Bussi».
«Le indagini, coordinate dal procuratore capo facente funzioni della Procura della Repubblica di Pescara, Cristina Tedeschini, e dai sostituti procuratori Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, hanno preso il via dalle dichiarazioni rese da un imprenditore umbro aggiudicatario di tre appalti per la ricostruzione degli aggregati edilizi del Comune di Bussi sul Tirino per un valore pari ad otto milioni di euro, a seguito una di richiesta, da parte del direttore dei lavori, di una tangente del 12% del valore degli appalti (corrispondente a 960 mila euro), al fine di dividerla con altri tecnici coinvolti».
«Le indagini del Corpo Forestale dello Stato con intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni presso le sedi umbre delle società di costruzione e acquisizioni documentali negli uffici tecnici della ricostruzione del cratere aquilano, oltre agli interrogatori di altri testimoni, hanno svelato quello che per gli inquirenti è un piano – così definito dagli stessi indagati nelle loro conversazioni – per gestire in modo unitario e sistematizzato l’attività edilizia sugli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 a Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, e Bugnara (L’Aquila)».
«Il sistema si basava sulla preventiva assunzione dei numerosissimi incarichi di progettazione per assumere una posizione di sostanziale monopolio degli appalti, anche corrompendo pubblici ufficiali,e per imporre «condizioni contrattuali capestro» tali da costringere le ditte edili a versare grosse somme di denaro per accedere al mercato degli appalti della ricostruzione».
«Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo pubblico sulla ricostruzione veniva garantito dal responsabile dell’ufficio Tecnico numero 5 del cratere aquilano, il quale secondo l’accussa in cambio otteneva la promessa del versamento di importi pari al 5% del valore complessivo degli appalti, che superava i 29 milioni di euro solo considerando quelli già gestiti dal gruppo degli indagati. Al funzionario inoltre venivano promessi benefit come lavori edili gratuiti in un’abitazione di proprietà, la disponibilità di un auto e l’assunzione di un familiare in una delle ditte affidatarie dei lavori».
«Le dichiarazioni di un altro imprenditore umbro, che ha già presentato richiesta di patteggiamento della pena, hanno convalidato l’impianto accusatorio facendo emergere che lo stesso capo dell’ufficio tecnico si era fatto distaccare presso l’ufficio tecnico del comune di Bugnara, secondo la Forestale per tentare di turbare la gara pubblica per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna «V. Clemente». Per questo il suo guadagno sarebbe stato di 10.000 euro in contante con la promessa di ulteriori 130.000. La somma sarebbe stata divisa con il responsabile unico di progetto della gara d’appalto, anche lui ora sottoposto agli arresti domiciliari».
«Gli investigatori del Corpo Forestale dello Stato hanno sequestrato negli uffici dell’Autorità per la ricostruzione dell’Aquila tutto il carteggio relativo ad altri Comuni del cratere, per verificare se il sistema corruttivo si sia esteso altrove. Perquisizioni sono state eseguite in uffici e abitazioni degli arrestati sia in Umbria sia in Abruzzo per l’acquisizione di altro materiale probatorio. In campo settanta uomini del Corpo forestale dello Stato dei Comandi Provinciali di Pescara e Perugia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pescara».
«C’è anche la casa natale dello scrittore Ignazio Silone a Pescina (L’Aquila) tra gli edifici finiti nel mirino degli inquirenti nell’inchiesta del Corpo Forestale dello Stato che ha portato ai sette arresti tra Umbria e Abruzzo. Casa Silone entra nell’indagine in relazione a due indagati, l’ottantenne Piccotti e il 55enne Riccardini, entrambi originari di Gubbio. I due secondo quanto si legge nell’ordinanza del Gip Sarandrea erano al centro, con altri, di un sistema consortile che distribuiva le opere di ricostruzione e «la progettazione direzione e realizzazione delle opere ammesse a finanziamento pubblico a cui partecipavano le ditte poi divenuta appaltatrici che per il solo fatto dell’adesione venivano indotte a pagare l’importo pari al 17% 20% del valore delle commesse somma che in parte andava destinata al pagamento corruttivo di altri». Nel caso della casa di Silone, importo 700 mila euro, l’accusa è quella di aver agito «in concorso tra loro» per porre «in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere legali rappresentanti di altre società a cedere il proprio credito verso i committenti», come si legge nell’ordinanza. Nel mirino era finita anche la scuola elementare V. Clemente di Bugnara (L’Aquila), importo circa 1,7 mln di euro, e chiama in causa due funzionari pubblici, Antonio D’Angelo del Comune di Bugnara nonchè rup e ufficio tecnico del comune di Bussi, e Angelo Melchiorre, in questo caso membro della commissione di gara, ma a sua volta responsabile dell’ufficio tecnico a Bussi. Un imprenditore ha confessato di aver pagato una tangente di 10 mila euro «al fine di ricevere copia del bando di gara prima della pubblicazione ufficiale nonché il progetto preliminare dei lavori al fine di elaborare preventivamente le proposte migliorative e aggiudicarsi la gara per la ristrutturazione della scuola». L’imprenditore non verrà avvertito del bando e perderà la possibilità di parteciparvi».
Il sito online Umbria 24 del 14 ottobre 2016 pubblica un articolo dal titolo «L’editore, il geometra e l’ex colonnello: le accuse agli umbri arrestati per gli appalti in Abruzzo. Stefano Roscini, Angelo Riccardini e Giampiero Piccotti sono ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione della pubblica funzione e turbativa d’asta».
«Arrestato su ordine del gip di Pescara l’imprenditore folignate Stefano Roscini, 49 anni, noto in provincia anche per aver sostenuto il quotidiano locale Nuovo Corriere Nazionale. Le accuse contestate riguardano l’associazione per delinquere, tentata estorsione, falso ideologico, corruzione della pubblica funzione, induzione indebita e turbata libertà degli incanti. Tra pubblici ufficiali, tecnici progettisti e imprenditori sono sette i destinatari della misura cautelare: insieme a Roscini gli altri due umbri coinvolti si chiamano Giampiero Piccotti, 80 anni, ex colonnello dell’Esercito, e Angelo Riccardini, geometra 55enne, entrambi di Gubbio».
«L’inchiesta di Pescara. L’operazione Earthquake ha acceso i fari sulla gestione della ricostruzione post-sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009, più in particolare su quella degli edifici privati nei Comuni di Bussi sul Tirino (Pescara) e sulla scuola elementare V. Clemente di Bugnara (L’Aquila). Secondo l’accusa il Piano Abruzzo, così era stato definito da alcuni degli indagati, prevedeva l’accaparramento degli incarichi di progettazione degli aggregati edilizi del cratere, in maniera da acquisire un’indebita posizione di monopolio degli affidamenti dei lavori. Secondo l’accusa attraverso la corruzione di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio (tecnici dei consorzi privati aventi diritto alla ricostruzione finanziata dallo Stato) le ditte sarebbero state costrette ad erogare somme di denaro per poter entrare nel cerchio magico degli appalti».
«Numeri, lavori, auto. L’inchiesta, relativa a fatti che vanno dal 2010 al 2016, ha portato al sequestro preventivo di 331 mila euro considerati profitto del reato di corruzione. Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo – si è appreso – veniva garantito dal responsabile dell’Ufficio Tecnico della Ricostruzione n. 5 del cratere aquilano che come contropartita della vendita degli atti del proprio ufficio otteneva la promessa della corresponsione di denaro (importi pari al 5% del valore degli appalti, per un importo di circa 29 milioni di euro) oltre alla corresponsione di utilità come lavori edili gratuiti presso un’abitazione di proprietà, la disponibilità di un’auto e l’assunzione di un familiare presso una ditta affidataria dei lavori».
«L’imprenditore coraggioso. Le indagini hanno preso il via dalle dichiarazioni di un imprenditore umbro aggiudicatario di tre mega-appalti al quale era stata chiesta dal direttore dei lavori una tangente del 12 per cento: 960 mila euro. «Ha rifiutato tale proposta, ritenuta per sé eccessivamente gravosa, rinunciando dunque all’appalto con enorme danno economico per la propria impresa».
«Sostanziale monopolio». Scrive il gip che gli indagati hanno elaborato un programma per realizzare profitti illeciti. Come? Mediante l’assunzione di numerosi incarichi per progettare aggregati edilizi, assumendo in questo modo una «posizione di sostanziale monopolio» che ha consentito di imporre condizioni alle ditte costruttrici, costrette a erogare soldi per ottenere incarichi ed entrare nel giro. Dal Piano Abruzzo sequestrato a Piccotti e «teso ad assicurarsi la gestione dei futuri lavori di ricostruzione degli aggregati edilizi» spuntano i «nuovi accordi scelta soggetti attuatori progetti e imprese» ma anche le preoccupazioni sui «contrasti deleteri per gli affari». In un’agenda Roscini ha invece appuntato il «patto di non concorrenza». La «linea d’azione» è stata pianificata anche in un incontro svolto a Perugia. In una lettera il perito Riccardini scrive: «Il risultato finale sarà garantito soltanto dal mantenimento dei ruoli organizzativi e gerarchici noti». Secondo il giudice abruzzese Gianluca Sarandrea è «evidente che tutte le ditte appaltatrici sono state segnalate direttamente dai tecnici Emilio Di Carlo e Marino Scancella ai presidenti degli aggregati i quali si sono limitati a comunicare i dati alle assemblee dei consorziati per la votazione di rito». Ancora: «Le ditte facenti parte del consorzio Ges.com hanno ricevuto commesse di lavori per un totale di 29 aggregati pari ad un valore di 29,5 milioni sui 39 aggregati totali».
«Socio occulto». Nel maggio 2012 viene costituito il consorzio Ges.com utile a «gettare le basi per la realizzazione delle dinamiche corruttive». «Socio occulto» è «anche» Roscini («procuratore legale della Ulisse Immobiliare Srl, Roscini Impianti Srl e consorzio Ges.com») il quale «aveva finanziato tutta l’attività propedeutica all’acquisizione delle commesse per 300 mila euro» che «il futuro consorzio gli avrebbe dovuto restituire».
«Il ‘sistema’. La necessità di costituire un consorzio di imprese per raggiungere l’obiettivo di assumere una posizione pressocché di monopolio nell’affidamento dei lavori di ricostruzione – è spiegato nell’ordinanza – derivava dal fatto che, se è vero che le ditte appaltatrici, tramite i progettisti locali potevano offrire la propria disponibilità sul mercato, poi in concreto la gestione dell’attività di progettazione e amministrativa andava assicurata. I progettisti locali avevano acquisito commesse che non avrebbero potuto portare a termine e, dunque, nella consapevolezza del loro affidamento a terzi, in contropartita della disponibilità dei lavori ottenuti dai presidenti dei consorzi tramite rapporti fiduciari personali, potevano garantire il buon esito dei pagamenti dei Sal e il positivo esperimento delle pratiche di ammissione al contributo, «atteso il rapporto corruttivo tra Ges.com e Angelo Melchiorre (pubblico ufficiale, responsabile della fase amministrativa di ammissione al contributo statale, ndr), assumendo una posizione di illecito controllo del mercato delle opere della ricostruzione, sottratte alla libera concorrenza».
«Ghost-writers. In questo presunto schema gli umbri Piccotti e Riccardini, intercettati, individuavano i tecnici «ghost-writers». Per loro «la gestione della progettazione è fondamentale poiché gestire la progettazione significa avere modo di indurre le ditte appaltatrici» (vittime di «una sorta di estorsione») a versare una percentuale di denaro oscillante tra il 17 e il 20 per cento del valore della commessa». Tutto ciò mentre i progettisti locali «avrebbero incassato la parcella intera senza svolgere nessuna attività».
«La figlia assunta. Dalle indagini emerge anche l’assunzione della figlia di Melchiorre presso la ditta Sacit Srl di Catania di proprietà della famiglia Roscini, «a partire da gennaio 2013, ovvero lo stesso mese in cui Piccotti ha rimodulato la percentuale di denaro da corrispondere a Melchiorre». Il contratto a tempo determinato di pochi mesi prevedeva uno stipendio lordo di 1.800 euro ma alla Forestale non risulta che la giovane si sia mai recata nel capoluogo siciliano. Commenta con la madre «di essere stata assunta da una società che non sa nemmeno dove sia» ma da gennaio 2013 ad agosto 2014 risulta una retribuzione totale di 38.615 euro».
«I super-compensi. Risulta dalle carte che l’architetto Emilio Di Carlo, pescarese, abbia ottenuto «ben 17 incarichi di progettazione di altrettanti aggregati» da ditte consorziate Ges.com per un importo di 542.877 euro. Negli uffici perquisiti di Roscini ecco l’«accordo riservato» stipulato dieci giorni prima della nascita di Ges.com tra Piccotti e il professionista: «Per tutte le opere che il consorzio realizzerà nel Comune di Bussi, che andranno a buon fine e comporteranno i relativo pagamento, il consorzio corrisponderà ad Emilio il 2 per cento». Secondo le indagini «le dazioni» di Roscini a Di Carlo «risultano in parte mascherate con la retribuzione che la ditta Rosafin» dell’imprenditore folignate effettua alla moglie assunta a tempo indeterminato ma mai vista dalla collaboratrice che da sei anni lavora con Roscini. Che, secondo gli accertamenti, si reca a fare spesa o in farmacia a Pescara anziché in ufficio ad Assisi. L’altro architetto Scancella, affidatario di 15 incarichi, incassa 154 mila euro. Ma da un file Excel rinvenuto nel pc di Roscini, denominato Copia di lavori Abruzzo 101214, sono riportati tutti i lavori a Bussi, le percentuali, i ghost-writers: «Il totale dei lavori affidati nel Comune di Bussi, secondo tali dati, è di 17,4 milioni».
«L’auto a noleggio. Nelle carte è anche spiegato che Roscini ha pagato 2.637 euro ad una società di Sulmona per il noleggio di un’auto Lancia Musa utilizzata da Melchiorre».
«Le parole dell’avvocato Mario Monacelli. «Per quanto riguarda il geometra Riccardini siamo assolutamente convinti di dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti che gli vengono contestati – dichiara il penalista Mario Monacelli -. Nelle sedi opportune faremo chiarezza sulla posizione dell’indagato e posso già anticipare che avanzeremo istanza di revoca della misura».
«L’attacco della Lega Nord. «E’ vergognoso – scrive in una nota Emanuele Fiorini della Ln – quanto sta emergendo in relazione all’indagine del Corpo Forestale dello Stato per presunte frodi e affari loschi riferiti alla ricostruzione post-sisma dell’Aquila. Speculare sui disastri e sulle disgrazie delle persone è un crimine orribile e ci auguriamo che i colpevoli siano puniti severamente».
Il sito online Umbria Domani del 19 ottobre 2016 pubblica «Inchiesta ricostruzione in Abruzzo, la moglie di Roscini: “Stè, famme capì quanto rubamo” Oggi gli interrogatori per i sette arrestati nell’inchiesta sul giro di mazzette intorno al dopo terremoto in Abruzzo».
«Il filone su cui gli investigatori si stanno attivando nell’inchiesta sulla ricostruzione in Abruzzo è quello che vedrebbe coinvolta la “politica”, almeno stando a quanto scritto sull’appunto di Stefano Roscini. Nell’appunto c’era scritto che il 5 per cento era per la politica, il 3 per Angelo (Melchiorre, responsabile dell’Ufficio ricostruzione di Bussi), il 4 per i tecnici, il 5 per la tecnologistica e il 5 per il progetto. Totale 22 per cento dell’ammontare dell’appalto».
«Questa sarebbe stata la spartizione delle tangenti del gruppo nato dal consorzio Ges.Com, con al centro l’ex colonnello Giampiero Piccotti, l’imprenditore Stefano Roscini e il geometra Angelo Riccardini. Dopo Bussi, il gruppo puntava su Bugnara e poi sull’Aquila. Tra Melchiorre e il gruppo c’è anche una scrittura privata che riconosce al tecnico il 2,7 per cento. Melchiorre, tra l’altro, si era fatto trasferire a Bugnara per gestire anche la ricostruzione di quel comune. Intanto oggi andranno in scena gli interrogatori, con gli arrestati che compariranno davanti al Gip».
«Novità emergono anche dalle intercettazioni. “Ecco, diciamo che dopo, a che periodo era riferito il, tanto per, no? Capì quanto rubamo…”, dice la moglie di Stefano Roscini, chiamando il marito dopo una perquisizione nel 2015. Stefano: “Francè“. La moglie: “No, che ne so io se erano, se erano lavori di giugno volevo dì, no“. Stefano prosegue: “te devi fa i c…tuoi per telefono, va bene? Eh, non rubiamo niente, non rubiamo. Non abbiamo rubato niente in vita nostra, quindi eh, va bene? Allora non mi creare più problemi di quelli che ho già, va bene? Sai che io non ce l’ho i problemi“. La moglie prosegue: “Eh, ma dovrebbero sapè insomma quanto tu rubavi“. Stefano: “Va bene sì, continua a fare i letti“. La moglie: “Testa di c…, vabbè”».
«Si delinea comunque come ad essere il deus ex machina fosse l’ex colonnello Piccotti che dice in una telefonata: “Il terremoto l’ha fatto tutto Angelo. Quello che è stato fatto in Abruzzo l’abbiamo costruito io e Angelo, va bene? Stefano ha preso quello che noi gli abbiamo dato. Io stavo là a morire di un colpo di freddo”. Poi parlando con Riccardini: “sì, i progetti però attenzione noi vogliamo altri aggrefati all’interno della casa del centro storico“. Ancora: “Non bastano due, tutta quella cosa per sei aggregati?”».
«Chiarifica il sistema la mail di Piccotti del 2015: “Il sottoscritto, prima attraverso una società di logistica e poi tramite un consorzio di servizi, logistica e programmazione d’impresa ha condotto e organizzato tutta la compagine fino alla fase finale degli obiettivi prefissati, qui nessuno si può sfilare”».
Il quotidiano Corriere dell’Umbria del 22 dicembre 2016 pubblica un articolo dal titolo «Bancarotta fraudolenta, Stefano Roscini rinviato a giudizio».
«L’imprenditore assisano Stefano Roscini sarà processato a maggio 2018 per bancarotta fraudolenta. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup Alberto Avenoso. L’imprenditore era indagato in un procedimento per bancarotta fraudolenta per la Codep (cooperativa che gestiva il depuratore di Bettona), della quale era diventato presidente all’indomani del terremoto giudiziario provocato dall’inchiesta del Noe “Laguna de cerdos”, quando la Codep aveva bisogno di ripartire. Roscini era diventato presidente dopo il sequestro dell’impianto ma, secondo l’accusa, avrebbe aggravato il dissesto della società astenendosi dal chiedere il fallimento della stessa pur essendo evidente e irreversibile lo stato di decozione a partire dall’esercizio 2009».
Il quotidiano Il Centro del 12 luglio 2018 pubblica un articolo dal titolo «Appalti pilotati a Bussi. È cominciato il processo».
«PESCARA. Con le questioni preliminari si è aperto, ieri, davanti al tribunale collegiale il processo con giudizio immediato sui presunti appalti pilotati per la ricostruzione post-sisma a Bussi e Bugnara. Tra i 15 imputati figurano gli imprenditori umbri Stefano Roscini e Angelo Riccardini, l’ex colonnello dell’Esercito Giampiero Piccotti, l’ex capo dell’Ufficio per la ricostruzione numero 5 di Bussi, Angelo Melchiorre, l’architetto Emilio Di Carlo. In particolare, i difensori dell’imprenditore Roscini, gli avvocati Pietro Gigliotti e Massimo Galasso, hanno eccepito la nullità del decreto di giudizio immediato perché sostengono che non sarebbero state rispettate le condizioni che consentono tale rito speciale. «Il nostro assistito», spiega l’avvocato Gigliotti «non è stato interrogato in ordine a tutti capi di imputazione per i quali è stato chiesto il giudizio immediato, ma solo per quelli oggetto della misura cautelare degli arresti domiciliari, poi subito sostituita con l’obbligo di dimora. Siccome il pm successivamente non ha provveduto a richiedere l’interrogatorio, che è uno dei presupposti per i quali è possibile richiedere il giudizio immediato, allora abbiamo eccepito la nullità. Il decreto di giudizio immediato», aggiunge Gigliotti «può essere fatto solo se c’è l’evidenza della prova, e comunque non c’era, e sul previo interrogatorio della persona che viene sottoposta a indagine e su tutti i capi di imputazione per i quali il pm ha chiesto il processo».
«L’udienza è stata aggiornata al 13 settembre per consentire la replica del pm. Subito dopo il collegio deciderà se accogliere o meno l’eccezione sollevata dai difensori di Roscini, alla quale si sono associati gli avvocati degli altri imputati. La vicenda ruota attorno alla progettazione degli aggregati dei lavori: secondo l’accusa, rappresentata dal procuratore Anna Rita Mantini, i progetti non sarebbero stati fatti dai tecnici locali ma da incaricati del consorzio Ges.com «del tutto estranei», si legge nel capo di imputazione, «al rapporto fiduciario interno tra il consorzio affidante i lavori e i professionisti firmatari del carteggio».
Il quotidiano Il Centro pubblica il 14 settembre 2018 un articolo dal titolo «Bussi, processo ricostruzione: rigettate tutte le eccezioni».
«PESCARA. Il tribunale di Pescara ha ieri rigettato le eccezioni preliminari presentate dalle difese nel processo sui presunti appalti pilotati per la ricostruzione nei comuni di Bussi e Bugnara. Ammesse le prove e le liste dei testimoni, con il presidente del tribunale collegiale, Michela Di Fine, che si è riservata di decidere sull’eventuale inutilizzabilità di alcuni atti prodotti dal pm Anna Rita Mantini. I giudici oggi hanno rigettato tutte le eccezioni presentate dalle difese nel corso dell’udienza precedente, quando l’avvocato Gigliotti, che assiste l’imprenditore umbro Stefano Roscini, imputato insieme ad altre 14 persone, aveva chiesto la nullità del decreto sul giudizio immediato. Tra i 15 imputati, oltre a Roscini, figurano l’ex capo dell’Ufficio per la ricostruzione di Bussi, Angelo Melchiorre e l’architetto Emilio Di Carlo. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere utilità. Il 10 ottobre verrà conferito l’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. Il 20 dicembre saranno ascoltati i primi 5 testimoni dell’accusa e il 10 gennaio altri testimoni citati dal pm».
Il sito Rete 8 il 27 marzo 2019 pubblica un articolo dal titolo «Appalti ricostruzione. Bussi/Bugnara, stralciata posizione di Piccotti».
«Stralciata la posizione di Giampiero Piccotti, dal tribunale collegiale di Pescara, nell’ambito del processo con giudizio immediato sui presunti appalti pilotati nella ricostruzione post-terremoto a Bussi sul Tirino e Bugnara».
«Piccotti, uno degli imputati, è uscito di scena sulla base della perizia effettuata dal medico legale Ildo Polidoro che ha attestato l’incapacità dell’imputato “a prendere parte al giudizio”, a causa delle gravi condizioni di salute in cui versa. Nel processo, frutto di un’inchiesta dei carabinieri forestali, sono imputate 15 persone, con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere utilità. Oggi sono stati ascoltati i testimoni dell’accusa e Alberto Cirimbilli, imprenditore che ha patteggiato la pena in un procedimento parallelo, ha raccontato di avere “versato 10 mila euro, in due tranche”, per ottenere l’appalto relativo ai lavori nella scuola elementare di Bugnara. Il danaro sarebbe stato consegnato nell’agosto e nel settembre 2013, in occasione di due pranzi a Sulmona, a colui che si era qualificato come Antonio D’Angelo e che invece successivamente il testimone riconobbe come Antonio Ciccarini. Entrambi sono imputati. Al pranzo avrebbero preso parte altri due imputati, l’imprenditore umbro Stefano Roscini e l’ex capo dell’Ufficio per la ricostruzione numero 5 di Bussi, Angelo Melchiorre».
Gli altri che hanno tenuto a battesimo il Nuovo Corriere Nazionale
Il sito del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria pubblica un articolo il 21 dicembre 2009 dal titolo «Il Gran Maestro Gustavo Raffi inaugura la nuova Casa Massonica di Perugia».
«Le Celebrazioni. La mattina di sabato 19 dicembre la Casa Massonica è stata aperta e presentata al pubblico e alle Istituzioni intervenute con il Presidente del Consiglio Regionale Prof. Fabrizio Bracco, con l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Dott. Silvano Rometti, con il Consigliere Regionale Dott.ssa Ada Girolamini e Comunali Avv. Massimo Perari e Massimo Monni, mentre il Sindaco di Perugia Vladimiro Boccali e il Vice sindaco Nilo Arcuri, in concomitanza impegnati nell’annuale conferenza stampa di fine anno, hanno fatto pervenire il loro saluto. Successivamente nella cornice della nuovo tempio si è tenuta la programmata preannunciata conferenza stampa a cui sono intervenute le testate giornalistiche del Messaggero, La Nazione, Il Giornale dell’Umbria e il Corriere dell’Umbria e Umbria sette giorni e le redazioni del TG3, di Umbria TV, nel corso della quale l’Amministratore della Casa Massonica Gonario Guaitini ha illustrato, come poi riportato da tutti i quattro quotidiani locali con dovizia di particolari e con numerose fotografie, il recupero architettonico della antica chiesa e come questa potrà essere utilizzata anche per manifestazioni culturali pubbliche a riconferma di come la Massoneria Umbra voglia continuare su quella strada intrapresa negli ultimi anni che la ha portata ad organizzare convegni e dibattiti pubblici su temi sociali e storici di ampio respiro con il coinvolgimento delle Amministrazioni locali, della Università e degli ambienti culturali che hanno condiviso tali iniziative con il loro patrocinio e partecipazione».
«I Presidenti del Collegio Fulvio Bussani e del Consiglio dei Maestri Venerabili di Perugia Augusto Vasselli hanno riposto alle numerose domande dei giornalisti e sottolineato come sempre maggiore sarà la trasparenza e il confronto con quanti siano disposti ad un dialogo su problematiche di largo respiro edi comune interesse».
«Lunedì 21 dicembre il Gran Maestro Gustavo Raffi alla presenza dei Grandi Maestri Aggiunti Massimo Bianchi e Antonio Perfetti, del Gran Oratore Aggiunto Ruggero Stincardini, del Gran Tesoriere Aggiunto Forciniti, del membro di Giunta PierLuigi Tenti, del Giudice di Corte Centrale Romano Sciarretta, del Grande Architetto Revisore Olindo Stefanucci, del Gran Cerimoniere Onorario Domenico Macrì e del Presidente dell’Urbs Enzo Viani ha onorato una Tornata Rituale a Logge congiunte a cui hanno partecipato oltre 180 Fratelli di tutte le Logge Umbre e una folta rappresentanza di Fratelli della Toscana, Calabria allietati dalla musica del Fr:. Marco Simoni prima viola del Maggio Musicale Fiorentino».
«Il Fr:. Vasselli, Presidente del locale Consiglio quale Maestro Venerabile della Tornata, adiuvato in tutte le altre cariche dai Maestri Venerabili di Perugina, ha porto il saluto agli illustri Fratelli non nascondendo la propria soddisfazione per il momento epocale che si stave vivendo e ringraziando quanti negli anni si sono adoperati per aggiungere questo obbiettivo. Nel suo intervento il Presidente del Collegio Circoscrizionale, Fulvio Bussani, ha ringraziato il Gran Maestro, tutta la Giunta e l’Urbs per la disponibilità, premura e attenzione dimostrata in tutte le fasi che hanno portato all’acquisto della Casa sottolineando nel contempo come lo stesso sia stato possibile solo dopo un attento riassetto economico fatto all’inizio del suo primo mandato e raggiunto con la collaborazione di numerosi fratelli riaffermando che il risultato ottenuto deve essere un collante per una sempre maggiore unità e condivisione di intenti e progetti futuri. Il Fratello Seri ha brevemente ricordato le fasi della ristrutturazione curate e seguite in prima persona sia durante il suo mandato di Presidente del Consiglio che successivamente elogiando le maestranze che hanno portato a termine i lavori. L’intervento del Gran Maestro è stato di grande compiacimento non solo per aver acquisito una casa Massonica giudicata fra le più belle della Istituzione, ma anche per gli impegni profusi dai Fratelli Umbri nella organizzazione di numerosi Convegni ricordando poi che, proprio nel giorno del Solstizio, quanto si stava vivendo tutti insieme non doveva essere visto come un punto di arrivo, ma di partenza per proseguire l’opera di quanto era stato fatto sino ad oggi in Umbria. A dimostrazione di come la Massoneria possa presentarsi all’esterno con azioni e uomini di alto valore preannunciava che nella prossima Gran Loggia il Fratello Giorgio Casoli sarà insignito del titolo di Gran Maestro Onorario a conferma di come questo Fratello sia stato e continuerà ad essere un esempio di vero “cives” per avene onorato il proprio essere massone, magistrato, avvocato, senatore e sindaco. Conclusi i lavori rituali si è tenuta una Agape Bianca Solstiziale largamente partecipata».
Il sito online Umbria Left pubblica un articolo il 17 febbraio 2018 dal titolo «Stasera in Tv il punto sulle banche in Italia e Umbria. E la Massoneria?».
«Il ruolo delle banche di credito cooperativo in Umbria, le scelte fatte dal Credito cooperativo umbro e dalla Banca di Spello e Bettona di aderire a due diversi gruppi a livello nazionale invece che allo stesso gruppo, la questione delle sofferenze bancarie, i risultati della commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche, come stanno messi oggi i conti degli istituti di credito. E poi, visto che l’ospite in studio, Augusto Vasselli (una vita passata in Banca d’Italia), oltre che un esperto di questioni bancarie è anche vice presidente del Goi (Grande Oriente d’Italia) dell’Umbria, anche la domanda sul ruolo, se ce l’ha, che la Massoneria eventualmente ha rivestito e riveste nel sistema bancario italiano».
«Questi gli argomenti chiave della puntata di ‘Mondo Finanza’, curata dai giornalisti economici Giuseppe Castellini e Massimo Sbardella, in onda questa sera (sabato 17 febbraio) alle ore 22 sul canale 11 – Trg del digitale terrestre, il canale televisivo diretto da Giacomo Marinelli Andreoli. La puntata andrà in replica domani, domenica 18 febbraio, alle ore 14,30 sempre sullo stesso canale».
«Gli argomenti trattati da Vasselli rispondendo alle domande sono tutti di grande interesse, trattati in modo chiaro e penetrante».
«Una puntata da non mancare di questa serie di trasmissioni dedicato alla finanza che sta dando ottimi risultati in termini di ascolti e di feed-back con i telespettatori. Una trasmissione, ‘Mondo Finanza’, che oltre ‘a stare sul pezzo’ delle questioni più attuali, ha anche lo scopo di essere un ‘ educational’, contribuendo a colmare il pesante gap di conoscenze economico-finanziarie che gli italiani mostrano avere in base alle classifiche internazionali sull’argomento, secondo le quali siamo solo al 78esimo posto per conoscenze di base sui temi dell’economia e della finanza. Un gap pericoloso per un Paese avanzato, che nonostante la crisi subita resta nella fascia di testa dei Paesi manifatturieri, che va colmato rapidamente e per colmare il quale sono in atto numerose iniziative promosse da molte realtà pubbliche e private, tra cui in primis la Banca d’Italia e il Governo nazionale».
«Dopo la messa in onda, la puntata si potrà vedere anche sul canale youtube di Mediacountry. Basta andare su you tube e digitare Mediacountrytube, dove si trovano le trasmissioni più recenti. Per quelle meno recenti digitare invece Mediacountrytv. ‘Mondo Finanza’, che fa parte della scuderia delle produzioni MediaCountry, va in onda tutte le settimane sul canale 11 – Trg del digitale terrestre alle ore 22 del sabato e alle 14,30 della domenica».
Il sito di Umbria left del 29 gennaio 2019 pubblica un articolo dal titolo «Tv, stasera su Trg ore 22,30: ma l’informazione è davvero libera?».
«Nuova puntata di “Magazine” di grande interesse quella in onda questa sera (martedì 29 gennaio) alle ore 22,30 sul canale 11-Trg del digitale terrestre (replica domani alle ore 15 stessa rete). Ospite del curatore della trasmissione, Giuseppe Castellini, è il presidente del quotidiano Nuovo Corriere Nazionale e della televisione del giornale, Nuovo Corriere Nazionale Tv (NCN Tv), Augusto Vasselli».
«La trasmissione è brillante e veloce, con Castellini che in mezzora rivolge a Vasselli una raffica di domande, anche scomode, con Vasselli che non si sottrae a nessuna. Il tema è la libertà di stampa, l’informazione consapevole, la qualità dell’informazione, i valori che stanno dietro all’esperienza del Nuovo Corriere Nazionale, sia nella sua versione di quotidiano che di produzione televisiva».
«Vasselli spiega cosa sia per lui la libera informazione, “bene prezioso per la democrazia”, e come l’esperienza del Nuovo Corriere Nazionale intende attuarla».
«Un dialogo fitto, con Castellini che da giornalista non resta nel ruolo dell’intervistatore, dicendo la sua su tutta una serie di questioni che riguardano l’informazione, i rapporti con il potere, la libertà dell’informazione stessa».
«Senza risparmiare nulla al presidente, specificando che lui collabora a livello volontario con entrambe le esperienze dell’NCN condividendone gli indirizzi, lo stile e l’apertura, ma che non per questo – anzi – vuole rivolgere domande comode al presidente Vasselli».
«E così non gli risparmia nulla, come quando gli chiede di parlare della sua appartenenza, con ruoli di responsabilità, al Grande Oriente d’Italia, e se i valori della Massoneria siano in linea con quelli del giornale. Una puntata che si consiglia davvero di vedere».
«Magazine fa parte della batteria delle produzioni televisive di Nuovo Corriere Nazionale Tv (NCN Tv). Va in onda il martedì alle ore 22,30 sul canale 11-Trg del digitale terrestre, con replica i giorno successivo alle ore 15. Dopo l’andata in onda, il video della trasmissione può essere visto sul canale you tube del Nuovo Corriere Nazionale. Basta andare su you tube e digitare Nuovo Corriere Nazionale Tv».