
(AGENPARL) – mer 26 ottobre 2022 Prot. n.______ Federico Marini
OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE – In Sardegna 47 lavori da
completare: lo scorso anno erano 53. 241milioni di euro il loro valore, ne
servono 123 per la loro ultimazione. La Regione accelera ma burocrazia e
fallimento imprese frenano. Lai e Meloni (Confartigianato Sardegna): “Frutto
di decenni passati di cattiva amministrazione. Fondamentale intervenire,
rifinanziare e riprogrammare”.
Associazioni Si fermano per burocrazia, mancanza di fondi, problemi tecnici, fallimento o
Territoriali recesso dell’impresa, per sopravvenute nuove norme tecniche o mancato interesse. Sono
Sud Sardegna le 47 le opere pubbliche incompiute, quindi non avviate o non ultimate, che in
Cagliari
Via Riva Villasanta 241
Sardegna bloccano un totale di oltre 241milioni di euro di appalti pubblici, di cui ben
Oristano
rispetto al 2020 quando si registravano 53 opere bloccate; grazie all’accelerazione
Via Campanelli, 41 impressa dall’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, per appaltare, avviare e chiudere i
lavori, nonostante la frenata impressa dalla pandemia e dall’aumento dei costi del lavoro
Nuoro e dei materiali, ci sono anche molte opere vicino alla conclusione e altre realizzate al
Via Brig.Sassari, 37
50%, che si avviano verso il termine in tempi brevi.
E’ questo ciò che emerge dalla rielaborazione dell’Ufficio Studi di
Sassari
Via Alghero, 30
Confartigianato Imprese Sardegna, sull’Elenco delle Opere Pubbliche Incompiute
Gallura Olbia
(Mims), nel quale vengono inseriti annualmente gli elenchi delle opere pubbliche non
Via Sangallo 67 completate delle amministrazioni centrali e territoriali. La lista viene aggiornata per
capire i tempi di completamento oppure individuare soluzione alternative, tra cui il
parziale riutilizzo, la cessione a titolo di corrispettivo per la realizzazione di altra opera
pubblica, la vendita o la demolizione.
Nell’elenco c’è di tutto: dalla sistemazione idraulica dei fiumi alla interconnessione
dei sistemi idrici del Tirso e Fluminimannu passando per gli interventi sul Cixerri, dalla
messa in sicurezza di strade e parcheggi fino alla riqualificazione di antichi borghi
abbandonati; ma troviamo anche la realizzazione di scuole, il risanamento di edifici
ospedalieri, la costruzione di piscine, strutture sportive e parchi urbani. Tra i tanti
progetti, vi sono sia quelli conclusi al 98%, sia quelli che attendono l’ok per la posa della
prima pietra, e nel mezzo tanti che sono oltre il 50% di realizzazione.
Tra le cause dello stop dei cantieri, per il 40% è la mancanza di fondi, nel 30%
problemi tecnici, nel 18% il fallimento dell’impresa, il recesso o la risoluzione
contrattuale, nel 6% sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, nel 4%
perché si riscontra un mancato interesse al completamento, mentre solo per il 2% perché
concorrono più cause contemporaneamente. Anche se su tutto la burocrazia si inserisce in
ogni ingranaggio.
A livello locale, le Regioni con il maggior numero di opere incompiute sono la
Confartigianato Imprese Sardegna
Sicilia, con 138 opere (rispetto alle 133 del 2020), la Sardegna, con 47 opere (53 nel
2020), e la Puglia, con 27 opere incomplete (24 nel 2020).
“Il maltempo, che si farà sentire soprattutto nei prossimi mesi – afferma Maria
Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – negli anni passati ha
mostrato quanto sia drammaticamente fragile la Sardegna e tutto il nostro Paese,
soprattutto se si guardano i danni dati dal dissesto idrogeologico. Questa situazione
ribadisce l’urgenza di investire in infrastrutture e in opere pubbliche, soprattutto per
prevenire i danni da frane e alluvioni. Diamo atto alla Regione di aver impresso una
importante accelerazione per la progettazione, avvio e conclusione dei lavori. Importante
è l’azione portata avanti, soprattutto in questi mesi, per aprire nuovi bandi e per far si
che certe situazioni non si ripetano”.
“Purtroppo, le opere non ultimate sparse per l’Isola, così come nel resto d’Italia,
sono il frutto di una poco oculata gestione dei fondi – sottolinea Giacomo Meloni,
Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – non solo rappresentano un grave
esempio di cattiva amministrazione ma spesso deturpano e danneggiano il paesaggio e
infieriscono anche sul comparto edile, già pesantemente colpito dalla crisi, che potrebbe
invece trovare una boccata di ossigeno proprio nella costruzione di nuove opere di
edilizia pubblica”.
Per l’Associazione Artigiana, le strutture irrealizzate sono l’eredità in una
decennale pessima capacità di programmazione che, per troppo tempo, ha influito
negativamente frenando lo sviluppo infrastrutturale dell’Isola. Su tutto questo si è
poggiato il “mantello nero” della burocrazia, che ha bloccato le idee, i progetti e le
imprese. Inoltre è necessaria più trasparenza e qualità negli affidamenti, superando la
logica dei ribassi nelle gare ma elevando la qualità del lavoro e dell’infrastruttura stessa,
con i tempi giusti e con corrispettivi adeguati.
“Fondamentale è anche riprogrammare, laddove possibile, le incompiute –
riprende la Presidente Lai – favorendo il riutilizzo dell’opera sia attraverso interventi del
settore privato in project finance, sia attraverso i mutamenti di destinazione d’uso, ma
altrettanto fondamentale è porre attenzione alla programmazione che deve essere più
accorta e dettagliata, al fine di evitare spreco di risorse pubbliche”.
“In ultimo, ma certamente non meno importante – conclude Giacomo Meloni – è la
questione che, soprattutto in questo periodo, sta mettendo fuori strada le imprese:
l’aumento dei costi delle materie prime quindi, la non congruità degli appalti pubblici.
Purtroppo, al crescere dei costi dei materiali non corrisponde un adeguato valore degli
appalti. Questo è un problema che presto, soprattutto con il PNRR, andrà a impattare
negativamente sulla realizzazione delle prossime infrastrutture”.
A livello nazionale, dall’elenco emerge che al 31 dicembre 2021 le opere
incompiute erano pari a 379, in calo rispetto alle 443 (-14,4%) della fine del 2020, anno
in cui si era già registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente. Per quanto
riguarda le opere di competenza delle amministrazioni centrali, quelle incompiute
scendono da 26 a 15 (-42,3%), mentre quelle relative alle amministrazioni locali si
riducono da 417 a 364 (-12,7%). L’importo degli interventi necessari per completare le
opere è pari a circa a 1,2 miliardi di euro, con una riduzione del 45,7% rispetto al valore
Confartigianato Imprese Sardegna
del 2020. Più in dettaglio, i valori complessivi delle opere di competenza delle
amministrazioni centrali si riducono del 55,9%, passando da 1,5 miliardi di euro circa a
656 milioni di euro, mentre quelli necessari per l’ultimazione dei lavori scendono da 1,5
miliardi di euro a 428 milioni (-71%). Per quanto riguarda le opere di competenza delle
amministrazioni locali, l’importo diminuisce solo marginalmente, da 1,3 miliardi di euro
a 1,2 miliardi (-7,7%), mentre quello necessario a completarle aumenta da 782 milioni di
euro a 827 milioni (+5,7%).
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