
Banche, Nuove regole a partire dal 1 gennaio 2021. Per persone fisiche e medie imprese con esposizioni nei confronti delle banche inferiori ad 1 milione default ridotto a 100 euro. Il Governo veda, preveda ma soprattutto provveda immediatamente
(AGENPARL) – Roma, 15 dicembre 2020 – In piena pandemia di coronavirus e in vista di un lockdown durante le festività del Natale, a partire dal 1 gennaio 2021 si applicheranno le nuove regole europee in materia di classificazione dei debitori in “default” (ovvero, in stato di inadempienza di un’obbligazione verso la banca).
In particolare il Regolamento dell’Unione Europea del 26 giugno 2013, n. 5751 sui requisiti di capitale delle banche (c.d. Capital Requirements Regulation – CRR ) introduce all’art. 178 specifiche disposizioni sul default di un debitore, dando mandato all’Autorità Bancaria Europea (EBA) di emanare le linee guida sull’applicazione della definizione di default e alla Commissione Europea di adottare un Regolamento delegato sulla misura della soglia di rilevanza delle esposizioni c.d. in arretrato sulla base delle norme tecniche di regolamentazione pubblicate dall’EBA.
Le nuove regole imposte da Bruxelles stabiliscono criteri e modalità più stringenti rispetto a quelli finora adottati dagli istituti. Le disposizioni attualmente vigenti prevedono l’automatica classificazione in default delle imprese che presentano arretrati di pagamento rilevanti per oltre 90 giorni consecutivi sulle esposizioni che esse hanno nei confronti della propria banca. Con le nuove regole si specifica che per arretrato rilevante si intende un ammontare superiore a 500 euro che rappresenti più dell’1% del totale delle esposizioni dell’impresa verso la banca.
Per le persone fisiche e le piccole e medie imprese con esposizioni nei confronti della stessa banca di ammontare complessivamente inferiore a 1 milione di euro, l’importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.
Rispetto al passato, l’impresa non potrà più impiegare margini ancora disponibili su sue linee di credito per compensare gli inadempimenti in essere ed evitare la classificazione in default. In linea generale, la classificazione dell’impresa in stato di default, anche in relazione ad un solo finanziamento, comporta il passaggio in default di tutte le sue esposizioni nei confronti della banca. Inoltre, potrebbe avere ripercussioni negative su altre imprese ad essa economicamente collegate, esposte nei confronti del medesimo intermediario finanziario.
Per le imprese è dunque fondamentale conoscere le nuove regole e rispettare con puntualità le scadenze di pagamento previste contrattualmente, per non risultare in arretrato nel rimborso dei propri debiti verso le banche anche per importi di modesta entità. Ciò al fine di evitare che la banca sia tenuta a classificare l’impresa in default e avviare le azioni a tutela dei propri crediti, secondo quanto richiesto dalle disposizioni di vigilanza europee.
Certamente in un momento di forte crisi economica legata anche alla pandemia, quindi, secondo il Regolamento sarebbe opportuno rispettare con puntualità le scadenze di pagamento previste contrattualmente e di ottemperare ai rimborso dei propri debiti non trascurando anche importi di modesta entità – le 100 euro – al fine di evitare la classificazione a default che rileva anche ai fini della segnalazione in Centrale Rischi di Banca d’Italia.
Sarebbe auspicabile che tale regolamento venga sospeso fine die. Impensabile e vergognoso che in questo periodo di pandemia le imprese italiane vengano dichiarate in stato di crisi.
Una situazione inaccettabile che esporrebbe le nostre aziende a shopping dall’estero per non parlare delle conseguenze negative in termini di ricadute occupazionali che creerebbero ulteriori tensioni sociali che l’Italia non potrebbe sopportare.
Il Governo veda, preveda ma soprattutto provveda.