
(AGENPARL) – ven 16 dicembre 2022 Nella foto
Ugo Amodeo nella sede di Radio Trieste con il tecnico Carlo Burian nel dicembre del 1951
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Archivio Fotografico F 53843
Cordialmente.
«I LUNEDÌ DELLO SCHMIDL». IL MOSAICO DI UGO. OMAGGIO A UGO AMODEO NEL CENTENARIO DELLA NASCITA LUNEDÌ 19 DICEMBRE ORE 17.30 MUSEO TEATRALE “CARLO SCHMIDL”
«Il mosaico di Ugo»: è un omaggio a Ugo Amodeo nel centenario della nascita l’appuntamento in calendario lunedì 19 dicembre con inizio alle ore 17.30 nella sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4) per il cartellone 2022-2023 dei «Lunedì dello Schmidl», il ciclo di incontri e approfondimenti a cura di Stefano Bianchi che il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” da un quindicennio offre al pubblico dei cultori della musica e del teatro.
Nato il 22 marzo del 1922 e scomparso il 3 maggio del 2008, indimenticato artista del mondo dello spettacolo, Ugo Amodeo è stato formatore di generazioni intere di attori, nonché regista tra i più prolifici di RadioTrieste, attivo tanto alla radio, quanto in teatro, nelle pubbliche letture e nelle scuole di recitazione.
«Il mosaico di Ugo» è il titolo del libro di recente pubblicazione per i tipi di Luglio Editore, in cui Giuliana Stecchina, nel centenario della nascita di Amodeo, ha raccolto una trentina di interviste arricchite da ricerche, aneddoti e ricordi. Sarà dunque la stessa Giuliana Stecchina a tessere i fili di questo corale omaggio cui prendono parte Elsa Fonda, Mariella Terragni, Ezio Gentilcore, Sabrina Censky Gojak, Manuela Mizzan, Tullio Maran e Paolo Dalfovo.
«Nei suoi 86 anni di vita (e 60 di indefessa attività) Ugo Amodeo – ricorda Giuliana Stecchina – fu circondato da un variegato mosaico umano, sempre presente alla vita teatrale, radiofonica e culturale di Trieste. La radio e il teatro erano le sue passioni. Attore, autore e regista ci ha lasciato migliaia di trasmissioni radiofoniche e il ricordo di perfette regie teatrali. “El Campanon”, “El caicio” e “Cari stornei” furono i suoi indimenticati cavalli di battaglia: veri eventi che fermavano la vita cittadina. Attori, allievi, autori teatrali e radiofonici, etnomusicologi, poeti e musicisti lo riconobbero come amico e maestro. Scopritore e formatore di talenti, comunicò ottimismo e perseveranza. “Mai molar!” fu il suo motto ripetuto fino all’ultimo. Amava, ben ricambiato, la sua città, il suo dialetto e le sue tradizioni; ne coltivò il passato e ne vivificò il presente, sempre valorizzando il suo teatro amatoriale. Fu attivo testimone della guerra, del Governo militare alleato, del dopoguerra, del boom economico, della contestazione e delle avanguardie e attraversò indenne i tanti sperimentalismi del teatro italiano».
COMTS
Giovanni Cernoia
funzionario direttivo – giornalista