
COSENZA Le numerose operazioni bancarie, individuate dagli investigatori delle Fiamme Gialle come anti-economiche – dissipative del patrimonio della stessa banca – caratterizzate da conflitti di interesse, erano state autorizzate dagli indagati non osservando i vincoli imposti dalla normativa di settore vigente e dalle puntuali istruzioni operative emanate dalla Banca d’Italia, nel corso delle tre ispezioni, a salvaguardia ed a tutela del credito. Conseguentemente, le cause dello stato di insolvenza sono state individuate nell’imprudente e spregiudicata azione direttiva e di controllo della governance, che ha continuato negli anni ad erogare numerose linee di credito senza garanzie reali, con istruttorie carenti e poco trasparenti ma, soprattutto, non rispondenti alle ordinarie logiche creditizie e bancarie. (News&Com)