
La Russia ha compiuto un passo significativo nel campo dell’informatica quantistica: l’Istituto di Fisica Lebedev (FIAN) ha annunciato il completamento con successo dei test su un computer quantistico da 50 qubit. Il risultato, definito storico dal centro di ricerca, apre la strada alla produzione di campioni seriali e al potenziale utilizzo commerciale di questi potenti sistemi.
Il computer è stato sviluppato con tecnologia a ioni freddi nell’ambito della roadmap nazionale per il calcolo quantistico, coordinata da Rosatom, la compagnia nucleare statale russa. Secondo Ilya Zalivako, ricercatore del FIAN, le macchine quantistiche a ioni con meno di 500 qubit rappresentano oggi la forma tecnologicamente più avanzata di computer quantistici.
Durante i test, gli scienziati hanno valutato parametri fondamentali come l’affidabilità delle operazioni a uno e due qubit e il tempo di coerenza, ovvero la durata durante la quale un qubit può mantenere il proprio stato quantistico prima che la decoerenza comprometta l’informazione.
Non si è trattato solo di prove teoriche: i ricercatori hanno eseguito anche operazioni concrete, come l’implementazione dell’algoritmo di Grover per la ricerca in database non ordinati, il calcolo della struttura molecolare e la simulazione di sistemi dinamici, aprendo così le porte al futuro utilizzo pratico dei computer quantistici in settori come la chimica computazionale, la crittografia e l’intelligenza artificiale.
Il successo russo si inserisce nel crescente scenario di competizione globale per la supremazia quantistica, con Stati Uniti, Cina ed Europa che investono massicciamente nello sviluppo di tecnologie quantistiche avanzate.