
(AGENPARL) – Sun 05 October 2025 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
——– *CHIUDE CON SUCCESSO LA TERZA EDIZIONE DEL SALONE DELL’ALTO
ARTIGIANATO ITALIANO ALL’ARSENALE. BRUGNARO: “A VENEZIA LA
STORIA INCONTRA IL PRESENTE E DIALOGA CON L’INNOVAZIONE. PROSSIMA
EDIZIONE DA GIOVEDÌ 1 A DOMENICA 4 OTTOBRE 2026”* —————-
Si è chiusa oggi all’Arsenale di Venezia la terza edizione del Salone
dell’Alto Artigianato Italiano, che in quattro giorni ha registrato
circa 14mila visitatori. Un risultato che conferma il Salone come punto di
riferimento per la promozione dei mestieri d’arte e dell’eccellenza
italiana, in una cornice unica come quella dell’Arsenale, cuore pulsante
della storia della Serenissima.
Con 161 espositori provenienti da tutta Italia, il Salone ha offerto al
pubblico un vero e proprio viaggio nelle botteghe d’arte e nelle mani dei
maestri che custodiscono e rinnovano saperi antichi. Legno, vetro, tessuti,
ceramica, metalli, carta, pietre e materiali preziosi si sono intrecciati con
storie di famiglie, comunità e territori, raccontando il valore di
un’identità che si riconosce nel fare.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Venezia e organizzata da Vela spa, si
inserisce nel più ampio progetto “Venezia e la sua laguna: gestione e
valorizzazione dei flussi turistici” sostenuto dal Ministero del Turismo,
con l’obiettivo di tutelare e rilanciare i Comuni a vocazione
turistico-culturale legati al patrimonio Unesco.
Anche per quest’anno, da parte dell’ente di Certificazione RINA, è stata
confermata la certificazione ISO 20121 che testimonia che l’evento è
gestito secondo i principi della sostenibilità. Un risultato ottenuto da
subito la cui riconferma certifica l’impegno assunto da Vela nelle
principali manifestazioni organizzate per conto del Comune di Venezia.
“Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano è un orgoglio per Venezia e
per l’Italia intera – ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro
– L’artigianato è la spina dorsale della nostra cultura e della nostra
economia: non solo conserva la tradizione, ma innova, crea lavoro e genera
bellezza. È fondamentale che questo patrimonio si rinnovi attraverso i
giovani e la trasmissione dei saperi: le nuove generazioni devono essere
custodi e al contempo interpreti del fare artigiano, portando con sé il
valore di quelle mani che raccontano storie e territori. Con eventi come
questo vogliamo ribadire che Venezia non è solo una città che accoglie, ma
che produce, valorizza e rilancia il futuro dei mestieri d’arte. Questa
città si conferma il palcoscenico naturale di questa celebrazione, dove la
storia incontra il presente e dialoga con l’innovazione. Un arrivederci
alla prossima edizione, da giovedì 1 a domenica 4 ottobre 2026 per
continuare a celebrare e a dare voce alla bellezza del fare italiano”.
Gli spazi storici delle Tese e delle Nappe si sono trasformati per quattro
giorni in laboratori a vista, dove i visitatori hanno potuto osservare le
tecniche di lavorazione e comprendere il valore culturale e umano dei
manufatti.
L’evento ha proposto un’ampia gamma di categorie merceologiche, dal Nord
al Sud: gioielli e accessori, sculture e opere artistiche, arredo e
complementi, rilegatura e lavorazione della carta, illuminazione e
lavorazione dei metalli, lavorazione del marmo e delle pietre, restauro
artistico e conservativo, rivestimenti artistici, liuteria, alta sartoria e
lavorazione della cartapesta, pianoforti, ombrelli, calzature. E poi i
mestieri veneziani, come l’arte del vetro, i merletti, i mosaici e la
tessitura.
La Tesa 113, invece, è stata teatro di progetti speciali curati da MUVE
Academy, promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, frutto delle
collaborazioni con scuole e istituzioni culturali locali e nazionali: un
ponte tra tradizione artigiana e formazione delle nuove generazioni. Non solo
esposizioni: il Salone si è confermato anche luogo di confronto, dibattito e
riflessione, ospitando presentazioni, talk e momenti culturali che hanno
messo in dialogo tradizione e contemporaneità.
Tra gli appuntamenti più significativi, il convegno sul restauro della