
CATANZARO “L’emergenza Coronavirus – sostengono Cirasa, Bartoletti e Biondo – ha detto chiaramente che è necessario potenziare gli ospedali di periferia, è urgente costruire la rete della medicina territoriale, dei servizi socio assistenziali e della assistenza domiciliare, bisogna rivedere, applicando criteri di omogeneità e trasparenza il rapporto con la sanità privata, la Calabria poi ha fame di investimenti in infrastrutture e personale. In questa fase è urgente rendere operative le 38 USCA, che devono essere collegate alla rete del 118 e medici di base per offrire i servizi domiciliari ai pazienti Covid-19. E’ inoltre indispensabile rafforzare la rete dei laboratori per la processazione dei tamponi che devono essere eseguiti gratuitamente per le fasce socialmente più deboli dei cittadini”. “Il sistema sanitario – precisano i tre segretari generali – non è una questione tecnica ma politica, ma il Covid ha messo in evidenza i deficit strutturali del sistema e quelli progettuali della politica. Il rischio è che la sanità definanziata e depotenziata, diventi la prima linea di difesa di un ceto politico a corto di idee. Per evitare il declino del nostro sistema sanitario è chiaro come in Calabria sia necessario mettere mano ad un piano straordinario di assunzioni che sia in grado di recuperare il gap strutturale di medici ed infermieri”. “Il Governo, quindi, deve prestare la massima attenzione nei confronti della Calabria – lanciano un appello – la cui vicenda sanitaria deve diventare vertenza nazionale. Il presidente Conte e il ministro Speranza non devono trascurare le istanze che giungono da questo territorio e, senza remore o tentennamenti, devono fare si che i ristori promessi alle categorie che maggiormente soffriranno il peso di questo nuovo lockdown si trasformino in solide realtà in un breve lasso di tempo. Diversamente sarà inevitabile dare agio a chi vuole soffiare sul fuoco della tensione per proprio tornaconto e trasformare il disagio economico e sociale dei calabresi in una bomba sociale”. “Allo stesso tempo, infine – concludono – il Consiglio dei ministri deve dare pronta attuazione al nuovo ‘Decreto Calabria’, facendo in modo che il nuovo strumento commissariale diventi immediatamente operativo, affidando allo stesso gli strumenti normativi e finanziari per rivoluzionare il sistema sanitario regionale e renderlo, finalmente, efficiente e realmente al servizio dei cittadini. Per le condizioni date e le proteste di piazza che, anche in Calabria, hanno fatto registrare momento di tensione non si può più perdere tempo. La Calabria, i calabresi non possono più aspettare”. (News&Com)