
(AGENPARL) – Fri 20 June 2025 *Comunicato Stampa*
*Anche la Cgil di Padova, insieme ad “Uniti per la Pace – Padova” alla
grande manifestazione “Stop Rearm Europe” di domani, sabato 21 giugno a
Roma*
Ci sarà anche la Cgil di Padova, tra la ventina di associazioni sia laiche
che religiose che si riconoscono nella sigla “Uniti per la Pace – Padova”,
alla mobilitazione nazionale “Stop Rearm Europe”, che culminerà nella
grande manifestazione di Roma di domani, sabato *21 giugno a Roma*.
Un’iniziativa cruciale che vedrà migliaia di persone convergere nella
Capitale (e le adesioni continuano ad aumentare), partendo alle ore 14 da
Porta San Paolo, nei pressi del Piazzale Ostiense per raggiungere il
Colosseo, unendo le voci contro la guerra, il riarmo, il genocidio e ogni
forma di autoritarismo.
La partecipazione padovana si preannuncia massiccia: il pullman organizzato
da “Uniti Per la Pace” è andato *completamente esaurito*, testimoniando il
forte desiderio di pace e giustizia della nostra comunità. Il mezzo partirà
alle ore 6:00 proprio da via Longhin, davanti alla sede Cgil, un simbolo
tangibile dell’impegno del sindacato a fianco dei movimenti per la pace.
“Questa mobilitazione – fanno sapere da Uniti per la Pace – Padova – è
sostenuta da più di 440 sigle in Italia, da oltre mille in 18 Paesi e,
complici i drammatici avvenimenti che stanno succedendo in queste ore,
ancora stanno aumentando: saremo una marea di persone e organizzazioni che,
da sempre e ogni giorno, lottano per il disarmo sia del nostro Paese, che
dell’Europa e del mondo intero. Si tratta di un segnale forte e necessario
in un momento di escalation dei conflitti e di spinta al riarmo. Come
‘Uniti per la pace – Padova’, rinnoviamo il nostro appello a fermare ogni
guerra e a costruire un futuro basato sui diritti, sulla giustizia sociale
e su una pace duratura”.
“Facciamo appello alla coscienza di ognuno – concludono da Uniti per la
Pace – Padova – affinché si agisca per fermare i mostri della guerra, del
genocidio, del riarmo e dell’autoritarismo, per impedire una guerra globale
di cui già vediamo i segnali premonitori. Impediamo al mondo di prendere
una china pericolosa per la sua stessa sopravvivenza, oggi ancora di più
abbiamo il dovere di essere tutti uniti”.