
COSENZA L’attività d’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle in costante coordinamento con il vice procuratore regionale Giovanni Di Pietro, è stata finalizzata alla ricostruzione delle diverse fasi di due accordi transattivi, stipulati nel 2014 e nel 2016, tra l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ed una società di factoring. Con il primo accordo, a fronte di crediti dichiarati dall’Asp brutia quali ‘certi, liquidi, esigibili ed esecutivi’ per un importo di poco inferiore a 47 milioni di euro, la società di factoring aveva accettato di applicare un abbattimento del 40% sugli interessi maturati e di rinunciare a quelli maturandi, impegnandosi, altresì, a non pretendere altre somme a qualunque titolo e/o causa e/o ragione. Dopo aver provveduto a corrispondere la quasi totalità degli importi dovuti (residuando oramai il 3,33% della quota capitale oggetto di transazione), l’Asp di Cosenza interrompeva i pagamenti nei confronti della società di factoring in quanto accertava che, in realtà, una parte dei crediti vantati da tale ultima società non erano ‘certi, liquidi ed esigibili’, come precedentemente valutato al momento di stipula dell’accordo transattivo. (News&Com)