
(AGENPARL) – mar 28 giugno 2022 32/2022
28/06/2022
Consumare più frutta e verdura: dalla ricerca CREA innovazioni tecnologiche per
prodotti di qualità, conservabili più a lungo e ad elevata sostenibilità ambientale
ed economica che il 73% dei consumatori è disposto a pagare di più
Presentati oggi i primi risultati del progetto POFACS, coordinato dal CREA Orticoltura e
Florovivaismo
Per consumare più frutta e verdura a beneficio della nostra salute, come raccomandato da medici
e nutrizionisti, occorre migliorarne la conservabilità, la qualità, la sicurezza e la sostenibilità,
trasformando i vegetali in prodotti facili da usare, pronti da consumare e che si mantengono a
lungo in frigorifero. Si tratta della cosiddetta III, IV e V gamma, settori verso i quali la ricerca si sta
sempre più indirizzando, per ideare nuove strategie che ne aumentino l’efficienza d’uso delle
risorse e la qualità post-raccolta, ne limitino l’impatto ambientale ed estendano nel tempo la loro
shelf-life. Proprio in tale direzione va POFACS – CONSERVABILITÀ, QUALITÀ E SICUREZZA DEI
PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI AD ALTO CONTENUTO DI SERVIZIO – il progetto coordinato dal CREA
Orticoltura e Florovivaismo, che presenta oggi 28 giugno nel workshop Ricerca e innovazione per i
prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizi, i primi risultati dopo il primo anno di attività.
Gli obiettivi. Il progetto mira a sviluppare innovazioni di prodotto – nuove varietà, efficienti,
produttive e in grado di mantenere la freschezza dopo il confezionamento– e di processo, per
migliorare la sicurezza, la qualità, la conservabilità e gli aspetti nutrizionali sia nella fase di pre-
raccolta – grazie a strumenti di difesa biologica ed eco-compatibili, tecniche colturali low-input,
tecnologie di precisione – sia nella fase di post raccolta – mediante nuovi materiali per il
confezionamento, tecnologie digitali e l’utilizzo del microbioma. Con un occhio attento alla
sostenibilità del processo – valorizzando i sottoprodotti (crescita di probiotici e estrazione di
nutraceutici) – ed anche alle tendenze di consumo e alle strategie per promuovere i prodotti
ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio.
I primi risultati sugli ortaggi. Per la rucola sono state identificate tecniche molecolari per
individuare specie contaminanti e selezionate varietà migliorate per qualità – con contenuto più
elevato di vitamina C e polifenoli – shelf-life più lunga e resistenza ai principali patogeni del suolo,
(caratterizzate, però, al tempo stesso da basso accumulo di nitrati). Invece, il carciofo “ready to
cook” è stato gestito in regime biologico per migliorarne la qualità, modificando anche le
condizioni di conservazione, attraverso packaging alternativi più ecosostenibili e trattamenti con
olii essenziali.
I primi risultati sulla frutta. Per quanto riguarda l’uva, i ricercatori hanno sperimentato un
trattamento in pre-conservazione con ozono – sfruttando il potere sanitizzante di questo composto
-, hanno messo a punto un prototipo di produzione di ozono da plasma atmosferico all’interno di
confezioni sigillate per aumentare la sanità e la durata dei prodotti, infine hanno individuato
alcuni genotipi di uva e di agrumi più adatti per l’uso in IV gamma. Sul melograno, invece, sono
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