
(AGENPARL) – mer 17 luglio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Casa, lavoro, sostegno legale e salute.*
*Cresce la richiesta di aiuto alla Casa della Carità*
*Nel 2023 sono state 2.957 le persone che si sono rivolte al centro di
ascolto (+64,4%), 2.198 allo sportello di tutela legale (+58,1%), 1.336 a
docce e guardaroba (+18%), 2.726 agli sportelli per la residenza fittizia
(+30,9%).*
* Tutti i dati del Bilancio di Sostenibilità 2023 sono consultabili sul
sito http://www.casadellacarita.org/bilancio-di-sostenibilita
*
*FOTO: *https://we.tl/t-HDVxDIOHMQ
*Milano, 17 luglio 2024* – *Casa, lavoro, sostegno legale e salute* sono i
principali bisogni espressi dalle *11.597 persone aiutate e ospitate* lo
scorso anno dalla Casa della Carità, che ha potuto garantire i suoi servizi
grazie a *156 lavoratrici e lavoratori, 129 volontarie e volontari* e con
il contributo di *19.185 donatrici e donatori*. È quanto emerge dal *Bilancio
di Sostenibilità 2023* della Fondazione.
Più in dettaglio, *sono cresciute le persone che si sono rivolte ai servizi
diurni di via Brambilla*: 2.957 al centro di ascolto (+64,4%), 2.198 allo
sportello di tutela legale (+58,1%), 1.336 a docce e guardaroba (+18%),
2.726 agli sportelli per la residenza fittizia (+30,9%). Pur restando *stabile
il dato delle persone ospitate* (460), *sono aumentati i giorni di
permanenza media* a dimostrazione della *maggiore vulnerabilità* di chi è
accolto alla Casa della Carità, che ha comportato percorsi più lunghi e
articolati verso l’autonomia.
Spiega *Maurizio Azzollini*, direttore generale della Fondazione: «La Casa
ha risposto a queste fragilità in aumento attraverso il *consolidamento di
tutte le sue attività* – da quelle più storiche, come il centro di ascolto,
a quelle che si sono strutturate negli ultimi anni, come l’accoglienza in
emergenza delle famiglie rifugiate – grazie anche *all’immissione di nuovo
personale*».
Aggiunge *don Paolo Selmi*, presidente della Casa della Carità: «In questo
mio primo anno alla guida della Casa ho visto che qui è offerto un *tempo
di ospitalità molto dignitoso*. C’è una delicatezza dell’accoglienza, che
vede la *persona nella sua interezza* e non solo in relazione al bisogno
che manifesta. Questo accade con chi vive qui, ma anche con chi si incontra
una sola volta ai servizi diurni. Il che mi fa dire che il volto amorevole
di questa Casa si rivela già dall’ingresso, quando le persone bussano alla
nostra porta».
*Le diverse facce della crisi abitativa di Milano*
Se fra le richieste di aiuto arrivate al centro di ascolto sono aumentati
la ricerca di lavoro (+63,4%) e l’assistenza legale (92,3%), nel 2023 si è
assistito a un vero *boom di chi è alla ricerca di una casa*: *+105,9%.* A
chiedere aiuto sono state soprattutto persone straniere, ma considerevole è
stato anche il numero di Italiani che ha chiesto un primo colloquio,
aumentato di circa un terzo rispetto al 2022.
La *crisi abitativa di Milano* emerge anche da altre attività della
Fondazione. È il caso delle *famiglie* *afghane* arrivate a seguito del
ritorno al potere dei talebani. Nel 2023, al termine della permanenza nel
Sistema di Accoglienza e Integrazione dedicato ai rifugiati (SAI), queste
famiglie avrebbero dovuto lasciare gli appartamenti in cui vivevano. Ma,
pur avendo un buon lavoro e uno stipendio normale, *è stato per loro
impossibile trovare una casa in affitto in città*, visti i prezzi delle
abitazioni. La Casa della Carità ha quindi portato avanti con loro un
percorso di accompagnamento verso l’autonomia: *per alcuni mesi si è fatta
carico del loro affitto* negli stessi appartamenti in cui hanno vissuto per
due anni (di proprietà di una cooperativa), per poi *passare direttamente
alle famiglie il contratto di locazione*. In questo modo, le famiglie
possono continuare a vivere nel quartiere dove si sono stabilite da oltre
due anni, proseguendo nel loro positivo percorso di inclusione sociale.
Un altro termometro dell’emergenza casa sono gli *sportelli per la
residenza anagrafica “Residenza-Mi”*, che la Fondazione gestisce per conto
del Comune di Milano. Nato per dare alle persone senza dimora un indirizzo
di residenza, attualmente *al servizio si rivolgono per la maggior parte
(60%) persone che non vivono per strada ma in un’abitazione*, nella quale
però non hanno la possibilità di fissare la residenza perché prive di un
regolare contratto.
*Cura della salute: l’avvio del progetto Arcturus*
Il 2023 ha visto la partenza del progetto di *sperimentazione di una
struttura di prossimità per la grave marginalità a Milano, ispirato al
principio della Casa della comunità. Arcturus*, questo il nome, è stato
progettato nel 2022, ma le attività operative di presa in carico e cura
sono entrate nel vivo proprio nel 2023. Destinatarie del progetto sono *persone
senza dimora*, che vivono in contesti non regolari o che non hanno diritto
o non riescono ad accedere alle cure primarie, che alla Casa della Carità,
così come nelle sedi degli altri enti partner, possono trovare i *servizi
della medicina di base e una risposta ai loro bisogni di salute, sociali e
di cittadinanza*.
Il progetto è realizzato su *mandato di Regione Lombardia attraverso ATS