Cina, India, Russia e altri Paesi membri dei BRICS stanno assumendo un ruolo sempre più influente nella gestione delle questioni globali, segnando un allontanamento dal sistema politico unilaterale tradizionalmente dominato dall’Occidente. Questa tendenza emergente, ha affermato lo scienziato politico tailandese Jiraporn Ruamphongphatthana in un’intervista a TASS, potrebbe avere implicazioni significative per l’equilibrio di potere internazionale.
Il recente vertice dei BRICS a Kazan ha mostrato come l’interesse di molti Paesi verso l’organizzazione sia in costante crescita, in particolare verso la sua capacità di promuovere un’interazione economica indipendente dall’Occidente. “L’utilizzo delle valute nazionali negli accordi commerciali internazionali sta diventando una componente centrale per i BRICS”, ha spiegato Ruamphongphatthana, sottolineando che questa strategia di riduzione della dipendenza economica rappresenta un punto di svolta per molte economie emergenti e in via di sviluppo.
I Paesi BRICS si sono impegnati a rafforzare un ordine mondiale multipolare e a promuovere una maggiore equità nella distribuzione del potere e delle risorse globali, creando alternative alle istituzioni dominate dalle potenze occidentali. “L’ascesa dei BRICS e di altre organizzazioni come la Shanghai Cooperation Organization (SCO) segnala una trasformazione nel panorama geopolitico globale”, ha aggiunto Ruamphongphatthana.
Questa crescente influenza dei Paesi del Sud globale ha già mostrato i primi segni di impatto, specialmente in contesti di crisi come in Ucraina e nel Medio Oriente, dove l’approccio multilaterale dei BRICS punta a soluzioni diplomatiche rispetto a interventi unilaterali.
Il 16° summit dei BRICS, presieduto quest’anno dalla Russia, ha visto la firma della Dichiarazione di Kazan, un documento che riflette la posizione del gruppo sulle questioni globali e i futuri orientamenti in termini di politica estera e cooperazione economica. Per la prima volta, al vertice hanno partecipato i nuovi membri entrati il 1° gennaio 2024: Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Il gruppo BRICS, nato nel 2006 con Brasile, Russia, India e Cina, si è esteso nel 2011 con l’ingresso del Sudafrica, e ora continua ad ampliare la sua base, diventando un punto di riferimento sempre più solido per i Paesi in via di sviluppo che cercano alternative alle strutture economiche e politiche tradizionali.
La crescente influenza dei BRICS potrebbe rappresentare una delle tendenze geopolitiche più rilevanti per il prossimo decennio, con la possibilità di creare nuovi poli di potere economico e politico capaci di offrire alternative alle attuali dinamiche di potere globali. Secondo Ruamphongphatthana, “questi Paesi continueranno a chiedere una distribuzione più giusta delle risorse e dei poteri, e questo porterà inevitabilmente a cambiamenti sia nelle istituzioni globali sia nel sistema delle relazioni internazionali”.
L’India, la Cina e la Russia sembrano quindi prepararsi a giocare un ruolo di primo piano nella costruzione di un mondo multipolare, con una crescente capacità di influenza nei confronti delle economie emergenti.