
(AGENPARL) – Fri 27 June 2025 **Servizi sociali, Toscana sempre più vicina ai parametri Lep**
Emerge dal quarto rapporto regionale sui servizi sociali. In 4 anni,
assunti a tempo indeterminato oltre 230 assistenti sociali. L’assessora
Spinelli: “I Lep diventino diritti esigibili”
/Scritto da Antonio Cannata, venerdì 27 giugno 2025/
Con un assistente sociale ogni 5mila abitanti, la Toscana è sempre più
vicina ai parametri nazionali per garantire i livelli essenziali di
prestazioni richiesti per i relativi servizi.
Lo evidenzia il quarto “Rapporto sui servizi sociali”, redatto
dall’Osservatorio sociale regionale insieme ad Anci Toscana e presentato
questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, con gli interventi, tra
gli altri, dell’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, dei
vertici dell’Ordine degli assistenti sociali e di rappresentanti
dell’associazione dei comuni toscani.
Dal rapporto, che fa il punto di fine mandato, emerge come negli ultimi
anni è cresciuto del 30% il personale assunto a tempo indeterminato. Gli
assistenti sociali in Toscana sono passati dai 546 del 2020 ai 781 del
2024.
I risultati raggiunti costituiscono per l’assessora Spinelli l’occasione
per rilanciare la battaglia affinché “i Lep diventino diritti esigibili
e non siano più separati dai Livelli essenziali di assistenza”. È un
tema centrale per l’assessora, perché “la presa in carico territoriale
deve essere una presa in carico che si dimensiona con la complessità dei
bisogni dettata dai cambiamenti della società”.
Per questo, afferma Spinelli, “i servizi sociali e gli operatori sociali
e socio-sanitari devono stare a pieno titolo nell’organizzazione del
sistema socio-sanitario territoriale”. “Per noi il sistema regionale
deve essere un sistema sociosanitario, in cui competenze sociali e
competenze sanitarie lavorano insieme costruendo percorsi di presa in
carico delle persone”, osserva Spinelli ricordando quanto si sta provando
a fare in Toscana con la delibera regionale 1508 (sulla presa in carico
globale dei bisogni del cittadino), i Punti Unici d’accesso e le Centrali
operative territoriali (assieme a case ed ospedali di comunità, uno dei
pilastri della nuova assistenza sanitaria sul territorio).
Ma dare risposte “multidisciplinari” impone un “investimento
nazionale”, perché “con le sole risorse regionali non ce la possiamo fare,
su quelle che sono le infrastrutture fondamentali, ovvero la scuola, la
dignità del lavoro, il sociale, la sanità, di cui ci sarebbe grande
necessità se vogliamo le nostre comunità crescano in maniera positiva”.
“Proprio l’opposto – chiosa Spinelli, tornando sugli impegni del governo
sul riarmo Nato – della spesa in armamenti”.