
(AGENPARL) – mer 18 maggio 2022 Fondazione CAMUSAC (Cassino) – Accademia di Belle Arti di Frosinone:
al via la performance ELEMENTUM AETHER
Il Museo CAMUSAC è lieto di invitarVi all’evento
ELEMENTUM AETHER
di Giovanni Gaggia
con Leonardo Carletti
in collaborazione con Sabrina Vedovotto
un progetto di Fondazione CAMUSAC
Laboratorio di Performing Art + Performance
19 – 21 maggio 2022
Accademia di Belle Arti di Frosinone e
Fondazione CAMUSAC – Cassino
In occasione dei giorni della preview della Biennale di Venezia del
2019 è stata realizzata la performance ideata da Giovanni Gaggia:
ELEMENTUM AETHER. Una performance per l’installazione di Beverly
Pepper, Art In The Open, allo Spazio Thetis dell’Arsenale, evento
collaterale ufficiale.
La performance è un vero e proprio costrutto sull’opera di Beverly
Pepper e studia la relazione tra la scultura di Pepper “Todi Columns”
ed il corpo: come la scultura si inserisce nello spazio, come l’uomo
interagisce con essa. Seguendo questa linea di pensiero, Gaggia
sceglie di studiare e di chiamare in causa il quinto elemento:
l’etere. Da qui il titolo ELEMENTUM AETHER. Associa alle 4 colonne i 4
elementi più noti: Il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria. Affida il
compito di rappresentare l’etere alla danza di Leonardo Carletti, con
il quale collabora dal 2015, da IN CORPO Art. Art Feat. spettacolo di
Gaggia per il cartellone di TEATROLTRE, prodotto da AMAT, Azienda di
produzione teatrale della regione Marche. Gaggia quando contempla il
pubblico passivo, quindi lo spettatore, sceglie di rivolgersi alla
danza contemporanea, quella che considera l’arte più completa.
In questo contesto Carletti si inserisce nell’opera della Pepper e ne
diviene l’elemento mobile ovvero l’etere, con il compito di unire i 4
elementi (fuoco, acqua, terra e aria).
La narrazione dell’Etere scaturisce dagli antichi filosofi Greci.
Partendo da Platone e da Aristotele, l’Etere, o Quintessenza, venne
legato indissolubilmente al Dodecaedro, il più ricco di significati
simbolici tra i Solidi Platonici associato all’Universo immutabile.
Nel “Timeo” di Platone esso era l’oggetto con cui “il dio se ne servì
per decorare l’Universo” ossia “ricamare le costellazioni sull’insieme
dei cieli”. Nel numero dodici ritroviamo anche la corrispondenza con i
dodici segni dello zodiaco.
Intorno a Carletti, si sono posizionati 12 performers provenienti
dallo IUAV di Venezia e dall’Accademia di Belle Arti di Macerata,
vestiti di nero e con in mano componenti di corten quadrati,
realizzati appositamente per la performance. L’acciaio corten è il
materiale prescelto dalla Pepper. Corten è la contrazione di CORrosion
resistance (resistenza alla
corrosione) e TENsile strength (resistenza alla trazione).
Carletti è nello spazio centrale, nell’intersezione generata dalle le
due rette che attraversano Columns ed è chiamato a rappresentare la
Sagitta, freccia simbolo del Sagittario, segno zodiacale sia della
Pepper che di Gaggia. Carletti si muove tentando di raggiungere la
stessa verticalità delle colonne, rappresentando un viaggio spirituale
che si eleva dalla terra.
Carletti è a petto nudo, mostra i suoi piercing, la barba è incolta,
indossa un paio di pantaloni di tessuto metallico in stile HipHop. Il
tessuto e la cromia ricordano il Mercurio, metallo in cui gli
alchimisti vedevano espresse le proprietà dell’etere che unite a
quelle complementari dello zolfo avrebbero conferito il potere
trasmutativo e conoscitivo della pietra filosofale.
I performer allo scoccare di ogni minuto, per 20 minuti, fanno vibrare
e risuonare il Corten. I rintocchi fanno muovere Mercurio in un assolo
di danza intenso e poietico.
Le tracce dell’azione a maggio 2022 entreranno a far parte della
collezione permanente della Fondazione Cassino Museo Arte
Contemporanea CAMUSAC. La struttura no profit dedicata all’arte
contemporanea, sorta nel 2013 con la riqualificazione degli edifici
industriali della Longo Spa, già esistenti ai piedi del colle ove
sorge la millenaria Abbazia di Montecassino. Per l’occasione l’azione
verrà riproposta e ripensata in funzione dell’opera di Beverly Pepper,
ONPHALON, uno degli interventi di Land Art più sorpendenti – e meno
evidenti – Il disegno circolare della proiezione della collina
antistante sul terreno, realizzato seguendo un tracciato di blocchi di
pietra serena e culminante al centro con la pietra più grande.
L’azione verrà preceduta da una presentazione presso l’Accademia di
Belle Arti di Frosinone e da un workshop della durata di tre giorni
negli spazi del CAMUSAC con la partecipazione teorica e pratica degli
studenti dell’Accademia. Di nuovo, come nel 2019, performers
provenienti dalla Accademia di Belle Arti di Frosinone, vestiti di
nero e con in mano componenti di corten quadrati, realizzati
appositamente per la performance.
La presentazione dell’azione e del progetto avverrà presso l’Accademia
dove Giovanni Gaggia, assieme alla professoressa di Comunicazione
Espositiva Sabrina Vedovotto, affronteranno con gli studenti il tema
della performance e le variabili della stessa. Nei giorni successivi
un workshop di tre giorni all’interno del museo, con la partecipazione
attiva delle studentesse del corso della professoressa, che insieme
affronteranno il tema della comunicazione attraverso il corpo.
Al workshop saranno invitati 20 studenti dell’Accademia.
Biografia.
Giovanni Gaggia
nasce nel 1977 a Pergola (PU), dove tutt’oggi vive e lavora. Nel 2008
fonda “Casa Sponge”, luogo di accoglienza e rifugio di artisti. Nel
2016 pubblica il libro “Inventarium”, presentato in molte istituzioni
italiane. Ha partecipato a mostre personali, collettive, progetti di
residenza e conferenze su tematiche sociali e politiche. Le sue
performance sono state presentate in teatri, gallerie e festival. Nel
2019 apre con una sua performance il padiglione di Beverly Pepper,
collaterale della 58a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale
di Venezia. Nel 2020 inizia con il MUSMA Museo della Scultura
Contemporanea di Matera il laboratorio “Complex Apartment”; per lo
stesso museo realizzerà l’opera “Stanze complesse”, immagine scelta
per la XVI giornata del contemporaneo promossa da AMACI – Associazione
dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. Una delle quattro cover di
ESPOARTE 110 per festeggiare i vent’anni della rivista è a lui
dedicata. Dal 2021 il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ospita in
permanenza un suo progetto a più voci dal titolo “Quello Che Doveva
Accadere”: ovvero l’arte come memoria civile. Nello stesso anno esce
per la collana Effusioni di Gusto, Maretti editore, “Mauro Uliassi
incontra/meets Giovanni Gaggia”.
http://www.giovannigaggia.it