
COSENZA Inoltre, attraverso accordi tra le società affidatarie e il soggetto attuatore, si sarebbe stabilito di favorire alcune strutture versando ad esse il corrispettivo giornaliero massimo per ogni singolo migrante. Nel caso del Comune di Riace – è l’ipotesi degli inquirenti – sarebbero stati concessi affidamenti senza che l’ente avesse presentato alcuna offerta, ricevendo compensi senza emettere fatture o documenti equipollenti. Il danni erariale ipotizzato (circa 5 milioni) è ripartito tra compensi per assistenza per donne incinte/minori (1.468.880 euro) indebitamente fatturato; compensi indebitamente fatturati per posti vuoti e non effettivamente occupati (947.541 euro); differenze tra compenso spettante in 40 euro lordi e 46 euro lordi indebitamente fatturato, per complessivi 2.673.418,63 euro. (News&Com)