
(AGENPARL) – ven 03 gennaio 2025 Il presidente: fusione istituti Apecchio-Acqualagna è decisione politica che
danneggia il territorio
Accorpamenti scuole, Paolini: «Provincia
ricorre al Tar»
PESARO – La Provincia di Pesaro e Urbino ricorre al Tar contro la delibera di giunta regionale
sul dimensionamento scolastico, che accorpa l’Istituto comprensivo Lapi di Apecchio con il
Mattei di Acqualagna. Lo rende noto il presidente Giuseppe Paolini: «E’ una decisione politica
che danneggia il territorio e favorisce lo spopolamento. Riteniamo di avere motivazioni chiare e
nette. E’ la stessa Regione nelle sue linee di indirizzo sul dimensionamento a stabilire come
principi la salvaguardia dei presìdi scolastici presenti nei comuni montani e nelle realtà
particolarmente isolate e disagiate. Tenendo conto delle specificità territoriali, della distanza, dei
collegamenti. Chi più di Apecchio? Perché si accorpa Apecchio con Acqualagna? Chi lo ha deciso
non conosce il territorio. Fabriano è molto meglio collegata rispetto a Apecchio, ma lì non si è
accorpato nulla». La fusione tra istituti «riguarda il personale, la perdita delle risorse umane.
Vivere un territorio con una scuola presente significa sentirsi parte integrante di una comunità.
Vogliono colpire la nostra provincia e l’entroterra. A nostro avviso la manovra non è lineare».
Aggiunge il presidente della Provincia: «Chi dice che la Provincia di Pesaro e Urbino in questi
anni non ha predisposto i piani ed è rimasta ferma, costringendo la Regione ad agire per inerzia,
non sa di cosa parla. Forse stiamo scherzando. Noi abbiamo dato un contributo più che
considerevole al contesto regionale con quattro autonomie sottodimensionate nel 2023-2024 e
altre quattro nel 2024-2025. Ci sono state riunioni su riunioni con l’assessore Biondi, con cui ci
siamo incontrati in una lunga serie di occasioni, formalmente e informalmente. Chiedete anche ai
responsabili degli uffici delle altre Province. Chi dice il contrario si faccia un esame di
coscienza». Non solo: «Si vuole smantellare il nostro entroterra. Lo scorso anno avevamo chiesto
nero su bianco il mantenimento per il Sanzio di Mercatino Conca e l’Istituto comprensivo di
Macerata Feltria, proprio per difendere i Comuni montani, proponendo l’aggregazione tra Cpia e
Cecchi. Non è stata accettato, mentre lo stesso tipo di operazione ha avuto il via libera regionale
per Ascoli e Fermo. Quest’anno si è fatta una nuova azione di forza, con una delibera che
proponeva tre tagli su sei nelle Marche solo a Pesaro e Urbino. Salvando Fabriano e tutto il
resto». Conclude il presidente: «Noi abbiamo fatto una battaglia per Piandimeleto e Apecchio.
Alla fine scopriamo che Piandimeleto si salva in extremis, con una decisione nemmeno
comunicata alla commissione regionale riunita nella stessa giornata. Siamo contenti per
Piandimeleto ma anche in questo caso, esautorando e svilendo il ruolo della commissione e degli
enti locali, la modalità conferma che si agisce con atti d’imperio e per motivi politici. In queste
ore mi stanno arrivando messaggi di sostegno anche da membri del centrodestra. Non arretriamo
e per Apecchio andiamo al Tar».