
(AGENPARL) – Thu 11 September 2025 *Piazza Ridolfi, M5S Terni: “Il sindaco getta la maschera su un abuso di
potere senza precedenti, ma scarica le colpe sui dirigenti. **Non
permetteremo che i ternani paghino per gli errori della giunta Bandecchi”*
Dopo oltre un mese di silenzi, versioni contraddittorie e retromarce
imbarazzanti, il sindaco Bandecchi ammette che su Piazza Ridolfi “è stato
fatto un errore, perché qualcheduno si è messo a scavare senza capire cosa
stava facendo”. Un’ammissione tardiva e gravissima, arrivata solo quando
non era più possibile negare l’evidenza. Ma la vergogna non è solo l’errore
commesso: è anche il tentativo maldestro di scaricare la responsabilità sui
dirigenti, coprendo le scelte politiche dei suoi assessori.
Hanno stravolto una delle piazze storiche più importanti della città per
ricavare tre parcheggi davanti a una pizzeria. Quando la Soprintendenza li
ha fermati, hanno parlato prima di “prova tecnica”, poi di “manutenzione”,
infine di “errore”. Una sequenza di versioni smentite una dopo l’altra,
fino all’ammissione finale del sindaco, che ora finge di non sapere chi
abbia dato l’ordine. Ma i video parlano chiaro: non è stato “qualcheduno” a
scavare. Sono stati il suo vicesindaco e il suo assessore, in diretta
social, a spiegare alla città cosa stavano facendo.
È in questo contesto che Piazza Ridolfi, capolavoro dell’architettura
razionalista italiana, si è trasformata in un buco con la piazza intorno.
Dove c’era un disegno urbano, oggi c’è un danno aperto, sotto gli occhi di
tutti. Una piazza progettata per rappresentare la città moderna è stata
violata per uno scopo banale, senza alcun rispetto per la sua storia. Ora
non basta dire che “i dirigenti hanno chiesto scusa e il prossimo che
sbaglia gli tagliamo una mano”: non viviamo nella “dittatura felice”
vagheggiata da Bandecchi, ma in uno Stato di diritto.
A rendere la vicenda ancora più grave è il fatto che, dopo la richiesta
formale di accesso agli atti presentata dal nostro gruppo consiliare l’8
agosto, dal Comune non è arrivata alcuna risposta. Un vero e proprio
insabbiamento istituzionale, per nascondere che i lavori sono stati eseguiti
senza progetto, senza atto politico autorizzativo e senza il nulla osta
della Soprintendenza. Un abuso di potere in piena regola, in spregio alla
legge e al diritto di controllo democratico su una decisione che ha
alterato un bene collettivo e prodotto un sicuro danno economico. Intanto i
cittadini stanno già pagando. Pagano la rimozione del porfido, lo
spostamento provvisorio della fermata dell’autobus, i cordoli mai
autorizzati, e pagheranno anche il ripristino della piazza alle condizioni
precedenti. Pagano con le proprie tasse per un pasticcio senza firma, senza
capo né coda, commesso da dilettanti allo sbaraglio capitati per caso ad
amministrare la città.
Per questo il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto alla Corte dei
Conti. È doveroso accertare se, e quanto, questo intervento abbia generato
un danno economico per la collettività. Vogliamo sapere con quale procedura
l’azienda è stata incaricata, quanto denaro pubblico è stato impiegato, chi
ha autorizzato l’intervento e chi deve assumersene la responsabilità
politica e amministrativa. Pretendiamo anche una cosa semplice e chiara: se
sarà confermata l’assenza di atti e la sussistenza di un danno erariale,
l’assessore ai lavori pubblici deve fare un passo indietro e rassegnare le
dimissioni. Sarebbe il minimo, per rispetto della città che amministra.Noi
non accetteremo che un solo euro delle tasche dei cittadini finisca per
coprire gli errori della giunta Bandecchi.
Terni merita rispetto, non improvvisazione. Piazza Ridolfi deve tornare ad
essere un simbolo della città, non il monumento all’arroganza di chi
governa senza ascoltare i cittadini.
*Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle di Terni*