
(AGENPARL) – Roma, 29 lug 2021 – “Ci si sta orientando verso le elezioni il 3 ottobre. Noi ci faremo trovare pronti. Io mi sento un uomo del popolo, ho una passione enorme verso la mia città, una città che necessariamente deve risorgere. Ho assistito per 25 anni i sindaci di tutti i colori politici e gli enti locali. Poter ora rappresentare Roma mi riempie di orgoglio”. Lo ha detto il candidato sindaco di Roma Enrico Michetti ospite a “Non è la Radio”.
“Tutto il centrodestra è schierato con me – ha aggiunto – questa campagna elettorale è un’esperienza umana straordinaria, che ti fa conoscere la gente da vicino. Le persone mi vogliono bene, il sindaco ritengo debba essere una persona semplice, che debba saper interpellare la città, le idee dei cittadini, che deve saper parlare il linguaggio del popolo”.
Perché spesso i candidati quando diventano sindaci tradiscono la fiducia dei cittadini? “La risposta è semplice, spesso i sindaci vengono da altri ambienti e i provvedimenti amministrativi se li fanno scrivere. Quando ciò accade, non sei più in grado di governare quel processo, ti metti sulla difensiva e i cittadini si sentono abbandonati. Io gli atti me li scrivo da solo, li scrivevo per gli altri, figuriamoci se non li scrivo per me”. Lo ha detto il candidato sindaco di Roma Enrico Michetti ospite a “Non è la radio”.
“Roma non ha un problema legato a una situazione ambientale – ha aggiunto – a Roma manca la pianificazione. Si lavora solo sull’emergenza e questo non va bene. Non esiste più la visione a monte della città, bisogna tornare alla normalità. Non è così difficile farlo”.
“Se punterò sui voti di Calenda al ballottaggio per contrastare Gualtieri? La partita è aperta, tutti possono vincere. Io punto sui voti e sulle persone che credono in me, sono l’unico nome nuovo in questa campagna. Sono per il dialogo e ho rispetto di tutti. Non attacco gli altri candidati. Questo è il mio metodo da sempre”. Lo ha detto Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma, ospite a “Non è la radio”.
“Renato Zero nella giunta con Vittorio Sgarbi? Non lo so – ha detto Michetti – ma è un nome che rappresenta la romanità. La giunta deve avere competenze specifiche a seconda delle deleghe. Parliamo di un profilo molto alto, vedremo”, ha concluso”.