(AGENPARL) – mer 16 ottobre 2024 *Giornalisti – Editoria=*
*On. Franco Mari (Avs):*
*Domattina a Montecitorio la risposta del governo alla nostra
interrogazione sul futuro della Gazzetta del Mezzogiorno *
Finalmente domani mattina in commissione lavoro di Montecitorio ci sarà la
possibilità di ascoltare la risposta del governo all’interrogazione di Avs
sulla situazione venutasi a creare presso la Gazzetta del Mezzogiorno e
capiremo quale iniziative delle Istituzioni per garantire il futuro di
questo importante presidio informativo della Puglia e del Mezzogiorno.
Lo annuncia Franco Mari primo firmatario dell’interrogazione di Avs.
Nell’interrogazione per il Question Time in commissione dove viene chiesto
al governo di esercitare le funzioni ispettive previste dal decreto
legislativo n. 112 del 2017 si ricorda che Fnsi, le Associazioni stampa di
Puglia e Basilicata, il Comitato di redazione hanno firmato a gennaio 2024,
presso il Ministero del lavoro, l’accordo per il prolungamento della cassa
integrazione alla Gazzetta del Mezzogiorno. L’intesa ha chiuso,
momentaneamente positivamente, la procedura di licenziamento collettivo di
46 giornalisti annunciata il 27 ottobre 2023; secondo quanto previsto
dall’intesa, fino al 31 dicembre 2024 sono in cassa integrazione a zero ore
46 giornalisti (10 giornalisti ex articolo 1, 22 giornalisti ex articolo 36
e 11 giornalisti ex articoli 2 e 12 del CCNL giornalisti) occupati nelle
sedi di Bari, Potenza, Taranto, Lecce, Andria e Foggia, mentre 3
giornalisti sono stati prepensionati; nonostante la soddisfazione della
Fnsi per avere evitato i licenziamenti, nell’approssimarsi della fine del
2024, resta il timore per il futuro della Gazzetta del Mezzogiorno: la
proprietà ha chiuso tutte le redazioni provinciali, accentrando i
giornalisti a Bari, eliminando la presenza in Basilicata e mandando in
edicola un’unica edizione, limitando l’offerta informativa nelle due
regioni. Con l’edizione unica si eliminano i dorsi, le redazioni
decentrate, i giornalisti che vi lavoravano e si mantiene la suddivisione
geografica delle testate, provando a «decentrare» i giornalisti superstiti
nel «fortino» della redazione centrale di Bari. Si procede a tagli, non si
investe per il rilancio del quotidiano, non si hanno certezze su cosa
succederà dopo il 31 dicembre 2024, al termine della vigenza del piano di
crisi; l’orizzonte per i giornalisti si presenta molto nebuloso, non è così
per gli editori attuali e pregressi del quotidiano di Puglia e Basilicata.
Riporta Repubblica Bari di venerdì 26 luglio 2024: «Ex Gazzetta, già
venduta metà dei nuovi appartamenti». Ed inoltre che l’edificio
residenziale pur non realizzato, vede la corsa per acquistare gli
appartamenti già cominciata. In 45 giorni, circa il 50 per cento delle case
che faranno parte del Palazzo del Mezzogiorno è stata acquistata. Stesso
trend per i 68 box garage, 43 dei quali già comprati. Infine: «La vendita
degli appartamenti è affidata a Gabetti con prezzi dai 3.700 ai 4mila euro
al mq»;
la sede del quotidiano costituiva il boccone più prelibato della proprietà
fallita Edisud spa ed è stata oggetto della «pax editoriale» siglata
dall’affittuario della Gazzetta (Ladisa srl) e dagli assegnatari del
giornale al termine della procedura fallimentare (Albanese e Miccolis con
Editrice del Mezzogiorno srl). Conclude così, l’articolo di Repubblica
Bari: «Il Palazzo del Mezzogiorno sarà ultimato entro dicembre del 2025. Il
progetto fa capo alla Scipione srl costituita da Vito Ladisa, a capo
dell’azienda attiva nel settore delle mense ed Editore dell’Edicola del
Sud, che detiene il 50 per cento, da Vito Miccolis e Antonio Albanese,
editori della Gazzetta del Mezzogiorno»;
la società che pubblica la Gazzetta del Mezzogiorno, Editrice del
Mezzogiorno (Edime) srl è controllata da Cultura e Mezzogiorno srl impresa
sociale (24 per cento Cisa spa, 24 per cento Ecologica spa, 26 per cento
Antonio Albanese, 26 per cento Vito Miccolis):
Cultura e Mezzogiorno società srl impresa sociale è destinataria di fondi
pari a 1 milione 900mila euro l’anno per tre anni da parte del Dipartimento
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