
CATANZARO «L’inquinamento da microplastiche negli ambienti marini è particolarmente insidioso, poiché una piccola frammentazione può avere accesso alla catena alimentare. Non ne sono esenti i mari che bagnano la Calabria, e più in generale tutto il Mediterraneo centrale, che è diventato una vasta area di accumulo di detriti di plastica, comprese le microplastiche, la cui composizione polimerica è ancora in gran parte sconosciuta». Lo riporta una nota dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria. «I risultati di una ricerca sulla presenza delle microplastiche nei mari – è detto nella nota – che bagnano la Calabria – realizzata con la collaborazione dell’Arpacal con dati del Centro regionale strategia marina diretto dal dr. Emilio Cellini – sono stati oggetto di un articolo scientifico pubblicato dall’International Journal of Environmental Research and Public Health (Giornale internazionale di ricerca ambientale e salute pubblica), prestigiosa rivista internazionale della piattaforma open MDPI. (“Microplastics in the Center of Mediterranean: Comparison of the Two Calabrian Coasts and Distribution from Coastal Areas to the Open Sea” – Microplastiche al centro del Mediterraneo: confronto tra le due coste calabresi e distribuzione dalle aree costiere al mare aperto)». Il lavoro pubblicato è frutto di una efficace collaborazione con l’Università della Calabria – Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra ed il Dipartimento di Farmacia, scienze nutrizionali e Salute, confluito nella tesi di dottorato del dott. Alessandro Marrone. (News&Com)